CAPITOLO 5
Mani tormentate- Pronto. Cosa? Non è possibile! Quando è successo? Come sta adesso? Arrivo subito!
Improvvisamente il volto della donna si trasfigurò. Una smorfia di dolore le si dipinse sul viso pallido. Si portò le mani al volto tremando vistosamente. Per fortuna, o sarebbe meglio dire per devozione, il fidato Genzo si trovava proprio accanto a lei ed accorse in suo aiuto.
- Signora, si sieda. Cos’è successo?
- Ayumi! Durante gli allenamenti ha avuto un mancamento e… cadendo dal tappeto elastico… si è ferita al volto. In questo momento la stanno operando! Genzo, questa mia sorte maledetta colpisce chiunque si avvicini alla Dea Scarlatta. Prima Maya, che non solo ha perso sua madre ma ha dovuto conoscere anche il tormento di un amore straziante e adesso Ayumi. Anche lei, come me, ha donato la sua bellezza all’opera di Ichiren? Prepariamoci! Voglio andare a trovarla!
- Non si tormenti signora. Queste sono solo spiacevoli coincidenze.
- Vorrei tanto poterti credere…
***
- Manca poco e poi sarò nel "villaggio dei susini scarlatti". Mi dispiace per Sakurakoji, so che mi vuole bene e che voleva solo essermi di conforto ma io adesso non posso assicurargli niente, né a lui né a chiunque altro! Avrei tanto voluto parlare con la signora Tsukikage. Lei sa cosa vuol dire amare senza via d’uscita. Ma ha ragione, non posso pretendere di avere più aiuto di quello che è stato concesso ad Ayumi. Ayumi…com’era bella durante la sua prova! Non riuscirò mai ad eguagliarla! Non ne ho la capacità e adesso non ho neanche lo stimolo, la voglia di lottare con lei.
Due lacrime solcarono il viso stanco di Maya. Ormai non dormiva da giorni. Certo la notizia del matrimonio di Masumi l’aveva sconvolta non poco, ma erano settimane ormai che lei soffriva a causa dei sentimenti che aveva scoperto di provare per quell’uomo che a breve avrebbe sposato un’altra donna. Il ricordo delle sue forti braccia e del calore del suo respiro la tormentavano. Aveva paura e vergogna di questi nuovi sentimenti che la pervadevano. Come poteva lei, una ragazzetta povera e insignificante, pensare di piacere a Masumi Hayami, un uomo d’affari ricco, colto e tanto affascinante. E poi… Quell’uomo aveva undici anni più di lei! Arrossiva, ogni volta che pensava a lui “in quel senso”. Con le sue piccole mani, continuava a torcere il vestito, senza posa.
- Cosa ti succede Maya Kitajima? Un tempo ti bastava interpretare la scema del villaggio per sentirti felice, mentre adesso, anche essere una dea è poco per te!
¨No, Maya! Non ti permetterò di venire da me! Trova da sola la tua Dea o non farti vedere neanche alla rappresentazione!¨. Signora Tsukikage, le prometto che troverò la mia Dea Scarlatta e vi lascerò tutti senza parole. Si, tutti! Anche lei signor Hayami!
Ignara di tutto, Maya stava cercando di ritrovare nelle parole della sua maestra la forza di andare avanti. Basta crogiolarsi nelle fragilità! Tutti avrebbero dovuto vedere l’energia della sua recitazione!
***
- Questo non ci voleva! La Daito puntava tutto su quella ragazza e sulla sua bellezza. Se non posso contare su Ayumi Himekawa, dovrò convincere Maya Kitajima. “E’ sempre meglio avere un piano d’emergenza”.
Cercatela dappertutto! “Come posso farla lavorare per noi? Come posso convincerla? L’ho già incontrata molte volte e l’ho persino aiutata con le prove dei quattro elementi. Potrei dirle che sono sempre stato io il suo ammiratore! Che può fidarsi di me e che io la proteggerò da tutti! Certo, Masumi potrebbe essere un problema ma se riesco a farle firmare il contratto, prima del suo risveglio… allora lei non si potrà più tirare indietro.”
***
- Signora Tsukikage, è arrivata!? Ayumi sarà felice di sapere che è tornata per lei.
