Murasaki no Bara no Yume  - Glass no Kamen  * Il Grande Sogno di Maya * Anime, Manga, Drama, World e Fanwork

Chiarimenti

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icon12  view post Posted on 26/12/2010, 17:50
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Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

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“Chiarimenti”



Fanfiction in tre parti liberamente ispirata agli ultimi capitoli di GNK, pubblicati da Betsuhana.


Parte prima



Ho i piedi di piombo. Ma che cosa ci faccio qui?
Sono stato un perfetto sciocco a lasciarmi convincere a salire su questa nave. Non ho idea di quali siano le idee di Shiori su questo appuntamento romantico, ma non ho nessuna intenzione di essere condiscendente con lei.
La verità è che sono stanco di mentire, di recitare la commedia dell’uomo coinvolto e devoto. Ho provato, ma non sono riuscito ad amarla. È più forte di me. Nel mio cuore, da sempre, alberga un solo sentimento. Talmente ingombrante da rendermi sazio per la vita.
C’è lei.
Non modifico nulla della mia vita in relazione a Shiori perché non spetta a lei cambiarmi.
C’è una sola donna da cui mi aspetto di essere cambiato e quella donna è Maya.
Una giovane attrice che ha undici anni meno di me e, socialmente parlando, è una spiantata.
Dalla sua ha solo uno sconfinato talento, quel <qualcosa di affascinante> che Mitzuki, la mia segretaria impicciona, ha ravvisato sin dall’inizio della mia storia d’amore a senso unico.
Shiori, al contrario, mi nausea.
Non ho mai tollerato la perfezione né gli artifici che provengono dagli agi.
Maya Kitajima, se paragonata alla mia fidanzata, è una cosetta senza valore.
Il punto è che io non ho mai fatto paragoni di tal fatta.
Shiori, tra poco, salirà su questa nave, ma io non so proprio come mi comporterò.
Non so proprio cosa dirle, come spiegarle che non mi sento neppure di sfiorarla.
Come posso spiegarle che <appartengo> ad una donna che non mi vuole, che mi odia, che arriva - addirittura - a desiderarmi morto?
Io sono in bilico tra il benessere che Maya mi ispira e la disperazione del suo rifiuto.
La mia quotidiana esistenza è imperniata su di lei: la proteggo, la mantengo, le metto alle calcagna un uomo che equivale ai miei stessi occhi. Mi curo che stia bene e che abbia gli ingaggi giusti.
Da qualche tempo, anche i diritti di rappresentazione del capolavoro scomparso - pur importantissimi - son passati in secondo piano. Mi interessa solo che ella abbia successo e, soprattutto, che impari - almeno - a stimarmi un poco, a non considerarmi un nemico.
Dèi! Se tornassi indietro farei quel che Mitzuki mi ha consigliato una vita fa: essere carino e gentile con lei. Se non che, io sono Masumi Hayami, l’algido uomo d’affari che non conosce il significato di frasi come <abbassare la guardia>.
Sono colui che, nel tentativo di nascondere i suoi sentimenti d’affetto, ha finito per macchiarsi di azioni nefande.
Ed ora sto qui, a pregare una stella cadente che non apparirà mai, di allontanare Shiori da questa nave.
Trascorrerò la notte a bere. A riflettere, se ne avrò il tempo e la saggezza.
Non voglio assolutamente vedere la mia fidanzata!
Cammino sul ponte, avvolto dalle tenebre e mi accorgo che la nave, pian piano, sta lasciando il porto.
“Dove accidenti sarà Shiori?” mi domando a voce alta mentre inquadro distrattamente le coppiette che, abbracciate, si sporgono dalle ringhiere per meglio vedere i riflessi della città sul mare.
“Vorrei che Maya fosse qui.” mi sorprendo a pensare “Sarebbe bello invitare la mia donna - colei che amo davvero! - a cena, poi a ballare e, infine, concludere degnamente la serata come una coppia qualunque in procinto di sposarsi. Se ci fosse Maya, al posto di Shiori, non starei nella pelle, impazzirei di felicità al pensiero di farla mia per la vita.”
Aspiro il fumo della sigaretta, sospirando profondamente.
Le luci della città sono splendide e vuote.
Davvero, non mi sono mai piaciute. E credo che Maya sarebbe d’accordo con me.
“Ragazzina,” dico ad alta voce “tu hai sempre detto di odiarmi, eppure siamo le persone più vicine che esistano a questo mondo. I nostri cuori parlano all’unisono e non te ne accorgi neppure. Siamo condannati ad una strana cecità del cuore, ma a me basterebbe un tuo cenno per riacquistare la vista.”
Sì, mi sento cieco, incolore.
Questa è una delle notti in cui tutte le vacche sono nere, parafrasando un filosofo occidentale.
Ma una macchia di colore scarlatto, d’improvviso, appare davanti a me.
E’ davvero una nave di lusso, questa.
Ci sono dei negozi d’alta moda, a bordo, oltre a cabine di prima classe e ristoranti a cinque stelle.
Il vestito scarlatto che inquadro quasi automaticamente - penso - starebbe d’incanto a Maya. E’ svasato fino alle ginocchia, mentre il corpetto è stretto.
La ragazzina non è certo conturbante agli occhi del mondo, ma è conturbante per me. E credo che abbia un bel personale, anche se la sua statura è di gran lunga inferiore alla media.
Ho conosciuto, in giro, donne di ogni nazionalità, fanciulle bellissime e di sicuro impatto visivo, ma nessuna - nessuna - ha mai suscitato in me simili sentimenti: una passione delirante che ho trattenuto a stento e solo perché lei ha sempre detto di odiarmi.
“Sì.” dico tra me “Ti starebbe d’incanto. Ed io non so cosa darei per vedertelo addosso e per sfilartelo, anche.”
Mi sento avvampare.
Qualcosa mi dice che sono osservato.
Sento due occhi pesanti indugiare su di me.
“Dèi, fate che non sia Shiori.” sussurro “Non riuscirei a sopportarlo.”

