Murasaki no Bara no Yume  - Glass no Kamen  * Il Grande Sogno di Maya * Anime, Manga, Drama, World e Fanwork

A Scarlet Rose (II Version)

« Older   Newer »
  Share  
icon12  view post Posted on 20/4/2010, 16:11
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
MnBnY - General MOD
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


A Scarlet Rose

- Masumi’ s Diary-

di Laura Heller

(fanfiction ispirata a Garasu No Kamen di Suzue Miuchi)



27 dicembre
Sirio, sei tu?
Guardando dalla finestra di questo enorme palazzo immerso nelle luci della città non riesco a capire se quella stella dalla luce verdeazzurra sei tu.
Ogni oggetto appare lattiginoso, poco nitido. E, in questa nebbia, mi sembra di non vedere più neanche me stesso.
Sono le otto e mezza.
Coichiro mi ha invitato per un drink al bar del Teatro, ma io avrei preferito una bevuta al chiosco di Shibuya, quello che dà sul parco nord, dove il gestore, talvolta, serve il sakè avanzato agli ubriaconi e le passeggiatrici si offrono generosamente.
Ma questo “non sta bene”, perché io sono il delfino, l’uomo che – presto, prestissimo – riporterà sulle scene il più grande spettacolo teatrale mai scritto e prodotto.
Sono Masumi Hayami e oggi, stancamente, compio ventiquattro anni.
In apparenza, ho dalla mia la gioventù, la bellezza, il talento.
Ma di tutto ciò non mi importa molto.
Per me, vivere è produrre.
Se produco, acquisisco un senso, altrimenti dormo o cerco una donna per riscoprirmi maschio.
Da circa un mese, l’attrice del momento è piazzata nel mio letto: avrei preferito una puttana di Shibuya, una che di me non sa nulla e non mi cerca per ottenere scritture.
Chiamerò Coichiro.
Gli dirò che non vado.
Poi uscirò dal retro per evitare l’attrice.
Se faccio ancora sesso con lei, finirò per vomitare.

2 gennaio
Sono stato al Teatro Daito per assistere alla prima de La Signora delle Camelie, con la signora Utako come protagonista.
Per la prima volta in vita mia ho invidiato un uomo: il regista Himekawa ha, al suo fianco, una creatura “perfetta”: bellissima, sensibile, colta e ricca di suo.
Il che non guasta mai.
Penso che dovrei iniziare a pensare di fidanzarmi seriamente con qualcuna: una donna che possa essere utile alla società e alla carriera, ma temo che – escludendo la ricchezza - dovrò rinunciare a qualcuna delle doti sopra elencate.

Che nausea mi danno questi pensieri!
In cosa differisci, Masumi, da quell’attricetta che ti porti a letto?
E da quando in qua ti poni quesiti di natura etica?
Il fatto è che oggi mi è accaduto un fatto “banale”, ma strano.
Dovendo scegliere una cravatta da abbinare al vestito per la prima, ne ho tirata fuori una nera con rose scarlatte dipinte a mano.
Un accessorio davvero pacchiano per un figurino d’alta sartoria come me!
Ancora mi chiedo come possa essere finita una cosa del genere nel mio cassetto.
L’avrò comprata mentre ero ubriaco o, forse, l’avrà lasciata qui l’ultima passeggiatrice che, sul più bello, si è rivelata essere un passeggiatore…
In ogni caso, ho pensato di rendermi ridicolo e di indossarla, con l’assurdo, costante pensiero di incontrare davvero la donna dei miei sogni: la mia dèa scarlatta!
Invece, eccomi qui.
Sono le dieci di sera, lo spettacolo è terminato e l’unica persona di sesso femminile che ho visto è stata una ragazzina senza forme di dodici-tredici anni, che cercava un posto in platea.
Prendendola per le spalle, mi sono accorto che la sua altezza era davvero esigua. Indossava una sciarpetta di lana grezza su un vestitino da pochi soldi ed era sola.
Davvero una bella dèa, Masumi Hayami!
Ma che ti prende?
Ora ti ricordi persino cosa indossava una bambina delle elementari?
Sei davvero a un passo dalla follia se pensi che mandare la tua attricetta a scuola di moda da quella ragazzina non sarebbe poi una cattiva idea.

3 gennaio
Sono nervoso.
Ogni volta che mi sembra di essere prossimo a La dèa scarlatta, me ne allontano drammaticamente.
Questa faccenda è come uno snervante elastico.
Devo tallonare la signora in nero e farmi cedere i diritti di rappresentazione quanto prima.
Non mi importa di chi sarà l’attrice che interpreterà Akoya.
E’ la Daito - ed io - a dover brillare, in questo merchandising.
Chigusa Tsukikage è davvero una ingenua se pensa che sia più cedevole di mio padre.
Diavolo d’una donna!
Che tu possa andare all’inferno al più presto!
Tu e le tue becere teorie sulle mille maschere e la genialità!
Hai adescato un’altra ragazza.
E’ poco più che una bambina e dovrà subire le tue sadiche torture fino a che non raggiungerà l‘età giusta per interpretare il tuo dramma d‘amore.
Dici che le è bastato vedere La Signora delle Camelie una sola volta per impararne a memoria tutto il copione! Dici che seguirai tu, personalmente.
A quante altre hai offerto una borsa di studio, vecchia malefica?!
E questa ragazzina non è che una cosetta inutile con una sciarpa di lana grezza su un vestitino da pochi soldi…

Ma!
E’ lei?!
La spettatrice solitaria di ieri?!
Ne ho riconosciuto l’abito.
E poi ho messo a fuoco il suo viso: ordinario, quieto come acqua di fonte, forse un po’ scarno.
Sembra tutta occhi.
Sono enormi e azzurri ed io credo di averli visti già prima di incontrarla, ma non so dove.
Onodera ha sminuito come solo lui sa fare la sua interpretazione acerba.
Non so perché, ma ho provato fastidio e, paradossalmente, mi son messo a giustificare la sensei.
Il mio cervello è andato in pappa.
Dovrei chiamare Coichiro, trovarmi una distrazione.
Tutto fuorché l’attrice del momento. La mia nausea ha raggiunto i livelli di guardia.

4 gennaio
Sono arrivato alla sede della compagnia Ondine nel primo pomeriggio.
L’ho vista di nuovo!
Lei.
La candidata a La dèa scarlatta.
Si sollevava sulle punte dei piedi da una cassetta di legno marcio per spiare le prove in “Sala Mimo”.
I cani del custode erano inspiegabilmente liberi – lo licenzierò, quell’idiota! – e le sono andati addosso.
Ho avuto un attimo di panico, prima di scagliarmi contro quelle bestie per difenderla.
In fondo, mi sono ripetuto ironicamente, è l’unica candidata al capolavoro scomparso!
Mentre riducevo a brandelli la giacca di seta per cacciare i cani, è arrivato ad aiutarmi uno dei giovani attori di punta della Daito, quel Yuu Sakurakoji che tutti ritengono sicura promessa del teatro nipponico.
Conosce la ragazza - che pare si chiami Maya Kitajima - e sembrano in confidenza.
Non so perché,ma questo fatto mi immalinconisce sottilmente.
E’, forse, il ricordo della mia adolescenza senza sorriso che, confrontata alla loro, così piena di vita e di passione, mi appare triste, contraddistinto da quel senso dell‘attesa che adesso - inspiegabilmente - mi pare terminato.
Perché?
Non capisco perché, a distanza di ore, non riesco ancora a togliermi questa camicia macchiata di dosso.
E’ il sangue di quella ragazzina, che si è ferita cadendo dalla cassetta.
E mi ha lasciato in dono questa macchia scura, che, a ben vedere, sembra proprio una rosa scarlatta.
Proprio un bel regalo per Masumi Hayami, impegnato superdirigente della Daito Art Productions.
Cos’è questa strana sensazione all’altezza del cuore?
Sembra quasi che il sangue di Maya Kitajima bruci sulla mia pelle.

