Considerate che l'autrice non ha terminato la ff,
comunque vi posto i capitoli successivi per ora il secondo e il terzo buona lettura.......
Capitolo 2: IL VIAGGIO
parte I
Maya era come in trance. Non poteva credere a tutto quello che era successo quel giorno, nell’arco di 5 minuti poi… Stesa sui sedili posteriori, raggomitolata su sé stessa, teneva gli occhi chiusi cercando di trattenere le lacrime. Il signor Hayami non avrebbe mai capito il motivo del suo pianto. Il destino era ben strano, si era quasi convinta a dimenticarlo, o almeno, a tentare di farlo, aveva cercato con tutte le forze di ricacciare ogni suo ricordo su di lui in un angolo del suo cuore, nascosto e segreto. E poi lui le era comparso davanti.
Nonostante tutto, non appena lo aveva visto, così alto, così bello, così forte, stagliarsi davanti a lei, tutto quello che aveva provato era stata una grande felicità. Era come se il suo cuore, per un attimo in letargo, avesse ripreso a battere dopo secoli.
Premette le palpebre più forte che poteva, imbarazzata dal rossore che sentiva sulle sue guance, al ricordo di Masumi che la sollevava tra le braccia. Era arrossita, ma dal piacere di quella sensazione così forte e calda..
Perché anche in quel caso era corso a proteggerla? In fondo l’aveva combinata grossa. Ora i giornalisti avrebbero costruito chissà quali castelli in aria su quel bacio.
Il bacio… il suo primo bacio era stato orribile. Non solo non l’aveva voluto, non solo era avvenuto in mezzo ad una sala piena di gente, non solo era stato ripreso dai fotografi e sarebbe stato riportato sui giornali...
No, quel suo primo bacio non desiderato era stato visto dal solo ed unico amore della sua vita. Con che faccia poteva ora aprirsi al signor Hayami e parlargli dei suoi sentimenti?
Già prima era stato quasi impossibile, per i noti problemi che aveva incontrato, adesso sarebbe stato inammissibile.. Lui non avrebbe capito. Tutti ormai pensavano che lei e Sakurakoji fossero fidanzati, anche i giornalisti lo avevano immaginato.. Lui davvero poteva crederle?
Masumi intanto continuava a guidare. Maya aprì per un istante gli occhi e guardò nello specchietto retrovisore scorgendo il suo sguardo glaciale ma al tempo stesso irato. Doveva essere furioso per quello scandalo, probabilmente stava pensando che una vera attrice professionista non si sarebbe mai comportata in quel modo. Era riuscito a percepire la sua sorpresa? Aveva capito che lei era completamente all’oscuro delle itenzioni di Sakurakoji?
Si alzò a sedere e guardò fuori dal finestrino.
Erano usciti dalla città, non c’erano più palazzi, solo molto verde intorno a loro. Dove la stava portando?
Non lo chiese… A quella sua domanda forse lui avrebbe reagito riportandola indietro… E allora sarebbe passata un’altra eternità prima di avere l’occasione di rivederlo.
parte II
Masumi era profondamente furioso. Come si era permesso Sakurakoji di commettere una simile impudenza? Avrebbe dovuto sistemarlo in qualche modo quando aveva visto tutte quelle foto conservate nel cellulare. Non riusciva a concepire che un altro uomo avesse potuto sfiorare anche per sbaglio quelle labbra che aveva baciato lui per ben due volte.
Sapeva di non avere l’esclusiva su Maya, anzi, con che coraggio poteva anche solo pensare una cosa simile dal momento che si era reso conto pienamente dei suoi sentimenti nei confronti della ragazza solo pochi minuti prima…
Ancora sentiva di non riuscire a ragionare lucidamente al 100%. Anche questa specie di fuga, che senso aveva…
Certo poteva dire a tutti di averla portata via e nascosta per proteggere la sua carriera dai pettegolezzi, ed in parte era vero. Ma non poteva negare che il pensiero di allontanarla da Sakurakoji, e dal mondo intero, e stare anche solo qualche istante da solo con lei, chiusi in quella macchina.. solo quella piccola certezza era… davvero… era capace di dargli sollievo immediato.