“Hayami-san…”
E’ Maya?
O è soltanto il frutto del mio desiderio?
Inquadro la sua figurina sottile, i suoi vestiti dimessi e dico che non può essere un parto della mia fantasia.
“Che cosa ci fai qui?” le chiedo “Credevo che Kuronuma vi trattenesse fino a tardi…”
Mi guarda con occhi lucidi.
E’ l’odio a causare commozione in te?
In fondo, è l’unico sentimento che dici di nutrire al mio indirizzo.
Eppure, mi è parso di cogliere, nella tua voce, un tono accorato, un che di delicato che mi ha sciolto il cuore.
Mi ha rammollito le ginocchia.
Sono perso.
Sono così innamorato da sentirmi un perfetto imbecille.
Le mani mi tremano. Anche le labbra si muovono involontariamente.
Ma come fai a non avvedertene?
“Kuronuma-sensei mi ha consigliato di venire.” mi risponde “So che, su questa nave, sarebbe dovuta salire anche la signorina Shiori. È con lei che devo parlare.”
Assumo uno sguardo grave.
“Ragazzina,” sussurro paternamente “non ti sembra di averne combinate a sufficienza, di recente?”
Mi riferisco - ed ella coglie al volo l’allusione - all’episodio dell’abito da sposa macchiato e all’anello di fidanzamento scomparso e ritrovato nella sua borsetta di bambina.
“Ma lei ha detto che crede nella mia buona fede.” soggiunge Maya “Non vorrà, di nuovo, ritornare su questi argomenti?”
“No.” dico scuotendo un poco la testa “Sono convinto del fatto che tu sia incapace di mentire, ma non riesco ad immaginare il motivo per cui cerchi Shiori. Arrivare a salire su questa nave pur di parlare presuppone il fatto che tu debba dirle qualcosa di molto importante.”
Maya ci pensa su.
“Posso parlare liberamente con lei?” mi domanda dopo un istante.
“Ovviamente, puoi. Hai sempre avuto questa facoltà e l’hai esercitata così bene da strapazzarmi al pari di uno zerbino per anni!”
E rido amaro sulla mia stessa frase.
Maya si fa seria, ma non è arrabbiata.
“Sono venuta” sussurra convinta “per restituirle questo.”