5 gennaio
Dopo una visita a casa Himekawa, sono stato raggiunto da una pessima notizia: la signora in nero ha trovato il denaro necessario per aprire il suo laboratorio teatrale.
“Lei” - Maya - sarà lì, piccola e insignificante, a imparare recitazione e tutto ciò che farà di lei l’artista di domani.
Perché la sto disprezzando?
Comincia ad infastidirmi.
Mi ha infastidito davvero il fatto che, mentre la signora Utako parlava del suo sogno di recitare la parte di Akoya, io non ho fatto altro che pensare a lei, a quella Maya Kitajima, che si era quasi strappata le unghie per assistere ad una stupidissima lezione di mimo.

6 gennaio
Eccomi qui.
Sono il delfino dell’alta finanza e l’erede unico dell’impero di Eysuke Hayami.
I miei dèi sono il lavoro, il profitto, il potere.
I fastidi di ieri sono già dietro l’angolo.
Forse ci penserò più tardi o, probabilmente, non ci penserò mai più.
Mi aspetta un compito arduo: rovinare la Tsukikage e impossessarmi de La dèa scarlatta e nessuno – nessuno! – mi fermerà.
Ho rivisto Maya, oggi. Era di nuovo con Sakurakoji.
Sempre con il sorriso grande di chi non conosce ombre e va diritto per la propria strada.
Constatando che avevo del tempo, ho finito per seguire i due ragazzi.
In sala prove c’erano dei cronisti a caccia di scoop che, avendola riconosciuta come una delle pensionanti della Tsukikage, hanno iniziato a tempestarla di domande.
Così, sono stato costretto ad intervenire per toglierla dall’imbarazzo.

Quei cani!

Cosa pensano che ne sappia una bambina di amanti e bustarelle?
Non mi piace.
Più va avanti, più mi sento confuso.
E una grande tenerezza invade il mio cuore.
Sakurakoji le è vicino: la proteggerà con tutta la generosità dei suoi anni, ma non è ancora abbastanza forte.
Per questo – solo per questo – sono intervenuto personalmente.
Il ragazzo mi ha detto che Maya se ne è andata di casa per recitare.
Quando ho chiesto al mio tutore cosa significasse vivere appassionatamente per qualcosa, lui si è limitato a fissarmi come un marziano, dubitando che fossi savio.
Ovunque mi giri, non trovo risposte e, per paradosso, finisco per pensare a lei, alla ragazzina, che è il mio esatto opposto o, forse, incarna semplicemente tutto ciò che avrei potuto essere, ma non sono diventato.
Già, lei possiede il coraggio che io non ho, il coraggio di andare incontro al proprio destino bardati solo della bandiera del talento posseduto.

7 gennaio
Anche oggi l’ho rivista.
Sono andato a trovare la signora in nero per sondare il terreno delle produzioni Aoyagi, che, pare, stiano finanziandola in segreto.
Mentre discutevamo animatamente, si è sentito un gran trambusto e ho seguito al Tsukikage al piano superiore.
C’era “lei” che provava una commedia con le sue compagne.
Indossava una camicia a fiori, stretta in vita da una cintura rossa, ed era precipitata giù da un letto che, nella sua fantasia, doveva rappresentare una scala.
Ho riso per mezz’ora come un deficiente e persino Asakura se ne è stupito.
Io non sono affatto stupito: quella Maya mi incuriosisce e intenerisce insieme.
Son curioso di sapere sin dove arriverà.

(continua!)
 
Top
view post Posted on 21/4/2010, 16:10
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
MnBnY - General MOD
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


20 gennaio
C’è attesa per il debutto della compagnia Tsukikage.
“I nemici vanno stroncati”
Così ho detto ad Onodera poco prima che il sipario si alzasse ed egli mi ha risposto che somiglio sempre più a mio padre.
In che cosa gli somiglio?
Sei una macchina da distruzione, Masumi.
Prima o poi, perderai l’anima anche tu.
Finirai all’inferno.
E, poi, oggi, chi vai a stroncare?
Quella ragazzina col sorriso largo e spensierato, la futura dèa scarlatta!
Stroncare.
Non mi ci vorrà che uno schiocco di dita. Qui dietro, Ayumi sta dicendo che ha la febbre a quaranta per essersene rimasta sotto la pioggia una notte intera! Non riusciva a recitare bene la scena della malattia di Beth March!
Cosa è mai questo? Prima le unghie quasi strappate e i cani, adesso questa nuova pazzia!

La guardo e mi sembra di avere freddo con lei.
Osservo il suo braccio inerte e penzolante e trattengo il fiato, sperando che, tra un minuto, si ridesti e torni a dispensare al mondo il suo largo sorriso.
Già, quel sorriso largo come il mondo e che, nel contempo, lo racchiude tutto.
Che cosa stai dicendo, Masumi Hayami? Devi avere la febbre anche tu!
E cosa te ne importa della felicità, ora?
Tu sei quello che sei.
Hai pagato i giornalisti per far passare sotto silenzio questa recita che vale una vita. E’ il suo debutto!
Ma quante vite hai rovinato?
Cos’ha questa ragazza di così speciale da meritare ripensamenti e, addirittura, pentimento!

E poi, quella rosa scarlatta…cosa significa?
L’hai comprata senza neanche pensare.
E quel colore?
No, l’ho solo presa in giro, anche se lei non lo sa. Prendo in giro colei che, secondo quanto dice una vecchia attrice pazzoide, sarà la nuova dèa scarlatta.

Davvero, Masumi?

Eppure sono certo che quel colore lo hai scelto d’istinto, perché sai che a lei piace.
Io so che a lei piace.
E sarà la prima di una lunga serie, perché lei gradirà ogni volta ed io godrò nel vedere il suo largo sorriso. Finché Maya, un giorno, reciterà la parte di una donna in amore. Sono certo che, dopo stasera, anche allora sarò seduto nel mio Posto S per applaudirla.
Sono felice.