L’auto era cosparsa dal suo profumo, sentiva la sua piccola presenza più forte che mai, sentiva i suoi occhi puntati sulla schiena, non osava guardare lo specchietto retrovisore per paura che lei riuscisse a leggere tutto quel flusso di pensieri, o forse per paura di confessare alla ragazza la pazza gelosia che lo aveva inondato. Chiuse per un istante le palpebre e respirò forte sentendola muovere. Li riaprì, assumendo uno sguardo deciso e sicuro.
-Allora ragazzina, come si sente?-indagò.
Lei sussultò nel sentire la sua voce ma si riprese immediatamente e riuscì a balbettare una breve risposta che sperò riuscisse a soddisfarlo: - M-m-meglio, g-g-razie-
-Mi fa piacere- rispose Masumi tornando a guardare la strada davanti a sé e facendo una breve pausa per poi riprendere immediatamente il discorso:
-Immagino che si stia chiedendo dove stiamo andando-
Maya si domandò che cosa poteva rispondergli.. Poi pensò di dire la cosa più plausibile..
–Sì- rispose con semplicità.
-Trovo che sia meglio portarla via dai riflettori finchè non si riuscirà ad insabbiare quello che è successo oggi-.
Rialzò lo sguardo su di lei e proseguì:
–Lei e il suo ragazzo avreste fatto bene a trattenervi in quella circostanza-.
Aveva visto, aveva SENTITO, che Maya era all’oscuro delle intenzioni di Sakurakoji quella mattina, ma.. scioccamente le aveva parlato d’istinto a quel modo, perché voleva sapere di più su quello che lei provava per Sakurakoji.
Maya non riusciva a rispondere. Ecco, lui pensava esattamente quello che lei temeva. Credeva fosse fidanzata con Sakurakoji. Doveva smentirlo?
parte III
-Io e Sakurakoji non siamo fidanzati. Può non credermi signor Hayami, ma quello che è successo quest’oggi per me è stato totalmente inaspettato-.
Questa risposta non lo soddisfò, e contrariamente al buon senso, continuò a pungolarla:
-Perché non dovrei crederle? Ammette però che le avrà fatto piacere ricevere una simile dimostrazione d’interesse. Alla sua età è anche normale cominciare a pensare all’amore, avere un ragazzo e via dicendo-.
Maya rispose a voce più alta del normale:
-Si sbaglia signor Hayami! Io non ho incoraggiato questa cosa, non pensavo potesse succedere niente del genere, altrimenti mi sarei comportata diversamente-.
-Vuole forse dire che non ha un briciolo di interesse per il giovane Sakurakoji?-
Era una domanda pericolosa.. La risposta poteva benissimo non essere quella che andava cercando.
-No, assolutamente no.. Io anzi.. Ecco..-
Maya avrebbe voluto dirgli tante cose ma in quel momento le mancarono le parole.
Masumi rallentò e si fermò. Poi si girò verso Maya guardandola negli occhi con un audacia che non aveva mai usato nei suoi confronti:
-Lei.. anzi?- chiese sottovoce.
Maya sentì le guance diventarle bordeaux:
-Io.. ecco.. Io mi sto concentrando solo sulla Dea Scarlatta come lei ben sa-.
Non era riuscita a cogliere l’occasione per fargli capire in qualche modo cosa le si agitava nel cuore.
Lui continuava a guardarla negli occhi e lei sentì che forse poteva ancora dire qualcosa.. Forse se avesse aggiunto qualcos’altro, anche senza spiegargli i suoi sentimenti.. forse lui avrebbe capito.. Così aggiunse:
-A me non interessa Sakurakoji, gli voglio bene.. è un amico.. ma solo quello- sussurrò.
-Capisco. E' che dal suo tono mi è sembrato quasi di percepire che il motivo per cui non era interessata a lui fosse un altro.. Un’altra persona per la verità. O sbaglio?-
Maya non disse nulla e lui continuò:
-Peccato che quel suo donatore di rose, quel suo ammiratore, è troppo anziano, era l’unico che potesse venirmi in mente…-
-Veramente ho appena scoperto qualcosa su di lui, e non è così vecchio come pensavo- rispose immediatamente Maya scrutandolo negli occhi e aspettando che in qualche modo si tradisse.