Continua!…
 
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Principe Kaoru
view post Posted on 26/12/2010, 18:33




Lauretta ma che bella questa ff !!!!!!!!!!!!!!
davvero struggetnti le considerazioni del bradipino e la scena in cui lui guarda l'abito scarlatto e pensa a maya che gli si compare m,egicamente davanti agli occhi!!!!!!!!!
proprio bello ,brava !


sei sempr emitica !!!!!!!!




baciotto



ciaooooooooooooooooooooooooo




:torta:
 
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Astrifiammante7
view post Posted on 26/12/2010, 18:53




Carissima!!! Questo monologo iniziale di Masumi è intenso e commovente allo stesso tempo!!! ::emoheart:
Laura sai sempre come stupirci con i tuoi scritti!! :sorrisone:( lo sai che adoro i tuoi "point of view", in particolare quelli su Masumi!!! :wowhot:).
I miei complimenti come sempre!! :applausi:
 
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view post Posted on 26/12/2010, 20:15
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Grazie mille, Kaoru e Bellastri, E ancora tanti auguri di buon natale.
Questo primo capitolo l'ho scritto di getto (infatti, è breve e fa parte di una fic di sole tre parti), dopo aver letto i riassunti di Simo e Alechan.
Mi piace molto questo atteggiamento "nuovo" da parte di Masumi ed io, come al solito, ci lavoro su!
 
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albalau
view post Posted on 26/12/2010, 20:26




Be ti faccio i complimenti è veramente bella!

Mi sorprendi sempre!
 
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view post Posted on 26/12/2010, 20:33
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Lascerò poco spazio alla fantasia. Anche perché penso d concluderla entro la fine del mese.
Come scrivevo prima, penso di mettere per iscritto tutti gli spoiler raccolti sino ad ora.Laddove dovesse emergere la mia fantasia, sarà per ovvi motivi di incomprensione del testo originale miuchiano.Molte cose non mi tornano.
Grazie, Alba, di leggermi sempre.
 
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albalau
view post Posted on 26/12/2010, 20:49




Non posso farne a meno.

Sai che mi piace come scrivi.
 
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L@dygemy
view post Posted on 27/12/2010, 12:20




Cara Laura i tuoi scritti mi attirano come la falena alla luce, hanno un sò che di reale che ti fanno vedere i personaggi nei loro gesti consueti, famigliari...che li rendovi vivi e questo rende ogni storia che racconti, intrigante quanto ricca di personalità, ogni volta ci catapulti nel loro vissuto facendoci vedere ciò che vedono loro, provare ciò che provano loro....mi fai sentire come il bambino della "STORIA INFINITA" che leggendone il racconto si trovava a riviverne le avventure.... (te lo ricordi?)
 
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Principe Kaoru
view post Posted on 27/12/2010, 15:45




Concordo in pieno e ti quoto Gemy! anche a me le tue storie fanno lo stesso effetto Lauretta e questo è una dote sol odei grandi secondo me .
non sono molte le autrici che mi fanno questo effetto ma tu sei sicuramente nella vetta della classifica, sei veramenbte geniale Lauretta cara !!!!!!!!!!!!!!!!!


baciotto sia a te che a Gemy



ciaoooooooooooooooooooooooooo






:torta:
 
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view post Posted on 27/12/2010, 17:13
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Ragazze, io continuo a pensare che mi vogliate troppo bene, ma, ovviamente, i vostri complimenti mi sciolgono. Ricordatevi, però: solo anime speciali quali sono le vostre possono cogliere i sentimenti nascosti in uno scritto ed emozionarsi.

Parte Seconda.