1 febbraio
Ho perduto nuovamente il contatto con la mia coscienza.
Ed è un bene.
Tutto il mese di gennaio l’ho trascorso macerato dai dubbi, animato ora da grande euforia ora da arida freddezza. Sempre col pensiero della dèa – e della futura dèa – in mente. Quella cravatta nera a rose scarlatte, indossata a inizio anno, non mi ha portato bene.
Ma c’è una novità.
Pur essendo più che mai fermo nei miei propositi, mi sento in colpa e la nausea è tornata a fare capolino.
Perché tu, Maya, ora sai chi sono.
Hai ascoltato dalla mia bocca la sentenza che mi ha condannato ai tuoi occhi. Per sempre. E, quando il talento viene oscurato dal dileggio più malevolo, non c’è appello.
Non volevo. Davvero, non volevo che tu udissi quelle parole. E non mi spiego perché: tu fai parte dell’ingranaggio che io – e solo io – devo dirigere. Non posso smettere di controllarti né di farti, indirettamente, del male.
La spia della Daito ha fatto il suo dovere e schiaccerò te e la tua compagnia mettendo in scena lo stesso spettacolo, così, finalmente, la “differenza” sarà sotto gli occhi di tutti. Non hai speranze con Ayumi Himekawa. La tua “gara d’altezza” è persa in partenza.
Vivo per il lavoro.
Mio padre, infermo, ogni giorno mi manda a chiamare per sapere degli affari in corso. Non mi chiede neppure come sto. Non me lo ha mai chiesto, in verità.
Mamma, mi hai sempre detto di obbedire ad Eysuke Hayami, di “rendermi utile”. Ed io sono cresciuto con la certezza che mandare tutto a puttane equivalesse a un delitto. Sono convinto, però, che, adesso, vedendo come sono diventato, tu ti sia pentita di quelle parole.
Maya, ora mi disprezzi, ma c’è una luce, in queste tenebre: finché i tuoi occhi guarderanno con devozione quel petalo scarlatto essiccato in mezzo al copione che reciterai al Concorso Nazionale, io sarò relativamente sereno, perché avrò ancora una carta da giocare.

Marzo
Guarda guarda, Onodera è riuscito persino a sottrarti il palco per le prove.
L’ho rimproverato, ma in realtà avrei voluto ammazzarlo e lui, capendolo, se l’è presa. E così ho finito pure per mettere in dubbio la schiacciante superiorità di cui mi bardavo fino a ieri.
E l’ho fatto ancora.
Una rosa scarlatta, ancora una, deposta furtivamente nel camerino riservato alle compagnie povere come quella cui appartieni tu.
E, sul biglietto, ho scritto che io ci sono, nella folle speranza che la tua ansia per il confronto con Ayumi si dissipi e pensi solo a me.
Il tuo largo sorriso solo a me.
E, quando con rabbia, mi hai detto che avresti recitato per me – il tuo ammiratore segreto – io sono andato in cielo con gli angeli.
Sei pazzo, Masumi Hayami.
L’hai vista ciabattare e disperarsi e ridere fragorosamente come solo una adolescente piena di passione potrebbe fare e, alla fine, sei persino corso a congratularti con lei dietro le quinte.
Ti piace stuzzicarla, ma, dentro di te, sai che la sua Midori ti è piaciuta immensamente e la tristezza che ha emanato, nel finale, ti ha fatto venir voglia di abbracciarla.
Maya, non arrabbiarti se scherzo con te. Spero che i cioccolatini che ho allegato ai fiori addolciscano un po’ il tuo spirito esacerbato.
Sei pazzo, Masumi Hayami!
Sì, sto diventando pazzo.

Maggio
Onodera l’ha fatto ancora.
Stavolta, hai avuto un palco per provare, ma il palco era vuoto.
Non un costume, non un attrezzo di scena né una scenografia, non un compagno con cui recitare. E, in questa recita, di personaggi, ce ne sono almeno trenta.
La piccola Gina era spacciata in partenza, le speranze ridotte in mille piccoli cocci come quelli che le tue manine provavano a rimettere insieme nella hall del teatro.
Il mio cuore lo sentivo rotto proprio come quel vaso azzurro che stringevi a te con determinazione. La tua speranza, coperta dal mio impermeabile scuro, si perdeva con lo sguardo nella Tokyo piovosa di inizio maggio e, mentre le gocce mi solcavano il viso e, scendendo, andavano a lambire le mie spalle, sentivo che il mio spirito era insieme al tuo, nonostante tu fossi legittimamente inviperita con me.
E così mi hai buttato addosso l’impermeabile.
E, dopo lo spettacolo che ti ha vista squalificata dalla competizione e pur sempre vincitrice, hai rifiutato anche il fazzoletto che doveva raccogliere le tue lacrime di bambina delusa.
Stai crescendo piano piano, Maya.
Stavolta, non ho nascosto alcuna rosa in camerino né te ne ho fatto recapitare. Per la prima volta, ho desiderato che nel tuo ammiratore tu vedessi me e me solo, Masumi Hayami.
Quando le mie orecchie hanno udito il nome di quel famoso talent-scout, che ti stava cercando per portarti chissà dove, sono andato in escandescenze.

Nessuno deve averti?
(a parte me)

Sarai della Daito!
(e mia!)

Sì, sei una attrice di talento, non mi importa di nulla, tu lavorerai per la mia società, sarai una mia stipendiata. E quel coglione di Onodera mi ascolterà, stavolta. Sono io che comando, Maya. La tua vita sarà mia.
Oggi è arrivata la mia nuova segretaria personale. E’ Mitzuki, un avvocato esperto di marketing che ha lavorato nell’ufficio legale della Daito fino a ieri. Mio padre me l’ha letteralmente messa alle costole. E’ indocile, ironica e cocciuta come solo un avvocato può essere. Si è messa persino ad ironizzare su Maya e sul mio presunto interesse per lei. Mi darà filo da torcere. I miei pensieri non sono al sicuro con lei nei paraggi.
Ma, ora, questo non conta molto. Devo lavorare per condurla a me.
E c’è solo una persona che può convincere Maya ad entrare alla Daito.



continua...

 
Top
Astrifiammante7
view post Posted on 21/4/2010, 22:09




GRAZIEEEEE LAURA!!! E' bello vedere di nuovo nel sito questi tuoi lavori!!:sorrisone:(quanto mi siete mancatiii!!!)
Leggere la storia del manga secondo il punto di vista di ogni singolo personaggio è stato veramente un bellissimo lavoro, degno di una persona creativa, come, immagino, sarai tu.
Complimenti Laura e ancora grazie, per averli postati di nuovo!!!


 
Top
view post Posted on 22/4/2010, 06:37
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
MnBnY - General MOD
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


Grazie mille!
Al momento, non ho cambiato nulla, a parte qualche virgoletta, ma, a partire dai prossimi post, lo farò.
Continua a seguirmi (se non ti annoio)!
Buona giornata!
 
Top
briky
view post Posted on 22/4/2010, 12:29




Che bello Laura sto rileggiendo questa tua creazione e devo dire che ogni volta riesco a cogliere delle sfumature diverse.

Sono proprio contenta, brava. :torta:
 
Top
Yayoi
view post Posted on 22/4/2010, 13:23




Che bello Laura, questo tuo "Masumi’ s Diary".

Me lo immagino proprio così il ns. Masumi, una personalità con mille sfaccettature e un'anima divisa in due, luce e ombra.
O forse solo ombra perché è Maya la sua parte di luce.

E mi piace un sacco che inconsciamente gli fai riconoscere la sua anima gemella.

Per fortuna che hai tenuto tutti i tuoi lavori.....

Hai deciso di modificare la storia??? Sono curiosa di vedere cosa aggingerai.

Un besito.
Baby
 
Top
Astrifiammante7
view post Posted on 22/4/2010, 13:59




Laura, non mi annoi affatto, per me puoi anche cambiare i punti, le virgolette, stravolgerli di sana pianta!! In ogni caso scriverai sempre degli ottimi racconti!!:emoheart:
Continua così!!
 
Top
view post Posted on 22/4/2010, 16:15
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
MnBnY - General MOD
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


Grazie, ragazze...forse il punto di vista di Masumi è l'unico che segue passo passo la storia originale.
Per questo ho intenzione di riscrivere quello di Maya, ad esempio, e forse quello di Ayumi...
Comunque, al momento, eccovi la terza parte del Diario di Masumi!
Un bacione!