Masumi a quella frase si allarmò ma cercò di non darlo a vedere.. perciò si finse sorpreso:
-Ah sì? Lo ha incontrato?-
-Sì l’ho incontrato signor Hayami- rispose seria Maya.
parte IV
Masumi si sentì confuso. Cosa voleva dire questo? C’era forse qualcuno che si spacciava per lui? O forse Maya aveva mentito di proposito? No, non poteva credere che fosse così, dunque l’unica spiegazione era che davvero fosse convinta di averlo visto.
-E come le è sembrato?-
Maya guardò fuori dal finestrino, consapevole del suo sguardo su di lei, temendo di non riuscire a sostenere quella conversazione ancora a lungo, ma soprattutto temendo di non riuscire a confessarsi per metà.
-Debbo dire che è ancora meglio di quanto pensassi.. e.. sì.. forse è anche per causa sua che il mio interesse per Sakurakoji non riesce ad andare al di là dell’amicizia..- fece una breve pausa, seguita da un sospiro, nel quale raccolse tutto il suo coraggio prima di proseguire..
-Non mi sono mai sentita così per nessuno in tutta la mia vita.. mi emoziono al solo parlarne.. è come se fossi così stordita da non trovare le parole per descrivere quello che provo...-
Aspettò una reazione, una qualsiasi risposta ma non venne. Del resto Masumi era pietrificato. Così cercò lei stessa di riempire quel silenzio:
-Per questo non potrei mai ricambiare Sakurakoji, ora che so davvero cosa voglia dirsi perdersi in qualcuno, ora che conosco la persona capace di cambiare il mondo intorno a me solo con la sua presenza.. Mi rendo conto che quello che c’è tra me e Sakurakoji è solo e semplicemente un’amicizia, non potrebbe esserci davvero altro-.
Masumi aveva pensato che sentire Maya asserire che non provava sentimenti per Sakurakoji lo avrebbe fatto sentire meglio. Ed invece aveva finito per ascoltare parole ben peggiori. Le cose che lei gli aveva confidato lo avevano atterrito, gettato nella più cupa disperazione mai provata in tutta la sua vita , la quale, di certo, non poteva già dirsi felice.
Si voltò verso il volante. Con lo sguardo vuoto e ferito di un animale braccato e finito in una strada senza uscita. Non sapeva chi fosse quest’uomo di cui parlava Maya, forse un qualche ammiratore che lei aveva scambiato per quello delle rose scarlatte. Ma in quel momento non riusciva nemmeno a ragionare su quello, riusciva solo a pensare a respirare, si concentrava solo su quello, per rimanere seduto eretto, per non farle capire quale dolore stesse provando al petto in quel momento.
Perché aveva voluto insistere, perché aveva dovuto ascoltare quelle parole guardandola negli occhi? Perché si era voluto fare del male? Lui conosceva benissimo il sentimento di cui gli aveva appena parlato Maya, lo conosceva bene adesso che lo aveva scoperto nel suo stesso cuore, e proprio per questo non poteva che provare un male atroce dovuto alla consapevolezza che quelle parole non erano rivolte a lui. Non ce la faceva. Non poteva rimanere lì vicino, a quella breve distanza.
Aprì la portiera di scatto e scese. Non si voltò nemmeno ma disse ad alta voce:
–Ho bisogno di 5 minuti. Debbo sgranchirmi le gambe-.
Maya rimase interdetta. –Vengo con lei allora- E scese prontamente dall’auto.
-NO!- Le urlò lui. Poi si dette un contegno, schiarì la voce, e sempre di spalle continuò:
–No scusi, è che preferisco che lei stia in macchina non penso che sia nelle condizioni per sostenere una passeggiata. Tornerò subito non si preoccupi.
Maya tornò a sedersi. Cos’altro poteva fare? Perché tra loro c’era sempre quella specie di brutale muro invisibile, che li teneva lontani, distanti? Forse era lei a sbagliar
e.. Lui aveva capito che lei era a conoscenza del suo segreto? Forse lo era e non gliene importava.. Forse invece lei non era riuscito a farglielo capire. Perché non era riuscita ad essere diretta come avrebbe voluto e continuava a girarci intorno? Decise di raggiungerlo. Il signor Hayami avrebbe dovuto ascoltarla fino in fondo questa volta.