“Che cos’è?” chiedo rabbuiandomi nel modo che ella ben conosce.
Lo allunga affinché io possa vedere meglio.
“La tata della sua fidanzata” dice rimarcando soprattutto l’ultima parola “ieri pomeriggio è venuta allo studio e mi ha dato questo…da parte della signorina…”
Lo prendo tra le mani, rigirandolo.
Riconosco il timbro della Banca Centrale e, soprattutto, la firma arrotondata di Shiori. All’occidentale, come di solito usano fare gli speculatori di borsa.
“E’ un assegno…” mormoro come se non capissi il senso di quel <regalo>. E, difatti, chiedo aiuto a Maya, la quale sembra non aspettar altro che parlare e spiegarmi ogni cosa:
“La signorina desidera che io stia lontana da lei, Hayami-san.”
Ho un tuffo al cuore.
Le mani prendono a tremarmi, mentre accolgo quella striscia di carta di enorme consistenza economica.
“E’ una cifra generosa.” mastico amaro.
Sarebbe meraviglioso, dico tra me, se davvero avessi - nel tuo cuore - un valore simile, chibichan. Ma so che non è così ed è per questo che non capisco Shiori e il suo tentativo di corruzione.
“Evidentemente,” continua Maya “la signorina ritiene che io sia una minaccia per la vostra unione.”
Ha pronunciato quelle parole come se si vergognasse ed io non posso fare a meno di sorridere:
“Bizzarro, vero?”
Ma il suo volto serio mi impone di tornare composto. Il sorriso si spegne, mentre un senso di pesantezza inaudito si impadronisce di me.
Non posso parlarle dei miei sentimenti.
A che servirebbe? Lei mi odia al punto da volermi morto. Oramai, questa frase risuona nella mia mente come una litania ossessiva. Se anche le dicessi che Shiori ha capito benissimo, che ella rappresenta <davvero> una minaccia per la nostra prossima unione, non servirebbe a nulla.
Mi sentirei soltanto più frustrato, più incapace di tenere a freno questa passione devastante.
Vorrei amarti, chibichan.
Mandare a puttane tutto, se me lo consentissi.
Ma non è il mio tempo e, con te, so per certo che non lo sarà mai.
“Hayami-san,” riprende Maya “vorrei che mi dicesse cosa debbo fare. Vorrei che mi consigliasse, come ha fatto tempo addietro.”
Sembra che si riferisca al mio ruolo di tutore e donatore di rose scarlatte, ma so che non è così.
Maya non sa nulla della mia vera identità e, di certo, Hijiri non può aver spifferato tutto.
Mi sento confuso, adesso.
Le parole, dacché ci conosciamo, hanno sempre assunto toni <sbagliati>.
Ci siamo sempre fraintesi a vicenda.
È per questo che decido di non commentare ulteriormente.
Contemplo per l’ultima volta l’assegno che ella mi ha dato e lo strappo da parte a parte, sotto il suo sguardo attonito.
“Hayami-san…” sussurra soltanto osservando quei pezzetti di carta svolazzare in aria e, infine, depositarti sulle onde quiete.
“Questa” dico semplicemente “è la mia risposta a Shiori Takamiya.”
Mi giro di spalle, perché non si accorga del mio imbarazzo.
Ho usato espressioni forti, riguardo a Shiori, che qualsiasi donna con un minimo di esperienza nella vita avrebbe colto nella loro devastante portata all’istante.
Solo lei non mi legge dentro.
Mi vien da ridere di nuovo.
“Guarda.” mormoro “Questo posto è pieno di coppiette.”
Chissà - penso - cosa direbbe Shiori se ci vedesse quassù, camminare fianco a fianco con tranquillità, attorniati da persone che si manifestano i loro sentimenti senza timore alcuno.
“E’ una nave splendida.” mi dice Maya “…ho visto persino dei negozi di alta moda.”
La guardo di sottecchi.
“Visto che siamo qui,” azzardo “potremmo approfittarne. Ti va di cenare con me? In onore dei vecchi tempi, chibichan. In cambio, ti consentirò di strapazzarmi come più ti aggrada.”
Ella increspa le labbra scontenta:
“Non è mia intenzione litigare con lei, Hayami-san!”
“Ma ne avresti certo voglia!” dico scoppiando in una risata incontrollabile.
Maya fa il visetto della bambina offesa.
“No.” si lamenta subito “Non posso entrare in un ristorante di lusso conciata in questo modo. Sembro la sorella più povera di Cenerentola!”
“Ancora più povera della stessa Cenerentola!” dico senza smettere di ridere “Non preoccuparti per questo!”
La porto davanti ad un negozio, quello che, in vetrina, reca lo splendido abito scarlatto che avevo ammirato salendo sulla nave.
Entriamo, subito accolti da una sorridente commessa.
“Sono Masumi Hayami,” mi presento professionale “la signorina è con me. La prego di contentare qualsiasi capriccio ella manifesti.”
E, detto questo, allungo la mia carta di credito personale e il documento di identità alla donna che, arrossendo, tergiversa:
“Ma la si conosce bene, signor Hayami. Non occorre lasci la sua carta. Pagherà tutto con comodo, quando riterrà opportuno.”
Strizzo l’occhio alla gentile commessa, sotto lo sguardo sconcertato di Maya:
“Ti aspetterò sul ponte principale. Fai pure con calma, abbiamo una notte intera.”
L’attrice si fa paonazza. Non si aspettava che fossi gentile con lei.
Ma è tutta la vita che aspetto di esserlo.
Ho sempre adorato viziarla.
Adesso, però, è diverso.
E voglio rimanere stupito.
Stasera, constaterò se sei cresciuta o meno, chibichan.