6 Luglio

Mi brucia ancora la faccia per quel gesto di stizza nei miei confronti.
Hai fatto tutto con la spontaneità che ti contraddistingue: in un luogo pubblico e sotto gli occhi attoniti del dottore e delle tue compagne!
Hai scoperto che, dietro la rappresentazione fallita del Concorso Nazionale, c’era Onodera, e, quindi, io.
Così, sono tornato a nascondermi dietro una rosa scarlatta e ti ho offerto il mio aiuto.
Spero che la tua insegnante guarisca presto, Maya.
Voglio La dèa scarlatta, è vero, ma qualcosa è cambiato.
La voglio sempre e ad ogni costo, ma qualcosa è cambiato.
Non voglio più che mi guardi come hai fatto stamane.
Quello spettacolo che ti incoronerà prim’attrice lo produrrò io, ma in modo “diverso”, non come farebbe mio padre.
Qualcosa è cambiato.
Qualcosa è cambiato.
Ed ho paura!…

Agosto
Mitzuki comincia ad esagerare, decisamente. E non riesco a farla tacere.
Davanti alla sensei Harada, la solerte signorina, con la sua aria saccente, ha espresso il suo parere in merito alla inadeguatezza di Maya in un suo eventuale coinvolgimento ne La dèa scarlatta.
Non ho voluto raccogliere la sfida, forse per timore di fomentare le sue già fervide fantasie in merito.
Se parlo della ragazzina, finisco per passare per un beota alle prese con una impossibile, assurda infatuazione.

Ma che cosa sto dicendo?
Di cosa vado a preoccuparmi, ora?

Mitzuki può pensare quel che vuole, la mia coscienza è davanti a me.
Io non mento a me stesso, è così?
Tra poco, il teatro del decimo piano del nuovo palazzo della Daito, a Shibuya, sarà inaugurato e lo spettacolo in cartellone è Anna dei Miracoli.
Le audizioni sono aperte.
Io sono persuaso che solo una attrice dalla faccia apparentemente comune può rivaleggiare con Ayumi Himekawa: un’attrice tutta occhi e con le ginocchia sbucciate dai ruzzoloni frequenti. Una pasticciona alta un metro e una spanna, che, ultimamente, mi procura pensieri e timori.
Quell’attrice sei tu, Maya, piccola donna.
Proprio adesso mi hanno comunicato che hai ottenuto una scrittura e sarai Catherine in Cime Tempestose. Un’altra adolescente inquieta, meno ingenua di Midori, stavolta, passionale e caparbia. Cathy è come l’edera rampicante che si abbarbica su ogni cosa inerte che incontra. Un po’ come hai fatto tu con me, Maya.
Non ti conosco neppure da un anno e già occupi buona parte della mia vita cosciente e subcosciente.
Sei solo una ragazzina, ma non è con le tue fattezze ordinarie che io ti vedo. E’ come se la mia mente precorresse i tempi e tu fossi già la persona definita, l’artista, la donna del prossimo futuro.
Non so spiegarmi, in verità, il perché di questa tua presenza costante. Se, per ipotesi, domani scomparissi dalla mia vista, come reagirei? Cosa ne sarebbe di questi miei ripiegamenti interiori, che, talvolta, sembrano provocarmi fastidi, ma sono, in realtà, ciò che conferisce sapore alle mie ore?
Sparirebbero.
E io con loro.


Settembre
- Cime Tempestose -

Hai un partner molto grazioso e, ai miei occhi, anche un pessimo attore, perché non riesce a nascondere il trasporto che ha per te. Tu lo ricambi con tutta l’anima e il cuore e così ferisci nel profondo il tuo ragazzo, quel Yuu Sakurakoji, che ho inutilmente coinvolto nel tentativo di farti passare alla concorrenza e, quindi, a me.
Gli ho detto che l’amore va ben oltre un palcoscenico. L’ho fatto per spingerlo a restare sino alla fine, ma anche per convincere me stesso, che ti vedo trattare Heatcliff come fosse il tuo pupazzo personale e penso che, forse, non mi spiacerebbe essere considerato allo stesso modo. Sì, non mi spiacerebbe. Ti vizierei al punto da rendermi indispensabile e tu, finalmente, la smetteresti di dirmi cose che non merito.
Maya, desidero che la tua passione di adolescente sia rivolta a me solo, ora e negli anni a venire.
E te l’ho detto senza mezzi termini, guardandoti negli occhi enormi, spiando dietro le tue pose di ragazzina nella speranza di vedere i segni di una maturità che, se ci fosse, non mi fermerebbe più.
Non mi fermerebbe più, Maya!


Ottobre
Tu sei pazza, se pensi che io possa assistere inerte all’ennesimo, pazzoide esperimento di recitazione!
Alla vista del tuo sangue, mi sono sentito svenire.
Ho provato una vertigine profonda, una incontrollabile rabbia.
Ti ho presa di forza e, non pensando neanche per un attimo a quel che la gente potesse pensare di quel gesto di attenzione per te, ti ho portata a farti vedere da un dottore…
Cosa significherà mai vestire i panni di una insipida bambola?
La signora in nero dice che la tua fama di rovina-spettacoli si sta diffondendo. Dice che la tua stella è talmente luminosa che anche l’attore più navigato ne ha paura.
Vieni alla Daito, allora!
Qui potrai brillare quanto vuoi, senza dover fare i conti con l’ignoranza del mondo dello spettacolo, che, oggi, vive di sola apparenza e miserabili talenti…
No, tu dici che preferisci morire o, addirittura, non recitare pur di non seguirmi.
E così, per adeguarti al pubblico volgare, decidi di annullarti sul palcoscenico e te ne stai lassù, ingombrante e inutile come solo una bambola di porcellana può essere! Ti fai ingabbiare in strette canne di bambù e, ciò nonostante, diventi il centro dell’universo!
Maya, i saggi ebrei dicono che non si può nascondere una città che sorge sopra un monte!
E’ tutto inutile.
Ai miei occhi sarai sempre una luce sul palco e questo tuo spettacolo, per me, sarà l’insuccesso che ti meriti per volere annullare quell’io raro e prezioso che gli dèi ti hanno concesso.


Novembre
Ho avuto “bisogno” di te e, in un attimo, quel giorno di pioggia inclemente, ti sei “materializzata” davanti al Teatro Daito del quartiere di Shinjuku.
Eri piangente, sembravi aver visto un fantasma o, forse, ne eri in cerca.
Sola e disperata come soltanto chi cerca una persona di famiglia può essere. Ma io fingo di non sapere, anche se la macchina commerciale è già in moto e la mia mente spazia nel futuro.
Fongo che sia Ayumi Himekawa ad aver bisogno di te per Muenzakura.
E’ una parte secondaria, ma tu saprai valorizzarla al massimo come sempre.
Del resto, Maya, non hai scelta.
La sensei ti ha punita per avere dato alla tua bambola di porcellana un cuore di donna. La tua maschera è infranta e tu, che di maschere ne hai altre 999, sei espulsa da quella insulsa compagnia che, senza di te, non varrebbe nulla. Che spreco.
Ed io sono pronto a tessere la mia tela.
Tu non puoi e non devi rifiutare, ché il denaro ti serve e senza recitazione ti sembra quasi di non riuscire a respirare.
E’ quello che ti dà un senso, no?
E’ la tua vita stessa, è così?
Quella vita “così tanta” che fa vivere anche chi ti ama e ti gira intorno come una farfalla intorno alla lampada.
Ti ama.
Stai vaneggiando, Masumi.
Uno spettacolo, con te, può rivelarsi un successo o, paradossalmente, un completo fallimento.
Quando reciterai per me, Masumi Hayami, ragazzina?
Non so perché, ma comincio a sentirmi stanco.
Sembra sia nato per offendere la tua persona e non manchi mai di farmelo notare. Così io ti dico che non mi importa nulla del destino della tua compagnia - non potrei mai dire che non mi importa di te – e tu scappi via urlando.
Lì, in quel momento, ti vedo di nuovo bambina e irraggiungibile.
Ma, stavolta, l’amarezza è così forte che anche la presenza di Mitzuki si rivela provvidenziale e il mio cuore spossato trova un attimo di pace in parole amare, che non temono quasi più di confessare la “stima” per il tuo ardore recitativo talmente insensato da essere irresistibile ai miei occhi.