Capitolo 3: REAZIONI A CALDO
parte I
Ayumi, proprio durante la passeggiata, aveva improvvisamente deciso di andare a trovare Maya. Era da qualche giorno che non si vedevano e, sembrava ridicolo, ma le era quasi parso di sentire la sua mancanza. Avendo passato tanto tempo insieme nella Valle dei Susini sentiva di conoscerla meglio o, più che altro, aveva imparato a sentirla vicina. Con lei poteva rapportarsi in modo autentico ed era persino riuscita a tirare fuori il peggio di sé e a sfogare quella voce che non permetteva nemmeno a sé stessa di udire. Lei era riuscita a richiamarla e a farla uscire dopo anni di silenzio.
Provava un forte senso di competitività nei suoi confronti ma allo stesso tempo era l’unica persona al mondo che, sentiva, le potesse essere vicino in un qualche modo. Lo aveva realizzato durante il periodo passato insieme e si era stupita di questa scoperta. Certo, era vero, non aveva mai avuto un’amica del cuore, e nemmeno Maya infondo poteva essere considerata in quella maniera però, di sicuro, era l’unica che avrebbe potuto ricoprire un simile ruolo o a cui l’avrebbe consentito.
Accompagnata da quei pensieri si ritrovò sotto la sala prove e vide il portone spalancato, insolitamente a dire il vero, ma non ci fece più di tanto caso. A colpirla fu altro. Solitamente, quando entrava da qualche parte, tutti gli sguardi, almeno quelli maschili, si catalizzavano su di lei. Però questa volta non successe.
Non che le mancasse la cosa, anzi, ne era sempre molto infastidita per cui non poteva che essere contenta, una volta tanto, di passare inosservata, solo che... le sembrò strano. Apparivano tutti presi da una strana frenesia ed inoltre non riusciva a scorgere Maya da nessuna parte.
La sua attenzione fu richiamata da una voce che gridava. Il regista Kuronuma stava gesticolando arrabbiato, Sakurakoji sembrava subire una sua sfuriata e si mostrava dispiaciuto però non troppo attento a quelle parole. Gli altri attori erano in disparte a chiacchierare sottovoce, come se avessero paura di disturbare.
Sì avvicinò ad una addetta ai costumi e le chiese:
-Sto cercando Maya Kitajima, potrebbe chiamarmela per cortesia?-
-Mi dispiace ma in questo momento non saprei dove cercarla…- rispose esitante la donna.
-E’ già andata a casa?- insistette Ayumi.
-Non lo so, qui dentro è successo il finimondo a dire il vero, e lei è scappata via come se fosse inseguita dal demonio! Ed infatti da qualcuno era inseguita.. Quei giornalisti sono spuntati come funghi. Dopo il bacio, ovvio, prima nessuno si era nemmeno accorto fossero presenti. Lei poverina si sarà spaventata. Mi sembra una brava ragazza, semplice ed ingenua, la si vede sempre come persa tra i suoi pensieri, ha un po’ la testa tra le nuvole…-
Ayumi interruppe il chiacchiericcio della costumista chiedendole dell’unico dettaglio che l’aveva sbigottita:
-Bacio?-
-Ma sì, quel giovanotto, quel Sakurakoji lì.. Di punto in bianco l’ha presa e l’ha baciata in mezzo alla sala. Io ho pensato subito che facesse parte dello spettacolo, ma poi quando ho visto tutto quello che è successo dopo.. La signorina Kitajima scappare via, quei giornalisti rincorrerla, il signor regista furioso… Ho capito che era successo qualcosa di strano. Povera ragazza chissà dove sarà finita ora. Quel Sakurakoji poi… – continuò con un tono di disprezzo – I giovanotti d’oggi non li capirò mai, fare queste cose in pubblico, non hanno proprio ritegno, non sanno comportarsi.. Capisco che da giovani si è irrequieti ma nessuna ragazza troverebbe galante un comportamento così.. Bello lo è di certo, ma le giovani donne sono affascinate non solo dalla bellezza quanto dalla.. come posso dire.. inavvicinabilità di un uomo.. A nessuna ragazza ci piace di avere qualcuno attaccato alla gonnella ecco, glielo dico sempre io a mio nipote, che sta in continuazione a regalare fiori alle ragazzine, le sue compagne di scuola.. No mio caro, così non riuscirai mai a conquistare nessuna, devi guardarle da dietro le cortine e poi fare finta di non notarle figliolo, è così che va il mondo…Nevvero signorina?-
Ayumi fece parlare l’anziana costumista senza più interromperla ma pensando a quello che aveva dunque capito era successo.