Sono seduto su una comoda poltrona con vista mare alla mia sinistra.
Abbiamo lasciato Yokohama da due ore, oramai, ma non ho la più pallida idea di dove siamo: le luci della città sono scomparse.
Nonostante i faretti abbaglianti che circondano questa sala lussuosa in cui attendo, percepisco con chiarezza le stelle del cielo.
È una serata splendida, tersa come solo una fredda sera invernale può esserlo.
Penso con stupore che, per un mese intero, non ho visto altro che neve e pioggia: il generale Inverno non ha dato tregua né alla natura - sferzata impietosamente dalle intemperie - né al mio povero cuore.
Oggi, però, è come se la primavera fosse rientrata nella mia vita.
Il pensiero di Shiori non mi tocca per nulla ed è giusto così.
Perché c’è Maya, accanto a me. Ed è lei che voglio al mio fianco, non la mia fidanzata ufficiale.
Comincio a pensare che, dietro pose angeliche, ella nasconda una personalità assai pragmatica. Del resto, ha spesso sostenuto di essere attratta non dalle bellezze della natura, ma dalle luci apparenti e sfavillanti del mondo in cui è nata e cresciuta.
Affermazioni come quelle sono di una tristezza infinita, se pronunciate da una donna ancora giovane.
Bevo tutto d’un fiato il brandy che mi hanno servito, mentre getto uno sguardo distratto sulla pendola posta nella parete antistante: venti alle dieci.
Ci sono luci e luci, dico tra me, mentre, abbandonata la contemplazione delle stelle del cielo, mi concentro su un’altra stella - una in carne ed ossa - la sola che abbia il potere di far brillare il mio spirito esausto e spento.
“Maya…” mormoro. Ma non ho la forza di alzarmi come le regole del bon ton detterebbero “Allora, le stelle splendono tutte, stasera…”
Ella si avvicina al mio tavolo.
Il vestito scarlatto svolazza civettuolo, scoprendo gambe sottili, ma ben tornite.
Guardo le scarpine col tacco alto ai suoi piedi, poi il corpetto ricamato e gli accessori: la collana, il bracciale di swarovskij.
Tutti ornamenti semplici, ma di sicuro effetto.
Tutti dello stesso colore.
“Buonasera.” mi dice confusa “La ringrazio del suo gentile pensiero.”
Ed ora come farò, chibichan?
Avevo scommesso con me stesso che non saresti riuscita a colpirmi, che la tua <mise> di ragazzina non avrebbe lasciato il posto alla donna incantevole che vedo.
Sono costretto a ficcarmi le mani in tasca per non mettertele dappertutto.
Arrossisco.
“Vieni, andiamo a cena, ora. Ho l’impressione di aver alzato troppo il gomito.”
Anche lei diventa rossa.
Credo abbia colto l’allusione, stavolta.
Mi alzo dalla sedia scompostamente, facendo tremare la bottiglia di brandy e il bicchiere di cristallo: questa è la <tragica fine> del dignitoso e composto Masumi Hayami!
Distrutto da una ragazzina!
Qualsiasi cosa Maya mi dirà di fare, stanotte, io la farò di certo.
Purtroppo, però, non mi chiederà nulla di ciò che desidero disperatamente.
Mi gratto il capo, mentre facciamo il nostro timido ingresso nel salone grande, riservato alla cena degli ospiti della crociera.
“Rose scarlatte…” constata l’attrice guardandosi intorno “Mi chiedo se sia voluto…”
Non rispondo.
Come potrebbe essere <voluto>, chibichan? Su questa nave sarei dovuto salire con Shiori e a lei, di certo, non regalo i fiori che, da sempre, destino a te.
Sediamo al tavolo.
Subito raggiunti dal cameriere, ordino caviale, fragole e champagne. Non mi sogno neppure, stasera, di chiedere a Maya se vuole un succo di frutta.
Piuttosto che essere scortese con lei, preferisco mozzarmi la lingua.
La musica della sala è lenta, maestosa come solo un valzer viennese può esserlo. Sospiro, prima di proporle di ballare.
“Hayami-san,” mi dice “dovrebbe ricordarsi bene che non sono la partner ideale per certe cose.”
Alzo - ahimé con poca galanteria - la lunga tovaglia damascata e indico, con lo sguardo, le sue belle scarpe scarlatte.
“L’artifizio cui sei ricorsa” sussurro affettuoso “sarà sufficiente per metter a tacere i tuoi legittimi dubbi. In ogni caso, Maya, non c’è altra signora con la quale vorrei danzare, stasera.”
“Ma perché mi dice cose come questa?” mi chiede arrossendo ancora “Io potrei anche crederle, lo sa?”
“Allora credici.” dico in un soffio “Siamo solo io e te da soli, in fondo.”
Mi blocco di scatto. Ella ha posato la sua mano sulla mia, scatenando una tempesta nel mio cuore già impazzito alla vista di lei.
Dopo aver raggiunto il centro della sala, poggia il suo capo sul mio petto, lasciandosi cullare dal ritmo della musica.
È così che deve essere.
È questa la donna che voglio.
Dèi, come farò a staccarmi da lei?