- Le siamo molto grati dell’interessamento che sta mostrando per la nostra bambina.
- Cosa dicono i dottori?
- In questo momento la stanno operando.
- Le ferite non sono molto profonde. Abbiamo fatto venire il più bravo chirurgo estetico del Giappone. E’ in buone mani.
- Signori Himekawa, vi ringrazio per avermi resa partecipe di queste notizie così personali. Sono certa che Ayumi saprà riprendersi è una ragazza forte e caparbia. Baciatela per me al suo risveglio. Andiamo Genzo...
- Signora, è sicura di voler andare via?
- Non ti preoccupare Genzo, sapranno cavarsela! Entrambe hanno molto su cui lavorare ma ce la faranno.
- Purtroppo la signorina Himekawa ha perso quella che era la sua certezza e anche Maya sembra essersi smarrita nei vicoli bui del cuore umano.
- Forse quello che è accaduto a Maya ed Ayumi sarà la loro salvezza! Entrambe sono incomplete. Ayumi è una dea sicura della sua bellezza ma priva d’amore, mentre l’altra è una donna che sa amare ma che non ha nulla di divino. Le mie ragazze sapranno tirare fuori il meglio da questo momento difficile perché io le ho forgiate per riuscire a farlo!
***
- Buongiorno signorina Shori. O forse dovrei dire Signora.
- Non scherzi signor Hayami. Io e Masumi non siamo veramente sposati!
- Deve cominciare ad abituarsi!? Cosa le succede? Mi sembra un po’ stanca. Ha dormito stanotte?
- Poco. I medici dicono che anche se è in stato di coma, Masumi potrebbe sentire la presenza delle persone che gli stanno accanto. Così gli ho parlato quasi tutta la notte.
- E di cosa gli ha parlato? Se non sono indiscreto!
- Di noi due e di come ci siamo conosciuti! Di tutte le persone che lo stanno aspettando e della “Dea scarlatta”.
- Capisco! Lei è sempre molto premurosa e attenta ai bisogni degli altri. Sono certo che sarà un’ottima moglie per mio figlio.
Shori non riusciva a spiegarselo, ma aveva l’impressione che ogni parola uscita dalla bocca di Eisuke Hayami sapesse di falso o artificioso. Vedeva quel vecchio sfregarsi le mani, come chi stava sempre lì lì per macchinare qualcosa di diabolico. Ripeteva a se stessa che si stava sbagliando. Dopotutto quell’uomo inerme, steso in un letto d’ospedale, era pur sempre suo figlio, e che lui, come padre, doveva essere quantomeno amareggiato da quella situazione. Allora perché, ogni volta che lo sentiva parlare non poteva fare a meno di rabbrividire?
- Purtroppo oggi devo ripartire. Mi sarei trattenuto ancora volentieri ma senza mio figlio gli affari procedono a rilento, comunque sono contento di sapere che c’è lei con Masumi.
- Mi creda, non vorrei essere in nessun altro posto!
E disse quella frase con un grande e dolce sorriso, stringendo la mano di Masumi, come per esorcizzare i malefici che leggeva nei sorrisi falsi del futuro suocero.
***
¨Forza Maya, da questo momento devi concentrarti sul tuo lavoro. Devi creare una dea che lascerà tutti a bocca aperta!¨. Aveva preso la sua decisione. Non poteva vivere nel ricordo di un amore impossibile. Lui si era sposato e a questo non c’era rimedio. Doveva reagire! Niente stranezze. Niente grandi e comode case arredate come vecchie capanne. Solo la nuda realtà. ¨Comincerò vivendo come Akoya!¨. La terra, l’aria, gli alberi, il fiume e la gente del villaggio. Tutto come allora. Tutto come ai tempi della Dea Scarlatta. Sarebbe vissuta come lei, in semplicità. Avrebbe mangiato come lei i prodotti che la madre terra le avrebbe donato. Tutto, pur di riuscire a cogliere, almeno il riflesso, di quello splendido arcobaleno che sarebbe potuto essere la Dea Scarlatta!
Eccovi il seguito e bello scrivere quando ci sono lettrici tanto solerti ed elettrizzate....grazie a tutte