Novembre...ancora!
Cosa posso fare ancora per te?
Ancora qualcosa, per farti capire che non sei sola. Un mazzo di rose scarlatte, sì, e poi la possibilità di crearti un’istruzione anche al di fuori di quella scuola di matti che frequenti.
Ho fatto un passo falso, lasciando un fiore del tuo bouquet in auto e tu, per quello sciocco, romantico attimo di distrazione, hai rischiato di scoprire che io sono il tuo ammiratore delle rose scarlatte.
Fortunatamente, il tuo “apprezzamento” perenne nei miei riguardi ti ha impedito di arrivare alla verità. Ma qualcun altro, alla verità, è giunto senza troppi giri di parole. Mitzuki, che si è sempre occupata di ogni mia questione personale, mi ha chiesto se dovevo inviarti ancora delle rose scarlatte ed il mio cuore si è fermato, quando ho sentito dalle sue labbra che anche tu avresti partecipato all’audizione per Anna dei Miracoli.
Per me.
Lavorerai ancora per me.
Devo ringraziarti!
Devo viziarti ancora un po’, sì.
E c’è solo un modo. Qui a Tokyo non potresti mai concentrarti per preparare la parte di Anna. Troppa confusione in casa, con la Tsukikage malata e quelle compagne pasticcione e confusionarie. Ti offrirò la mia casa di Nagano, dove potrai lavorare liberamente.
Nella mia casa.
Maya, nella mia casa!
Come vorrei ci restassi per sempre, ragazzina.

Fine Novembre

L’attricetta che mi sono portato a letto tante volte ha lamentato la mia freddezza, ma è stata subito messa a tacere dal mio collaboratore.
Io non me ne curo neppure, Maya, e corro da te.
Non posso impedirmelo, è un impulso irrefrenabile e così vengo a vederti.
La mia casa è ridotta ad una discarica, ma è bellissima, perché, dentro, ci sei tu.
Devo essere ubriaco per avere lasciato un party a metà serata ed essere volato qui, senza rimpianti né paure.
So che i tuoi occhi saranno bendati e le tue orecchie chiuse.
Non è sempre così, con me, ragazzina?
Io che per non farti del male, non ti sfioro neppure e tu che, al solo vedermi, già sanguini!
Sto diventando pazzo.
Che cosa faccio?
Lei, così indifesa davanti a me, ferita in più parti del corpo a causa delle dure prove cui si sta sottoponendo per ottenere la parte in Anna dei Miracoli, mi dispensa un abbraccio così caldo da spezzarmi le reni.
E rendermi disperatamente felice.
Ma io non ti ricambio come farebbe il tuo ammiratore dalle rose scarlatte e ti stringo a me.
Disperatamente felice.
La rosa che tenevo appuntata alla giacca l’ho lasciata nella mia casa, insieme alla tua faccia stupita per l’ardore inatteso e traboccante che ho lasciato trapelare.
Non avrei voluto!
Non avrei dovuto!
Cosa avresti voluto fare?
Cosa avresti “potuto” fare?
E se lei, potendo tu fare qualcosa, non ti avesse rifiutato?
Ho il viso in fiamme. La mia pelle, al contatto con la sua, mi ha trasmesso per un attimo una sensazione di continuità, di “uguaglianza”.
Maya, avrei voluto…
Non è possibile, ciò non ha alcun senso ed è certamente l’effetto dell’alcool a sconvolgermi e amplificare il mio trasporto nei tuoi riguardi.
Devo tornare al lavoro.
Butto due vestiti nella valigia che ho fatto volare sul letto, sudato come se avessi appena terminato di fare sesso selvaggio.
Ma, nei miei pensieri, c’è solo una ragazzina di quattordici anni, anche se la mia mente precorre i tempi.
Dannazione, Masumi, questa non può essere una giustificazione. Gli undici anni che ti separano da lei sono una realtà che nessuna escamotage potrà mai celare!
Pazzo! Pazzo!


Dicembre
Non riesco neppure a guardarti in faccia, Maya.
Cosa faccio qui, alla tua audizione per Anna dei Miracoli?
Riecco l’espressione desolata che ha distrutto la tua maschera di bambola. Cerchi tua madre, utilizzando l’odore, tutto ciò che lega una ragazza sordocieca al mondo circostante. Stai imparando ad usare il dolore personale per dare incisività alle tue interpretazioni.
Quel che fai è sublime e non te ne rendi neppure conto.
E’ grazie a quell’espressione che ti sei aggiudicata il ruolo, che condividerai con Ayumi.
E ora cosa fai? Sotto i riflettori cosa stai guardando? Non vedi me che ti vengo incontro e, mascherato della solita ironia, ti dico che sei la grande attrice del futuro?
Cosa guardi, Maya?!
Guardami!
Io sono il giovane Presidente della Daito Art Productions e tu mi devi rispetto.
Tu DEVI guardarmi.
Non puoi ignorare che io esista.
Mi nascondo dietro la necessità che tu sia educata nei riguardi di chi è più vecchio e più in alto di te. Ti chiudo il piccolo viso in due dita della mia mano e tu, come al solito, reggi il mio sguardo.
Ho sbagliato.


Continua…



 
Top
view post Posted on 26/4/2010, 16:12
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
MnBnY - General MOD
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


