Murasaki no Bara no Yume  - Glass no Kamen  * Il Grande Sogno di Maya * Anime, Manga, Drama, World e Fanwork

La Voce dell'Anima, versione seconda

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~*Floriana*~
view post Posted on 6/6/2010, 15:12




ODDIO! Che bello! beh, che Mai sia "una ragazza dolcissima" ho i miei dubbi, però basta che tolga Sakurakoji dai piedi e diventa la ragazza più bella e dolce del mondo! :) Brava Simply!
 
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Emer Kenobi
view post Posted on 6/6/2010, 22:23




aaahhh meraviglioso!!! ora comincia davvero il bello!
il prossimo capitolo sarà emozionantissimo!

ho già detto che adoro Hijiri?^^
 
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~*Floriana*~
view post Posted on 8/6/2010, 15:47




...sono curiosa... :tiprego:
 
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view post Posted on 14/6/2010, 09:53
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Senti Nadeshiko,poni il caso che ciò in cui una persona ha sempre creduto a un certo punto, a causa di uno stimolo esterno,cambi...in tal frangente,se il nuovo modo di essere la rendesse più felice di quanto fosse prima non sarebbe qualcosa di magnifico?

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CAPITOLO VIII




Maya era corsa via in lacrime dal parco, diretta verso casa.
Si fermò prima di entrare, dove Rei la trovò, aprendo la porta, piegata su se stessa per riprendere fiato, ancora in lacrime.

- Maya! - le disse quest'ultima osservandola preoccupata, - Ti stavo aspettando. Eri in ritardo... così stavo scendendo a cercarti. -

Maya alzò il capo e, cercando di ricaccare indietro tutte le lacrime che sentiva ancora risalirle agli occhi, nel risponderle.

- Oh! Rei... mi dispiace. Sai, le prove... ho fatto tardi. Scusami, avrei dovuto avvisarti. -

Si asciugò le ultime lacrime che le scendevano ancora dalle guance e, sforzandosi in un sorriso, superò l'amica, risalendo le scale sino al loro appartamento.

Rei la seguì con lo sguardo ancora più preoccupata.

Ormai erano anni che viveno assieme e mai l'aveva vista comportarsi come in questo ultimo periodo: mai Maya le era parsa così triste, così... disperata.

Disperata.
Era proprio questa l'impressione che le dava: una profonda, disarmante disperazione.

Appena entrata le chiese se le andasse di mangiare qualcosa, ma Maya rifiutò, sostenendo di aver già cenato fuori.
Mentiva. Rei lo comprese immediatamente.

Si diresse ai fornelli in silenzio, mentre Maya guardava inginocchiata l'esterno dalla finestra sulla parte opposta della stanza, e preparò una tisana: se proprio non voleva cenare avrebbe pur bevuto.

- Tieni... - le disse con estrema dolcezza mettendole tra le mani la tazza dal contenuto fumante.
- Ah! Grazie, Rei. - le rispose Maya accennando un sorriso che però non raggiunse i suoi occhi.

Sorseggiò la bevanda in silenzio, a poco a poco.

- Sai Rei, oggi è stata una giornata intensa. - cominciò a raccontarle - Per rimediare alle mie pecche, il signor Kuronuma da domani ha deciso di sottopormi ad un addestramento speciale che crede mi permetterà di mettermi in pari con Ayumi. Da domani alle 6:00 sino alle 16:00 per le prossime due settimane mi dovrò recare al circo Wagner in periferia. È un circo su ghiaccio molto rinomato. Il signor Kuronuma e il direttore del circo sono vecchi amici. Ho tardato per questo motivo: finite le prove siamo andati al circo... poi il signor Kuronuma mi ha accompagnata a casa. –

Omise il resto.
Come avrebbe potuto raccontarle del parco, del signor Hijiri, di quello che sentiva adesso muoversi nel suo animo?
Come?


Rei le accennò un sorriso.
Aveva capito che le nascondeva qualcosa: il respiro affannoso, come dopo una lunga corsa, in cui l'aveva vista prima non era collegabile a un accompagnamento in automobile.
Mancava qualcosa, ne era certa.

Tuttavia, non poteva imporle di parlarle, di confidarsi.
Sospirò, silenziosamente, per quanto probabilmente Maya non se ne sarebbe accorta.