Sakurakoji aveva baciato Maya sotto lo sguardo dei giornalisti..
Questo stava a significare molte cose. Quella vicenda non sarebbe finita lì ma avrebbe portato sicuramente a qualche sviluppo poco piacevole..
Le si indurì lo sguardo. Stava succedendo ancora: Maya stava rischiando di allontanarsi dalla dea Scarlatta, ma non per una sua precisa responsabilità o perché non fosse in grado di interpretarla degnamente, ma perché qualcuno si era nuovamente messo in mezzo. Non poteva permetterlo.
E’ vero, voleva la Dea Scarlatta più di ogni altra cosa avesse mai davvero desiderato.. Ma non così, voleva la Dea Scarlatta per dimostrare una volta per tutte di essere migliore di Maya, la voleva perché ERA migliore di Maya… E la sua rivale doveva combattere fino alla fine con tutti i mezzi prima di perdere, altrimenti lei stessa non si sarebbe mai sentita soddisfatta.
parte II
Il regista Kuronuma non riusciva credere alla sfortuna che sembrava perseguitarlo. Prima Maya aveva rischiato di far saltare lo spettacolo intero perché non riusciva a tenere separate le sue pene d’amore dall’interpretazione della Dea Scarlatta. Poi, Sakurakoji, miracolosamente, era riuscito a farla distrarre e a sistemare le cose. Ma quando pensava, finalmente, di avere cominciato a lavorare bene, ecco di nuovo frapporsi un ostacolo che rischiava di minare l’esito dell'intera rappresentazione.
Se solo ci fosse stato un attore giovane e promettente quanto quel ragazzo... Allora la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata quella di cacciarlo dallo spettacolo a calci altroché, dopo la bella trovata di quella mattina. Purtroppo aveva le mani legate, era chiaro che Sakurakoji era l’unico in grado di interpretare il ruolo di protagonista accanto a Maya nella Dea Scarlatta. Farsi prendere da antipatie personali avrebbe danneggiato tutti, lui per primo.. Certo una sfuriata se l’era meritata, ed inoltre non era riuscito a reprimerla.
I giornalisti avrebbero ricamato sopra all’episodio un bel romanzo, con tanto di foto a corredare pagine di squallide invenzioni.
A prima vista poteva sembrare una fortuna tanta pubblicità.
Kuronuma, invece, sapeva bene che ciò che era accaduto era ben più grave di quello che poteva apparire.
La Dea Scarlatta era uno spettacolo atteso da decenni, ammirato dai più profondi conoscitori di teatro di tutto il paese. Persone competenti ed esigenti, che pretendevano non solo talento dagli interpreti, ma anche capacità, serietà e professionalità. Una storia come quella su tutti i giornali rischiava seriamente di far perdere credibilità a tutto il suo staff e all’esito del suo lavoro. Ayumi Himekawa di certo era un’attrice che sarebbe piaciuta molto alla critica, era perfetta per quel ruolo anche grazie alla sua immagine perfetta ed immacolata. Maya invece non sarebbe stata sulla bocca di tutti per i suoi progressi, ma solo per quello scandalo da quattro soldi. Senza contare poi che l’aveva vista totalmente sconvolta e i suoi rapporti con Sakurakoji, dopo quel gesto, difficilmente avrebbero potuto tornare quelli di un tempo.
Questo era quello che lo preoccupava maggiormente...
Non solo la pubblicità negativa che sarebbe derivata dalla vicenda, ma soprattutto il legame tra i due protagonisti: sarebbero riusciti a ritrovare il feeling di un tempo? Sarebbero stati in grado di essere due partner affiatati e capaci di sembrare perdutamente innamorati almeno sul palcoscenico? Kuronuma aveva molti dubbi in proposito.
Ma quello non era il momento di farsi prendere dal pessimismo. Maya era scappata. Per quel giorno temeva che nessuno dei presenti sarebbe stato in grado di fare alcunché. Per prima cosa bisognava avvisare chi di dovere, sopportare le reazioni da parte della Daito, che sentiva perennemente gravitare su di sé come un falco sulla preda. Informare probabilmente la stessa Chigusa Tsukikage e, per l’appunto, sopportare una sua reazione che a lui risultava ancora più temibile rispetto a quella dei dirigenti della Daito Art Production.. Era necessario tenere a bada la stampa senza inimicarsela ulteriormente, cosa per lui molto difficile.. E, soprattutto, occorreva ritrovare la sua protagonista, Maya Kitajima.