Metà dicembre
E’ davvero un momento delizioso, questo, intimo.
Il dono migliore per festeggiare il mio prossimo genetliaco.
E, se avessi l’età tua o quella di Sakurakoji, sarebbe perfetto.
Io che metto al bando il mio mezzo whisky per dividere una cola con te; tu che mi offri – dietro mia esplicita richiesta! – quei deliziosi taiyaki, che mi rimandano all’infanzia lontana e felice, quando non ero l’uomo di adesso, ma un semplice ragazzino.
Io, che, senza guardarti direttamente e come se ti parlassi da sempre, ti domando perché non guardi la Helen di Ayumi Himekawa; tu, che mi rispondi senza acredine, concentrata solo sul tuo personaggio e ignara del mondo che palpita intorno a te.
Vedi, Maya, hai persino dimenticato per un attimo chi è l’uomo che ti siede accanto.
Non potrebbe essere sempre così?
Mi hai detto – anche se per pura cortesia! – che trovi il mio aspetto “bello”, come sempre.
Non potresti, per una volta soltanto, pensarlo davvero?
E’ così difficile credere che Masumi Hayami - in fondo un ragazzo di soli venticinque anni – vorrebbe invitarti a cena o, semplicemente, dividere un biscotto con te?
Maya, io, così come ci troviamo adesso, ci starei tutta la vita.
Perché mi sento esattamente dove dovrei essere e penso che tu possa provare queste mie stesse emozioni, volendo.
Magari non ora, ma un giorno, tra qualche anno.
E, mentre ti sorrido, ringraziandoti della gentilezza, sento che allontanarmi soltanto di un passo e ridiscendere nel mio mondo mi procura un lieve fastidio, oltre che un senso di distacco inaccettabile.
Anche se, tra poco, il sipario si alzerà ed io tornerò a sognare che la tua interpretazione è solo per me, mi sento sciogliere dentro perché non è così che vorrei salutarti o augurarti buona fortuna.
Ma per ora gli dèi mi riservano questo: la possibilità di sorriderti e mostrarti per un decimo di secondo la malinconia di un uomo che ti ama, Maya, e sa di non essere riamato per quel che è, ma solo come il “devoto” ammiratore, un fervente, pazzo, innamorato ammiratore.
E mi si incrina la voce.
Sì, ragazzina, io ti invidio.
Se fossi come te, se godessi del tuo vivere libero e appassionato, sfiderei il mondo ed ogni squallida convenzione sociale per averti.
Subito. Senza aspettare.
Te l’ho detto e lo ripeto: i miei occhi precorrono i tempi ed io vedo già la mia donna di domani, l’unica donna che vorrei al mio fianco.
Hai visto il mio regalo, nel foyer? Ho chiesto alla signora Kaybara di mettere nella composizione tutte le rose scarlatte che riusciva a reperire nell’arco di un miglio.
Rendono l’idea di quanto tu sia importante per me, Maya? Agli dèi chiedo solo una cosa, una soltanto: che tu possa rivolgere a me quello sguardo di amore e devozione che colgo ogni volta che avvicini al petto una delle mie rose.

Gennaio

L’ultima rappresentazione di Anna dei Miracoli è stata un gran successo.
Per l’occasione, ho lasciato l’Armani nero in armadio e optato per una mise più giovanile: una giacca dal taglio sagomato, una fusciacca di seta variopinta al posto della cravatta. Solo uscendo, mi sono accorto di avere indossato una tovaglia da tavola al posto della camicia.
Ma ormai era tardi per cambiarsi e sono corso da te.
Per salvarti non una, ma due volte.
Dalla veemenza dei tuoi fan idioti, che, ronzandoti intorno come api sul miele, hanno finito per buttarti addosso una colonna decorativa – mi duole ancora la spalla, accidenti a loro! – e dalle grinfie di due manigoldi senza scrupoli che si spacciavano per agenti teatrali. Non te ne sei accorta neanche, ma essi stavano cercando di trascinarti nelle loro scadenti produzioni per oscurare il tuo astro nascente.
Come fai a non persuadertene? E, addirittura, mi urli contro che essi “volevano solo offrirti un lavoro”!
A tal punto arriva la tua ingenuità di ragazzina?
Oppure hai detto loro che ci avresti pensato seriamente solo perché mi avevi visto arrivare?
Maya, sei così cieca, quando si tratta di me! Giri la chiave nella toppa e spranghi le porte della ragione.
Sei candidata ad un premio dell’Academy e, se vinci, sarai mia.
Più di quanto lo sei adesso. Sempre di più.
Lo vincerai, lo sento e crescerai qui, alla Daito Art Productions, sotto il mio sguardo vigile. Ragazzina, è inutile opporsi adesso.
Il destino non si cambia. E se l’essere uomo mi procura dubbi, allora sarò soltanto Masumi Hayami, il manager inflessibile, così sarò certo di averla vinta, con te.

Fine gennaio
Ce l’hai fatta. Il premio per la migliore attrice non protagonista è tuo. Ed hai una rivale. Non una nuova, ma quella di sempre e, stavolta, vi contenderete La dèa scarlatta.
Le cose cominciano a girare in favore della Daito, perché chiunque di voi vinca, io acquisirò quei diritti. Chigusa Tsukikage crede, con l’uscita di questa sera, di essere al riparo dalle mie macchinazioni, ma non è così. La lascio adagiare sugli allori perché anche lei mi serve: deve istruire le due future dèe e solo la più grande interprete del Dopoguerra può farlo.
Dopo la proclamazione dei vincitori e le dichiarazioni della tua sensei, te ne stai in disparte, ritta nel tuo semplice abito blu, ignorata dal mondo.
Provo ad avvicinarti, ma una vecchia baldracca mi piazza davanti la sua pupilla nel tentativo di raccomandarla a me. Io continuo a fissare solo te e tu continui a guardare il pavimento.
Non è così che voglio vederti, Maya!
Tu sei una stella e, adesso, io verrò ad invitarti a danzare con me questo valzer.
Perché mi guardi stupita?
Ti ho detto che è una buona pubblicità, farti vedere al fianco del giovane Presidente della Daito, ma tornare a toccarti, dopo quella volta a Nagano, e guidarti nella danza – una delle tante cose che, non essendo ancora donna, non conosci – mi procurano un piacere sottile.
Sono un pazzo.
Le note e l’alcool mi stanno dando alla testa.
E’ meglio ironizzare come al solito, ma il tuo tentativo goffo di liberarti di me sortisce l’effetto contrario e così finisci per abbracciarmi.
Dèi, fermate la mia vita in questo istante!
Scappo via, dandoti della ragazzina inesperta in trame amorose, ma qualcuno mi bracca e non è la mia coscienza.
E’ Mitzuki, senza aria saccente stavolta. E’ addirittura preoccupata. E mi dice che la mia tenerezza, risvegliandosi, rischia di non poter essere arginata a lungo.
Che cosa dice? Io non so neanche cosa sia la tenerezza!

Febbraio
Un altro punto a mio favore. La signora in nero, complice forse la demenza senile incipiente, mi ha chiesto di mettere sotto contratto Maya.
Non mi chiedo perché: immagino che tutto ciò che non riguardi La dèa scarlatta, compreso il mantenimento e l’istruzione di Maya, non le interessi direttamente.
Ho la ragazzina, finalmente. Ha strepitato un po’, incapace di credere che la sensei le abbia riservato l’ennesimo colpo basso, ma, alla fine, ha accettato.
Lo Splendore del Cielo sarà davvero un magnifico teleromanzo e la Daito crescerà sempre di più. Ho disposto che la mia segretaria diventi il manager di Maya e che viva a stretto contatto con lei in un appartamento del Kid’s-Studio.
Che ti succede, Masumi, sei tornato ad essere l’uomo freddo di un tempo? Oggi pensi solo alla macchina commerciale e allontani ogni sentimento che riguardi Maya con la stessa scaltrezza con cui dirigi i tuoi affari.
No, è la mano che ti brucia ancora.
Hai messo la tua ragazzina nelle mani di Mitzuki perché costei era diventata così invadente da sbatterti in faccia le tue debolezze di uomo. La zelante segretaria ha persino osato farle recapitare una rosa scarlatta per convincerla a firmare il contratto con la Daito.
Tutto senza chiedermi alcunché.
E’ inaudito!
Mi vuol forse far capire che il sentimento può rendermi vulnerabile e che chiunque, sapendo, potrebbe profittarne? Lo so che non ha torto: Maya è così giovane, ma presto crescerà, così ha detto. Basta non fare passi falsi fino ad allora.
E allora perché non riesco a guardarti, ragazzina? Sono venuto alle prove incapace di resistere, ma, adesso, mi vergogno di incrociare il tuo sguardo e non riesco neppure ad ironizzare come faccio sempre.
Innamorato.
Questa parola, fino a ieri nascosta tra i più intimi pensieri, mi faceva sorridere di tenerezza, ma ora la temo.
Cosa sei disposto a fare, per amore, Masumi Hayami?