Si muove bene, tra le mie braccia.
Ad un certo punto, ho pensato fosse lei - questo scricciolo di appena centocinquanta centimetri - a dirigermi nella danza.
Balliamo come sospesi nell’aria.
Sopra di noi, immagino un tetto di stelle sfolgoranti e spero di tutto cuore sia ciò che vede anch’ella.
Come quella notte, a Nara.
Avanzavamo nella notte e lei portava sulle spalle la mia giacca.
Era perfetto.
Proprio come adesso.
Sono ubriaco di desiderio.
Non faccio che guardarla e dirle, dentro di me, quanto bella sia.
Cingo ora le sue esili spalle ora la vita sottile con un braccio.
Azzardo una carezza sulla schiena.
Attento, Masumi, questo non è un ballo guancia a guancia, ma un valzer. Non puoi permetterti di abbracciarla così spudoratamente. Ella potrebbe accorgersi di ciò che, a stento, trattieni.
Ma sì, in fondo, questa sera è solo nostra, no?
Lasciamo che sia…
“Hayami-san,” dice ad un tratto “lei è un ottimo ballerino.”
“Stavo pensando lo stesso di te.” affermo di rimando “E, come vedi, l’artificio dei tacchi supplisce perfettamente alla tua carenza di altezza.”
Il mio sguardo è eloquente. Quando mai ho fatto caso alle sue dimensioni? Io la amo per quel che è. Ed è la donna più piacente e sensuale che abbia mai visto.
“A volte, non la capisco.” continua “Oscilla tra la gentilezza estrema e il rancore sarcastico…”
E come non potrei?
È il tipico atteggiamento dell’uomo che ama, chibichan.
Dell’uomo che ama e non è riamato, soprattutto.
“Tu sei preziosa per me.” ho il coraggio di dire soltanto.
“Non ricominci con la storia dell’uovo d’oro della Daito Art Production…” sussurra ella poggiando la fronte sulla mia spalla “Non potrei tollerare, in una sera come questa, il suo sarcasmo.”
“Neppure io.” affermo risoluto “Non mi sopporto da tutta una vita, chibichan.”
Poggio le labbra sulla sua testa, aspirando il profumo dei suoi capelli.
Sono completamente impazzito.
È come quella notte, nel tempio della dèa scarlatta, se non peggio.
La musica termina.
Solo in quel momento ci accorgiamo che tutta la sala non ci ha tolto gli occhi di dosso per un solo minuto. Un fragoroso applauso è partito dal tavolo di fianco al nostro, restituendoci alla realtà.
“Che splendida coppia!” mormora una signora anziana ingioiellata da capo a piedi “Lui è il degno erede di Eysuke Hayami e la signorina sarà di certo una splendida dèa scarlatta…”
“Ci hanno riconosciuti…” sussurra Maya al culmine dell’imbarazzo.
“E allora?” le chiedo “Prendila come una mossa pubblicitaria. Non possono sospettare che io e te si abbia una relazione. Le nostre scaramucce, da sette anni a questa parte, sono state immortalate da tutte le riviste scandalistiche della capitale.”
“Non possono…sospettare…?” domanda a sua volta Maya con una punta di delusione.
“Sospetteranno” soggiungo “solo ciò che noi vorremo che essi pensino, Maya. Tu vuoi che vedano qualcosa di diverso dal solito?”
Arrossisce, scuotendo il capo.
Ma che cosa sto dicendo? Parlo con lei come fosse scontato che ricambi i miei sentimenti, come se sapesse quanto la ami e desideri.
“Già una volta ti dissi che sono pur sempre un uomo, ragazzina.” continuo “E stasera la situazione si presenta pericolosa, anche perché ho alzato un po’ il gomito.”