Impulsiva ragazza…. Al ricordo di quello che aveva fatto ai tempi in cui interpretava la ragazza lupo si spaventò non poco. Avrebbe potuto non vederla per giorni interi: quando aveva l’intenzione di scomparire.. ci riusciva perfettamente.
parte III
Negli uffici della Daito Art Production, la segretaria di Masumi Hayami, la signorina Mizuki, stava sbrigando delle pratiche da tempo accumulatesi sulla sua scrivania. Quella mattina il suo capo non si era neanche presentato in ufficio, probabilmente aveva un’altra colazione di lavoro.
Sapeva che, quella che doveva essere l’imminente rappresentazione teatrale della Dea Scarlatta, assorbiva gran parte dei suoi pensieri.
Il fatto che Maya Kitajima fosse una delle due candidate al ruolo sicuramente aveva moltiplicato le sue preoccupazioni.
Di certo, pensò, non si trovava con la signorina Shiori, la sua promessa sposa, visto che qualche minuto prima era venuto a cercarlo…
Quella donna, all’apparenza fragile e bisognosa di sostegno, era molto più furba di quanto appariva, questo le era sembrato chiaro dal primo istante in cui l’aveva vista. A parte questa certezza, non è che provasse sentimenti ostili nei suoi confronti… Non si era mai comportata male e sarebbe stato sciocco detestarla senza motivo. Certo non le ispirava molta simpatia, e nel suo cuore era sempre accesa la vecchia speranza che il signor Hayami si lasciasse alle spalle tutti i suoi doveri e decidesse di ricominciare. Magari non da solo, ma con l’unica ragazza che era stata capace di accendere il suo interesse e i suoi sentimenti.
La signorina Mizuki sapeva che solo con lei il signor Hayami avrebbe trovato quella serenità affettiva che gli era sempre mancata, ma ormai si era scoraggiata. Non era un’illusa e, vivendo nel mondo reale, sapeva bene che certe fantasticherie romantiche difficilmente si realizzano concretamente.
La ragazza che era entrata nel cuore del signor Hayami era cresciuta e si era trasformata in donna, e per un istante lei stessa aveva cullato l’illusione che lui, vedendola tale, avrebbe fatto un qualche piccolo passo nella sua direzione. Ma poi.. la salute precaria di Hayami senior, il fidanzamento combinato con la signorina Shiori, le varie vicissitudini, i suoi sensi di colpa mai sopiti…. Le sembrava che la distanza fra quei due, piuttosto che diminuire, fosse aumentata.
Distratta, fece cadere il fascicolo che teneva in mano ed i fogli si sparpagliarono per terra. Trattenendo l’esclamazione di disappunto che le era salita alle labbra cominciò a raccoglierli quando bussarono alla porta.
-Avanti- esclamò non distogliendo lo sguardo da terra.
Di sicuro non era un cliente, era troppo presto e chi era in affari con la compagnia sapeva che non veniva ricevuto nessuno prima del pomeriggio, se non sotto appuntamento. Proprio per questo non si curò di alzarsi e andare a ricevere la persona che aveva bussato, perché poteva essere solo un qualche fattorino o un altro impiegato dell’azienda. Infatti era proprio Hijiri, l’assistente del signor Hayami.
-Buongiorno signorina Mizuki per caso c’è qualche messaggio da parte del signor Hayami?- chiese Hijiri.
-No mi dispiace, questa mattina non è ancora venuto, è successo qualcosa?- Chiese, avendo notato la premura con cui le aveva posto quella domanda.
Hijiri, vista la situazione, si chinò per aiutarla a raccogliere i fogli e, preso da un attimo di scoraggiamento, nonostante fosse un atteggiamento insolito per una persona discreta come lui, le disse la verità:
-Direi di sì, Maya Kitajima è scomparsa- Si limitò a dire.
Per un attimo la signorina Mizuki rischiò di far cadere nuovamente quello che aveva appena raccolto e alzò di scatto il viso per indagare negli occhi del suo interlocutore. Di certo non poteva essere accaduto niente di simile, doveva essere uno scherzo!