Indefinito Marzo

Dove sono?
Mi è caduto un macigno sopra il cuore.
Lei ama!
Maya è innamorata di un idolo dei teen-ager, un attore belloccio e sorridente che recita al suo fianco nel teleromanzo MBA. Mitzuki ha chiesto di lasciare definitivamente i suoi impegni alla Daito per star dietro alla ragazza, che commette un passo falso dietro l’altro.
Shigeru Satomi. Cosa diavolo avrà che io non ho?
Sono due adolescenti, vogliono vivere il loro sentimento alla luce del sole. Faranno quel che fanno tutti i ragazzi della loro età, con impazienza e senza pensare.
Ragazzina, fermati, ti prego!
Aspettami!

Marzo, primi di Aprile
Mitzuki ha detto a Maya che pensare all’amore, ora come ora, non le è concesso. Tra l’altro, stiamo preparando il ritorno di Haru Kitajima a suon di fanfare per fare in modo che, dopo il previsto debutto al cinema, la notorietà di Maya diventi granitica.
La mia segretaria ha espresso dubbi sulla correttezza delle mie scelte: non è lecito tener nascosta a Maya la verità su sua madre, anche se si tratta “del suo bene”, ma io non torno indietro, vado avanti come un tir in corsa.
Perché sto così male?
Se la persona che le è vicino fosse il solito Sakurakoji, cambierebbe qualcosa?
No, non cambierebbe nulla.
Il punto è che sta crescendo ed io sono la persona più distante da lei che esista al mondo! E sono divorato dall’ansia di perderla.
A proposito di Yuu Sakurakoji, oggi si è verificato un episodio che ha del grottesco: è venuto alle prove per vedere Maya ed è rimasto sconvolto nel constatare l’affiatamento tra lei e Satomi. Così, io e lui, “innamorati” respinti, abbiamo assistito impotenti al montaggio di una scena che, volentieri, avremmo fatto a pezzi.
Maya, cosa posso fare per te, ora?
E per sanare il mio cuore sanguinante?
Solo adagiare sul tuo sonno inconsapevole questa coperta, amore mio.
Solo questo.

Indefinito Aprile
Sono finite le riprese di Giungla Bianca, il tuo primo film, e la Daito ha festeggiato l’avvenimento con un party in tuo onore. Io sono arrivato coi camerieri, nervoso come una corda di violino al pensiero di incontrarti.
E’ passato un mese da quando ho saputo di te e Satomi. Poi tutto è caduto nell’oblio, come Mitzuki ha disposto che fosse (per me). Mi sento sereno come chi ha di nuovo il campo libero e brindo alle tue metamorfosi interpretative, o genio della recitazione!
E mi godo il tuo sguardo sognante, quando il fattorino ti recapita le mie rose scarlatte.
Chi è Shigeru Satomi davanti all’ammiratore segreto, davanti a me, Masumi Hayami?
Guardami, pivello, per quanto benestante tu possa essere non potresti mai permetterti quello che io posso offrirle. E, soprattutto, quello sguardo, i suoi larghi occhi azzurri, appartengono a me.
Sono io che le sto appuntando una rosa sotto il mento.
E sarà così, anche negli anni a venire!
Non capisco cosa tu sia venuto a fare e chi ti ha invitato. Sei molesto, Satomi, vattene, non osare distrarla mentre lei sta pensando a me.
Non osare…
Non…non…
C’è buio, d’improvviso.
O sono i flash continui a provocare macchie scure alla mia vista annebbiata.
Non ho capito cosa ha detto quell’attoruncolo.
Cerco Mitzuki, ma tutto ciò che vedo è la sua faccia sconsolata che ormai nulla può fare per fermare il proiettile.
Ha detto. Lui ha detto: “Mi piace Maya Kitajima”
Coglione, non sei neppure capace di dire che l’ami.
(ma neanche tu, Masumi)
Ha risposto. Lei ha risposto: “Mi piace Shigeru Satomi”
(Mi piace Shigeru. Mi piace Shigeru!!!)
Il mio cuore è andato in pezzi come il calice che stringevo forte da diversi minuti.




Continua…
 
Top
briky
view post Posted on 26/4/2010, 16:31




E' sempre un piacere leggere questa tua creazione Laura.
Andrò a rileggermi anche la prima versione per vedere i cambiamenti e le modifiche apportate.
 
Top
Astrifiammante7
view post Posted on 26/4/2010, 17:44




E' qualcosa di meraviglioso quello che riesci a trasmettere a noi lettrici, quando dai la voce ad ogni singolo personaggio di GNK.
Ne fai scaturire i pensieri più intimi ed intensi.
Non so cos'altro dirti, se non per l'ennesima volta, bravissima Laura!!!
 
Top
Yayoi
view post Posted on 26/4/2010, 19:55




Rimango sempre senza fiato...

.... ma quanto lo hai fatto diventare passionale questo uomo???

E' pericolosissimo perchè poi io mi immedesimo talmente tanto che mi sembra sempre che sono presente sulla scena, e poi quando lasci la scritta "Continua..." rimango lì a fissare lo schermo!!!

Mi piace un sacco questo tuo Masumi.

Sempre i miei complimenti. :ok:
 
Top
view post Posted on 27/4/2010, 06:37
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
MnBnY - General MOD
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


Ehm, questa parte l'ho lasciata tale e quale, ché penso di non poter rendere Masumi ancora più passionale...cercherò di smussare e cambiare solo le parti noiose della fiction!
Riprendere questo scritto a distanza di un anno mi fa un po' senso... sono una madre snaturata, con le mie creature di carta. Le ripudio sistematicamente.
Grazie a tutti!
 
Top
view post Posted on 28/4/2010, 16:10
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
MnBnY - General MOD
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


Sempre Aprile
(la primavera tarda ad arrivare)


Cosa pensa di fare, quel ragazzo?
La porta ad amoreggiare su una spiaggetta appartata, le cinge la vita, la prende per mano. Coichiro poteva anche scattare foto meno private! Lo solleverò dall’incarico, così la smetterà, il buon amico, di farmi scherzetti tanto pesanti.
Mi sento impazzire.
Quell’idiota di Satomi non vede neppure in che condizione l’ha messa, con le sue fan isteriche che cercano di far del male a Maya?
L’ho difesa da una banda di scalmanate disposte a tutto pur di “averlo” e le ho minacciate. Poi mi sono preso cura di lei, pulendole il viso con il mio fazzoletto che ha lasciato per terra senza troppi ringraziamenti, finché non è arrivato lui, il cavaliere senza cavallo, cui malvolentieri ho dovuto riconsegnarla.
Eppure, un dubbio devo averglielo lasciato, a quel ragazzetto idiota. Avevo gli occhi stralunati e sconvolti dalla rabbia.
Se avessi potuto, se Maya si fosse fatta male, quelle ragazze le avrei fatto a pezzi. E poi avrei fatto a pezzi te, Satomi.


(E’gelo perenne, l’inverno infinito)

E’ morta.