- Hai detto domattina alle 6:00? - le chiese cercando di mascherare la sua preoccupazione - Caspita! Ma allora è già fin troppo tardi per restare alzate! Forza, meglio andare a nanna. - aggiunse dolcemente - Cerca di riposare Maya... -

La ragazza le sorrise.
Non poteva che esserle riconoscente, sapeva che Rei stava solamente cercando di assecondarla, ma non se la sentiva proprio di raccontarle tutto, non adesso.

Annuì in silenzio e aiutò l'amica a preparare la camera.
Misero da parte il tavolino, stesero i futon e spensero le luci, mettendosi sotto le coperte.

- Rei... - chiamò Maya di spalle all'amica - ecco io... ti ringrazio. Per la tisana intendo... grazie. -
- Di nulla... cerca di dormire adesso. - le rispose Rei senza voltarsi.

Dormire.
Lo sapeva bene anche lei, era quello che avrebbe dovuto fare.
Ma non ci riusciva.
Non riusciva a fare finta di nulla, non c'era riuscita... non con il signor Hijiri.
Proprio con lui... era stato incredibile: nonostante il dolore, aveva tirato fuori i propri sentimenti.
Adesso si sentiva... strana, leggera.
Era come se parlandone avesse lasciato cadere un peso che si portava dentro da tanto, tanto tempo e che ormai non le permetteva quasi più di respirare.

E se lui avesse capito che la persona di cui lei aveva parlato era proprio il signor Hayami?
Il signor Hijiri conosceva l'identità dell'ammiratore anche meglio di lei.
E se gli avesse rivelato i suoi sentimenti?

Sentì un brivido attraversarle la schiena. Si portò una mano al petto.

Si sarebbe allontanato.
Lo avrebbe perso, perso inevitabilmente. Non soltanto come uomo, ma anche come ammiratore.

Non poteva permetterlo.
Non voleva: quelle rose scarlatte, simbolo della sua sincera ammirazione... le erano troppo importanti.
Erano l'unica cosa che la legavano a quell'uomo.
Loro e la promessa di recitare una stupenda Dea Scarlatta, di recitarla per lui.

Chiuse gli occhi.

Ecco: mantenere la promessa.
Si, era solo questo ciò su cui doveva concentrarsi adesso. Solamente questo, null'altro che questo.
Si addormentò parecchio dopo, continuando a ripetersi di doversi impegnare in questo.: mantenere la promessa.


Le poche ore di sonno furono appena sufficienti per il suo fisico.
La attendeva una dura giornata, lo sapeva benissimo.

Erano appena le 5:15 quando uscì di casa.
Sulla strada un'automobile, un taxi, era lì ad attenderla.
L'autista, con occhiali scuri e un cappello in testa, scese dalla vettura per aprirle la portiera.
Maya lo riconobbe immediatamente: era proprio il signor Hijiri.

- B-buongiorno... - accennò con un leggero imbarazzo.

Non riuscì a non arrossire, pensando alla serata precedente.

Il signor Hijiri accennò un sorriso e la salutò in silenzio con un cenno del capo.
Maya entrò in auto, posizionandosi di fianco al lato guida.
L'uomo mise in moto, dirigendosi verso ovest.

Avevano percorso il tragitto quasi interamente in silenzio.
Hijiri comprendeva perfettamente l'imbarazzo della ragazza.
Parlarle adesso riportandole alla mente la conversazione della serata precedente non sarebbe servito che ad aumentare la tensione della ragazza.
Tacque.

Giunsero nei pressi del circo intorno alle 5:50.
L'automobile lo superò, portandosi a una ventina di metri dall'ingresso.

Maya aprì lo sportello, mettendo un piede a terra.

- Signorina Maya! - le disse l'uomo prima che lei scendesse - verrò a prenderla per le 16:10. -
- Ah! - esclamò Maya - La ringrazio. - gli sorrise timidamente.

Non era riuscita a parlargli.
Non era riuscita a chiedergli di non rivelare all'ammiratore l'oggetto della loro conversazione notturna.
D'altronde era passata tutta la notte... probabilmente il signor Hayami... già... sapeva.

Esitò un attimo a scendere.
Avrebbe voluto parlargli, avrebbe voluto sapere se...

- Riguardo quello che mi ha detto ieri notte... - proseguì l'uomo interrompendo il flusso dei suoi pensieri.
- S-si? - gli chiese piuttosto ansiosa.
- Non si preoccupi. Le assicuro che non ho intenzione di rivelare al suo ammiratore nulla che possa metterla in imbarazzo. - aggiunse Hijiri con tono rassicurante.