-Ma com’è è possibile?-
-Durante le prove di questa mattina Yu Sakurakoji l’ha baciata e lei è scappata via. Questo è tutto quello che mi hanno riferito. Ovviamente se ci dimentichiamo del fatto che la sala, a quanto pare, era piena di fotografi che sono stati pronti a immortalare la scena… Una vera manna dal cielo per loro, non c’è che dire…- concluse con una punta di amarezza. Poi proseguì: -Adesso non mi rimane altro da fare che andare alla sala prove per capire di preciso cosa sia successo e tentare di gettare acqua sul fuoco-.
La segretaria era senza parole. Al signor Hayami la faccenda non sarebbe piaciuta. Egoisticamente sperava proprio di non dover essere lei a dirglielo, ma sapeva anche che sarebbe stato molto più brutto farglielo scoprire direttamente la mattina seguente, sui giornali.
-Signor Hijiri stia sicuro che, non appena riuscirò a rintracciare il signor Hayami, lo avviserò e la farò richiamare. Nel frattempo cercherò anche Maya Kitajima. Sono certa che non può essere scappata davvero, si sarà solo nascosta dalla stampa…- E di sicuro, Maya avrebbe fatto bene a non farsi trovare per un po’, penso la signorina Mizuki. Il signor Hayami avrebbe subito davvero un duro colpo e, se non fosse bastato quello a convincerlo a cambiare le carte in tavola, una volta per tutte, niente avrebbe più potuto farlo.
parte IV
La sala prove si era svuotata. Era rimasto solo Sakurakoji. Il regista Kuronuma aveva gettato la spugna accorgendosi, saggiamente, che le prove erano state interrotte almeno per quel giorno. Perciò aveva mandato a casa tutti ed era uscito per recarsi lui stesso dalla signora Tsukikage e avvisarla di persona dell’accaduto. Il triste spettacolo di quel luogo, che la mattina era stato così operoso e rumoroso, e che adesso appariva silenzioso e desolato, dava modo a Sakurakoji di tormentarsi e pentirsi delle sue azioni. Aveva la netta sensazione che la buona sorte fosse tornata ad abbandonarlo.
In realtà non riusciva a pensare razionalmente, da una parte aveva voglia di farsi trasportare dalle sue romantiche fantasie, e ripensare al bacio con Maya, il loro primo bacio.. Dall’altra lei era scappata, questo era un dato di fatto. E lui sinceramente non riusciva a capire il perché. Forse la presenza di tanti fotografi l’aveva scossa?
Non c’era dubbio che lui aveva agito d’impulso, e per questo l’aveva colta di sorpresa, ma fino ad un certo punto..
Pensò che il suo atteggiamento nei confronti della ragazza, specie nell’ultimo periodo, era stato di sicuro inequivocabile..
Dopo la predica di Kuronuma aveva trovato il tempo di telefonare a Rei, ma Maya non si era vista. Non gli era venuto in mente nulla, per cui aveva deciso di rimanere lì ad aspettare il suo ritorno. Maya non poteva vivere senza la recitazione, e non avrebbe rinunciato alla Dea Scarlatta per così poco.
Nella migliore delle ipotesi la situazione tra loro poteva addirittura essersi sbloccata. Magari lei si era resa conto che erano perfetti insieme e avrebbero potuto cominciare una storia d’amore, quella storia d’amore che sognava dal giorno in cui l’aveva conosciuta alla compagnia Ondine.
Sentì un rumore e si alzò in piedi. Era entrato qualcuno dal portone, dubitava che fosse già lei. Si era preparato psicologicamente ad aspettare ore…
Ma la speranza faceva capolino superando la ragione. Per questo, nonostante pensasse di essere preparato, fu deluso quando vide che era un uomo della Daito ad essere entrato.
Hijiri ci mise poco a capire che era arrivato sul posto troppo tardi e non si accorse nemmeno del ragazzo. Con un gesto di stizza prese il cellulare e tentò per l’ennesima volta di chiamare il signor Hayami che fino a quel momento era stato irraggiungibile. Ma a quel tentativo il telefonino squillò libero.
-Finalmente!- esclamò ad alta voce.
Il cellulare continuò a squillare per parecchio tempo prima che qualcuno gli rispondesse.
Ovviamente continua......