Sola, dentro un cinema, con la voce della figlia nelle orecchie, Haru Kitajima è morta.
Imputato Masumi Hayami, si alzi.
Lei è colpevole.
Sono distrutto. E mi fa più male pensare al dolore che ti sto dando piuttosto che l’idea di perderti per sempre. Perché, quando verrai a sapere chi c’era dietro questo, sarà la fine di ogni mia speranza.
Coichiro ed io eravamo al funerale, in disparte, dietro una siepe secolare e ci siamo bagnati fino alle ossa. Per la prima volta, nella nostra vita, ci siamo pentiti di qualcosa.
Una operazione commerciale per lanciarti definitivamente, Maya! Ma è costata la vita a tua madre.
Ora ti stringi al tuo Satomi ed anche Mitzuki mi guarda con rabbia. Mi ha detto che questo è il frutto delle scelte fatte da un uomo che non ha mai smesso di ragionare con la logica del denaro e del profitto, da un individuo che mercifica le persone al punto da spostarle come oggetti da un luogo all’altro.
Sì, nonostante l’amore che provo, sono ancora uguale ad Eysuke Hayami.
Questo senso di colpa è più forte di tutto, adesso.
Forse da questo nascerà il mio riscatto, anche se, Maya, ti ho perduta irrimediabilmente!
Le rose scarlatte sono meravigliose, in questo mese. Ti sono accanto come tuo ammiratore, Maya: fammi sognare ancora, interpreta la sciamana e portami nell’arcobaleno.

Sempre Maggio
E così l’hai saputo. Hai saputo davvero che io ho causato la morte di Haru.
In questo momento, se potessi vederti, sapere dove sei, ti metterei in mano un coltello e lascerei che tu dessi sfogo alla tua rabbia rigirandomelo nelle carni.
Farei di tutto per te, adesso.
Dov’è il tuo sangue freddo, Masumi?
Come ha potuto chiedermelo, signorina Mitzuki? Lo sa bene che, quando c’è in ballo Maya, io non capisco più nulla!
Dire che sono “affascinato” da lei è un eufemismo!
Anche se ci mette accanto un avverbio come “fortemente”, non rende neppure l’idea della portata dei miei sentimenti.
Io la amo, desidero tutto di lei!


Fine maggio
(fine del sogno)

Quando ti ho portato a casa, mentre riposavi tra le mie braccia coi segni del tormento sul volto, ho desiderato che il tempo si fermasse, per spiegare a te dormiente qual è la mia verità. Ma coi sogni non sono mai stato molto fortunato e così, almeno per rimediare alla parte materiale del danno, mi son visto costretto a maltrattarti davanti ai giornalisti. Ma, stai tranquilla, mi punirò a dovere per lo schiaffo che ti ho pubblicamente mollato.
Tutto per te, è stato fatto tutto per te, Maya, anche se ho maledettamente sbagliato. E non so scusarmi, non posso scusarmi per l’amore che provo!
Avanti, prendimi a calci. Sarò io, dopo, a finirmi.

Giugno
I soci sono stati irremovibili e hanno ragione. Ti hanno tolto tutto. I ruoli che avresti dovuto interpretare, le pubblicità, tutto!
Ma io non me ne starò a guardare e qualcosa farò per farti tornare al teatro e allo splendore. Sei sotto contratto con la mia società e Mitzuki ha ragione. Finché non lo impugnerai, sarai della Daito e…mia!


Indefinito Giugno
La signorina Mitzuki ha chiamato nel cuore della notte. C’è solo un motivo per cui è autorizzata a farlo e quel motivo sei tu.
L’ennesima sassata si è abbattuta su di me.
Non tornerai alla Daito.
Piuttosto – testarda! cocciuta! – preferiresti mendicare o lavorare nelle miniere per pagare la penale che ti ridarebbe la libertà.
Maya, vuoi davvero lasciare questa mia mano?
Tornare nell’anonimato dal quale, con la caparbietà di chi ha il potere di trasformare la passione sognata in realtà, sei uscita?
Cosa pensi di fare, adesso, della tua vita?
Vedi, ti basta allontanarti da me per un’ora soltanto per ripiombare nella pioggia perenne dei giorni senza scopo.
Amore mio, mi domandi perché sono qui, in questo parco, zuppo fino alle ginocchia, laddove ero certo di trovarti?
Eppure, è evidente agli occhi del mondo! Non voglio, non posso lasciarti andare, Maya, men che meno ora che hai disperato bisogno di qualcuno che ti supporti.
E mentre ti ordino di venire “a casa”, intendo dire “andiamo nella nostra casa”.
Ragazzina, non c’è nulla che possegga che – se solo tu volessi – io non ti darei o che non ti appartenga già.
E desidererei offrirti sempre di più. Anche me stesso, benché ai tuoi occhi sia solo il verme senza cuore che ti ha portato via tua madre.
Far fluire il mio sangue nel tuo e scacciare per sempre il freddo dal tuo corpo e dal tuo cuore…
Sfiorarti semplicemente per dichiarare la mia incondizionata devozione e, in quel tocco, riassumere il piacere sublime che la sola tua presenza mi provoca…
Questo, io voglio.
Maya, se, oggi, le mie mani non si fossero fermate, tremanti, sul colletto appena aperto della tua camicetta!
E’ stato un istante.
Ho visto e accarezzato con il pensiero segreti che non conoscono ancora passione!
Se avessi trovato la forza di disfarmi di questo nodo che mi strangola e infilarmi nel letto in cui riposi!
Voglio amarti disperatamente.
Alla sola idea, sento ogni muscolo del mio corpo contrarsi, la gola chiudersi.
Ti prometto che ti restituirò ogni cosa, Maya. E con quel tutto, impacchetterò anche il mio cuore, la mia ossessione che non conosce tempo e ragione.
Dèi, vi prego, fate che queste labbra schiuse, cui oggi rubo un bacio, possano, un giorno, aprirsi spontaneamente a me!

Fine giugno
(un raggio di sole, finalmente!)

Non pensavo più – davvero – di rivederti su un palcoscenico.
Dopo averti “recuperato” in una nicchia di felice dimenticanza, circondata dal sorriso dei bambini, istintivi conoscitori del vero talento, hai accettato un aut aut.
L’odio per me ha fatto il resto.
E’ così sei diventata Toki la mendicante.
Ma non si è trattato – me felice! – di una cupa anticipazione del prossimo futuro, ma di un nuovo inizio.
Il suono del sasso vero che è rotolato giù dal palco, il fango della disperazione che hai prima mangiato e poi vomitato sotto i miei occhi sconvolti ti hanno riaperto la strada per il mondo dell’arcobaleno.
Pensavo, mentre eravamo in bagno – e anche tu lo pensavi perché l’ho percepito – che stavi rigettando tutto il veleno accumulato in quest’ultimo mese. Quel veleno, che ha rischiato di annullare la tua volontà d’essere, ora ti ha conferito la caparbietà necessaria per ricominciare.
E, mentre mi ringrazi per averti riportata nel luogo in cui è giusto che tu stia (per adesso, te lo assicuro), ti regalo il sorriso sereno di un uomo che, finalmente, è riuscito a dare alla propria donna il regalo più grande per lei.
Maya, voglio credere che un giorno anche il mio sogno possa avverarsi.
E che diventi anche il tuo.


continua…
 
Top
Emer Kenobi
view post Posted on 28/4/2010, 17:13




come è bello rivivere le emozioni del manga entrando nei pensieri e nel cuore di Masumi!!!

questa è pura poesia Laura!! :hula: :imbarazzo: :languo: :languo:
 
Top
203 replies since 20/4/2010, 16:11   15441 views
  Share