Maya non potè fare a meno di tirare un sospiro di sollievo: il suo segreto era al sicuro.

- La ringrazio signor Hijiri - gli disse con gioia inchinando il capo.

Scese dall'auto più serena.

- A più tardi allora. - aggiunse prima di chiudere lo sportello e allontanarsi.

Hijiri ne seguì la figura sino all'ingresso, poi mise in moto e ripartì velocemente.
Aveva del lavoro da sbrigare prima dell'ora di pranzo.

Ripensò a quello che aveva appena detto alla ragazza.
Sorrise.

Non avrebbe mai detto nulla della sera precedente che potesse imbarazzarla.
Solo... tutto ciò che avrebbe pouto renderla felice... per sempre.

Capitolo successivo



Edited by simply_me - 4/7/2010, 19:48
 
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view post Posted on 14/6/2010, 11:26
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che bello simply .....che dolce hijiri si comporta proprio come un cupido.....però questi capitoli sono sempre più corti :ohoh: p forse sono io troppo curiosa di sapere come andranno gli allenamenti di maya......speriamo bene .......
 
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view post Posted on 14/6/2010, 11:36
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Senti Nadeshiko,poni il caso che ciò in cui una persona ha sempre creduto a un certo punto, a causa di uno stimolo esterno,cambi...in tal frangente,se il nuovo modo di essere la rendesse più felice di quanto fosse prima non sarebbe qualcosa di magnifico?

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mio angelo tranquilla... tra non molto i capitoli diverranno molto più pieni e lunghi... :ok:
 
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~*Floriana*~
view post Posted on 14/6/2010, 11:36




hijiri furbacchione :)
 
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evis75
view post Posted on 16/6/2010, 06:25




io ho gia letto questa ff ma lo leggero volentieri anche qui!!!posta presto Simply
 
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~*Floriana*~
view post Posted on 23/6/2010, 10:12




simply, quando posti ancora? :languo:
 
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view post Posted on 29/6/2010, 18:17
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Senti Nadeshiko,poni il caso che ciò in cui una persona ha sempre creduto a un certo punto, a causa di uno stimolo esterno,cambi...in tal frangente,se il nuovo modo di essere la rendesse più felice di quanto fosse prima non sarebbe qualcosa di magnifico?

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flo da sabato mattina sarò libera, quindi tenetevi pronti a una rapida carrellata di capitoli (ovviamente lavori sul forum permettendo XD)
 
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~*Floriana*~
view post Posted on 29/6/2010, 18:33




evvaiiiii! :hula:
 
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Leyla Sayn
view post Posted on 30/6/2010, 14:28




Non importa se finisce sul più bello, come si dice "l'attesa aumenta il desiderio", le cose belle vanno assaporate e, comunque, i tempi di pubblicazione non sono come quelli della Miuchi. Sono contenta che ci si soffermi sulla relazione tra Hijiri e Maya. In effetti, se la verità non può venire fuori nè da maya nè da masumi, logicamente devono intervenire intermediari, quali Mitzuki o Hijiri. Forse per il ruolo di intermediario è meglio Hijiri, mentre Mitzuki la vedo meglio nel ruolo di quella che sprona il presidente Hayami e cerca di infondergli coraggio per dichiararsi.
Leyla
 
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Yayoi
view post Posted on 30/6/2010, 19:31




Splendida la tua ff e splendido il nostro Karato, uno dei pochi che fa sempre la cosa giusta....

...perchè se aspettiamo gli altri due, stiamo fresche!!! ;)
 
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view post Posted on 4/7/2010, 19:16
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Senti Nadeshiko,poni il caso che ciò in cui una persona ha sempre creduto a un certo punto, a causa di uno stimolo esterno,cambi...in tal frangente,se il nuovo modo di essere la rendesse più felice di quanto fosse prima non sarebbe qualcosa di magnifico?

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CAPITOLO X



L'ora di pranzo era già passata da una buona mezz'ora quando Masumi aprì la porta della sua villa al mare.

Si tolse la giacca subito dopo esser entrato nel grande salone, lasciandola cadere sulla poltrona di fianco alla libreria, e rivoltò le maniche della camicia lasciando scoperti gli avambracci.
Mentre rivoltava le maniche, si soffermò a guardare proprio quello scaffale della libreria e quei volumi dietro i quali era nascosto l'album di foto di quella ragazzina.

Tirò fuori i due volumi e prese in mano l'album. Sedendosi sul divano, cominciò a sfogliarne le pagine.
Guardava le foto e ricordava ogni evento, ogni rappresentazione.

Come gli piaceva guardarla sul palcoscenico!

Amava vedere sprigionarsi in lei tutta quella passione.

Passione...

Era proprio questo il punto: quella ragazzina aveva mostrato una passione tale da far ardere anche lui di passione nei suoi confronti. Una passione travolgente, alla quale non era stato capace di resistere e che, dopo aver visto quelle foto, lo stava facendo impazzire.

Le foto, quelle foto...
Al solo ripensarci sentiva le vene sotto le gote gonfiarsi e cominciare a pulsare.

Doveva sapere la verità, doveva saperla a ogni costo.

Chiuse l'album e lo depose nuovamente dietro i due volumi dello scaffale.
Aprì le ante della finestra e uscì sulla terrazza.

Il panorama di cui poteva godere era davvero bello.
Nonostante fosse già settembre, il mare era sereno e una brezza tiepida e leggera permetteva a dei surfisti in lontananza di veleggiare speditamente.
I riflessi del sole del primo pomeriggio donavano ai suoi splendidi occhi verdi un riflesso acquamarina che ne evidenziava la profondità. Le ciocche di capelli, dai riflessi dorati, ondulavano secondo il movimento del vento.

Picchettò con le dita della mano destra il cornicione.
Quanto ci metteva Hijiri?
Ogni istante passato in quell'attesa era una vera tortura..


Dalla loro telefonata del giorno prima, non era più riuscito a pensare a nulla che non fosse quello.
La sera prima era tornato a casa stanco di pensarci e ripensarci e, senza neppur cenare, si era diretto al salone nel quale, seduto sulla sedia a rotelle, al centro sala, aveva trovato Eisuke Hayami, suo... padre.

Padre.
Poteva davvero chiamarlo così?
Non era l'affetto paterno né l'amore filiale che lo aveva legato a quell'uomo e mai glielo avrebbe legato.
Ma il tempo era passato.
E adesso, finalmente, Masumi era pronto a muoversi per attuare la sua vendetta.
Già, una vendetta nei confronti di quell'uomo che aveva causato la malattia e la morte di sua madre.

Entrato nel salone Eisuke lo aveva accolto come di consueto.

– Ho saputo - aveva subito esordito - che hai annullato il pranzo con la tua fidanzata, Masumi, per lavoro. Qualche problema con la Dea Scarlatta? -
– Perché me lo chiedi, padre? - gli aveva chiesto di rimando.
– Nessun motivo in particolare. Sai bene che la Dea Scarlatta è il mio unico pensiero e il mio più profondo desiderio è impossessarmene, Masumi. -
– Si. - si era sforzato di rispondere impassibile - Padre... nessun problema con la Dea Scarlatta. Solo una improvvisa riunione per la programmazione dello spettacolo al teatro Daito. Una delle attrici ha deciso di lasciare per motivi familiari, quindi occorreva organizzare un'audizione per una sostituta. -
– Attrici! Sempre le solite! - aveva esclamato con disprezzo Eisuke – Piuttosto, Masumi, - lo aveva scrutato - hai ricevuto altre notizie di Maya Kitajima? -

Per un istante i pensieri di Masumi erano tornati a quella mattina. Alle foto di quella ragazzina con quel... quel Sakurakoji.
Suo padre sarebbe stato ben lieto venire a conoscenza di quelle foto.

– Nessuna.- aveva risposto prontamente - L'ultima volta che l'ho vista è stato alla cerimonia di... -
– La cerimonia! - lo aveva interrotto il padre - Che assurdità! Presentarsi senza alcun invito per poi minacciarti a quel modo! - aveva aggiunto quasi nauseato, poi più serio – Quella ragazza... il suo odio verso la Daito potrebbe costituire un serio problema. Sai già cosa ti toccherà fare con quella ragazza nel caso non accettasse di legarsi a noi? -
– Non ancora, padre, - aveva risposto Masumi stringendo il pugno della mano destra per controllare la rabbia – ma non preoccuparti. Penserò anche a questo. – aveva concluso celando il dolore, che avrebbe voluto gridare, dietro la solita fredda maschera.

Eisuke Hayami era parso abbastanza soddisfatto della risposta del figlio e non gli aveva chiesto altro. Masumi si era congedato e diretto verso la sua camera da letto.

Era entrato in camera stanco, si era sbottonato la camicia rapidamente, strappandosela di dosso con forza: i pettorali e l'addome scolpito, i trapezi e i dorsali erano fortemente contratti per la tensione accumulata in quella giornata.
Si era diretto verso il bagno, al quale accedeva da una porta nella parete a destra di fianco al letto; aveva aperto l'acqua della doccia facendola scorrere, in attesa che si riscaldasse. Aveva slacciato la cintura, sfilato via pantaloni e biancheria intima e si era posizionato sotto il gettito fumante della doccia.
Aveva lasciato che l'acqua scorresse sul suo capo, scivolando dai capelli nocciola chiaro sul suo volto, i cui occhi, chiusi, erano segnati dalle lunghe ciglia, e poi più giù lungo tutto il corpo.
Anche i muscoli delle gambe erano contratti.Concentrandosi sullo scrosciare dell’impatto dell’acqua sulla sua pelle, aveva lasciato scivolare via ogni pensiero per poter finalmente godere di un breve istante di relax.
Era rimasto sotto il getto d’acqua sino a quando non si era ritenuto sufficientemente calmo; aveva girato la maniglia dell’acqua ed era uscito fuori, indossando il morbido accappatoio in cotone.
Rientrato nella stanza, ancora in accappatoio si era seduto alla poltrona, coi capelli ancora gocciolanti, e si era versato da bere un bicchiere di scotch, che aveva sorseggiato lentamente, lasciando che la forte bevanda scivolasse lungo le sue labbra sino in gola e poi giù infuocandogli il ventre.
Dopo essersi asciugato aveva aperto un cassetto del comodino ai piedi del letto e aveva estratto un pigiama pulito. Aveva immediatamente riconosciuto il pigiama di seta blu a righe azzurre che aveva lasciato indossare a quella ragazzina qualche anno prima: lo aveva indossato, aveva spento la luce e, al buio, era tornato a sedersi sulla poltrona osservando dalla vetrata dell’imposta l’oscurità notturna del giardino.

Non era riuscito a dormire.
I pensieri che lo avevano tormentato durante tutta la giornata avevano ripreso a farsi spazio nella sua mente lì al buio

Aveva fatto l’alba, seduto a quella poltrona, e, alla fine, si era addormentato vinto dalla stanchezza proprio lì seduto, il busto adagiato allo schienale, il capo leggermente inclinato verso destra.
Quando i raggi del sole del mattino illuminandone il viso lo avevano destato, erano già le 8:00.
Aveva fatto colazione e, dopo essersi preparato, si era diretto al suo studio nel palazzo della Daito.

La signorina Mizuki, portandogli la solita tazza di caffè caldo, gli aveva chiesto quali fossero le sue direttive: aveva intuito che il presidente era ancora fortemente turbato…

- Non si preoccupi – aveva risposto il signor Hayami – io… ho bisogno di dedicarmi al lavoro stamattina. -
- Cercherò di impiegarle la mattina non lasciandole tempo per pensare. - aveva risposto la segretaria, poi aveva sorriso ed era uscita dallo studio.

Aveva trascorso tutta la mattina immerso nel lavoro, giungendo così all’ora di pranzo. Solo a quel punto aveva abbandonato l’ufficio, impartendo istruzioni alla signorina Mizuki affinché gli lasciasse il pomeriggio privo di impegni.
Non aveva avuto appetito: aveva girovagato con l’auto aspettando che si facesse l’orario stabilito e poi si era diretto alla villa.


Era ancora sulla terrazza quando finalmente Hijiri fece il suo ingresso: mancava un quarto alle 15:00

- Buon giorno signor Masumi. – disse l’uomo - non abbiamo molto tempo: alle 16:00 devo raggiungere la signorina Maya. –

Masumi lo osservò aggrottando le sopracciglia.
Non sapeva ancora nulla dell'addestramento della ragazza.

- Il signor Kuronuma ha deciso di sottoporre la ragazza ad un allenamento speciale. - proseguì Hijiri - Sembra che conosca il proprietario del circo Wagner, il circo su ghiaccio che di recente si trova in periferia a ovest di Tokyo. La signorina Maya da stamani è seguita dal direttore del circo e dai suoi membri sino allo scadere della prossima settimana. Si addestrerà al circo tutte le mattine dalle 6:00 sino alle 16:00 e poi alle 17:00 riprenderà le prove agli studi di recitazione. Mi sono offerto di scortarla tutte le mattine dicendole che sarebbe stata cosa gradita al suo ammiratore esserle d’aiuto. -
- Hai fatto bene. - disse Masumi poggiandosi sulla balaustra della terrazza, poi si voltò nuovamente a guardare il mare – Avete... parlato a lungo? –

Hijiri fece una breve pausa studiando il profilo dell'uomo che aveva innanzi.
Sapeva cosa significava quella sua domanda.

- Abbastanza a lungo. - gli rispose distogliendo lo sguardo - La signorina Maya è innamorata. - aggiunse concentrandosi di nuovo sulla figura del signor Masumi.

Masumi chinò il capo e chiuse gli occhi.
Con le mani aggrappate alla balaustra, si protese in avanti, come quasi a volersi gettare giù da quella scogliera.
Cercò di riprendere il controllo: era volata via, non avrebbe più potuto afferrala…

Quantomeno quel ragazzo l'amava, si sforzava di ripetersi.
Doveva lasciarla andare.

- Sono... contento per lei. - disse con infinita tristezza - Quel ragazzo saprà renderla felice. - proseguì voltandosi a guardare Hijiri.

Fu allora che Hijiri soffocò una leggera risata.

- È sorprendente… - disse ancora sorridente.
- Cosa? – chiese Masumi distrattamente, troppo immerso nel proprio dolore.
- La descrizione che quella ragazza mi ha fatto dell’uomo che ama. È davvero sorprendente. -
- Tutti gli innamorati parlano con ardore del proprio amato – lo interruppe bruscamente in un impeto di gelosia.

L'uomo ombra della Daito rise apertamente.
Masumi rimase lì a fissarlo sconvolto.
Si stava forse prendendo gioco di lui?

- Signor Masumi, la prego, mi ascolti senza interrompermi. – gli disse Hijiri con tono confortante - La signorina Maya è innamorata, è vero, ma non del signor Sakurakoji. -

Masumi Hayami strabuzzò gli occhi perplesso.

- Come?! – fu l'unica cosa in grado di chiedergli.

Hijiri sorrise ancora.

- Lei... è innamorata di un uomo… che crede non la ricambi. - riprese Hijiri soppesando le parole – Di un uomo che a lungo in passato ha creduto di odiare, che ha una bellissima fidanzata… e che la considera… una ragazzina. - studiò il volto del suo interlocutore un breve istante - Le ricorda forse qualcuno? - chiese con un pizzico di malizia.

Masumi rimase immobile, occhi spalancati e increduli, come pietrificato.
Possibile?

- H-Hiji... - esitò sconvolto.
- Si guardi allo specchio signor Masumi! - lo interruppe allegramente e fiduciosamente Hijiri – Quella ragazza è innamorata di lei. Di lei, Masumi Hayami… non del signor Sakurakoji o dell’ammiratore di rose… Di lei e di nessun altro! -
- DI ME!!! – era impazzito: non lo riteneva possibile.
- Si, di lei e di nessun altro! – gli ripeté l'uomo ombra, poi, dopo una breve pausa aggiunse - Adesso è meglio che vada, così potrà riflettere in pace. -

Ancora sorridendo fece un breve inchino e si voltò, abbandonando la terrazza.

Masumi Hayami si voltò di nuovo verso la scogliera ancora incredulo.
Chiuse gli occhi, chinò il capo: sorrise.
Lo alzò di scatto aprendo gli occhi con un'espressione, un'espressione di gioia che pervadeva ogni centimetro del suo corpo.
Guardò il mare e rise.
Rise scuotendo la testa per l'assurda, stupenda verità che aveva appena appreso.

- Ragazzina... - sussurrò con gioia ancora sorridendo.

Lo amava. Come lui amava lei... lo amava.
Proprio lui... solo lui.

Continua...

 
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view post Posted on 4/7/2010, 19:27
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Simply ne e valsa la pena di aspettare questo bellissimo capitolo , bravissima ...finalmente masumi sa che maya è innamorata di lui , che emozione ......adesso come si comporterà masumi?? manderà a pedate la cozza?? speriamo bene....ancora complimenti Simply
 
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152 replies since 29/3/2010, 08:06   15401 views
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