La cena si svolge senza intoppi.
Mangiamo, beviamo, discutiamo dello spettacolo dimostrativo e delle condizioni della sensei Tsukikage in assoluta armonia. Il sorriso di Maya si apre spesso.
È gioioso, sereno, sincero, disarmante.
La amo ogni minuto che passa.
La amo perdutamente.
Quando guardo, con una punta di preoccupazione, il cronografo che porto al polso, mi accorgo che, da poco, è passata la mezzanotte.
La sala, pian piano, è andata svuotandosi ed io sento gli occhi bruciare a causa del fumo stantio.
“Credo sia ora di scendere sottocoperta.” le propongo aiutandola a rialzarsi.
Barcolla un poco, segno che ha bevuto troppo anche lei.
Sorrido teneramente.
Sarebbe stupendo, adesso, se ce ne andassimo insieme in cabina e concludessimo degnamente questa serata perfetta.
La prendo per mano e la porto dabbasso.
Percorriamo i corridoi silenziosi senza dire una parola. È come se lei <sapesse>, come se pensasse le stesse cose che penso io.
Vorrei far l’amore con te, Maya.
Tiro fuori a fatica dalla tasca dei pantaloni la chiave che mi hanno consegnato in reception e le cedo il passo.
Appena entrata, si guarda intorno, sconcertata da tanto lusso.
Io, che avevo visto la cabina già prima di sapere che lei fosse sulla nave, sento invece un gran senso di nausea.
Il mio sguardo indugia, contemporaneamente al suo, sul grande letto.
Poi osservo lei, l’oggetto del mio unico desiderio e temo che la mia voglia di portarla a letto sia così palese da spiazzarla.
Difatti, arrossisce fino all’attaccatura dei capelli, mentre lascia la mia mano.
Cosa diavolo stai pensando adesso, chibichan?
Ti senti in imbarazzo, lo percepisco, ma credo ti stia frullando qualcos’altro per la testa.
“Tu riesci a suscitare in me molteplici emozioni.” le confesso candidamente “Ma non potrei mai importi la mia presenza in questa stanza. E, poi, se ci fai caso, questa cabina di lusso non ha divani. C’è un unico, grande letto matrimoniale. Lo userai tu. Io me ne tornerò di sopra.”
Appoggio la busta coi suoi abiti di bambina sulla moquette rossa e le auguro buonanotte.
Maya non si gira neppure, gli occhi fissi sul letto.

Torno indietro a passo veloce.
“Via di qui!” impreco “Se resto un altro minuto, non rispondo di me stesso!”
Batto il pugno contro una parete metallica e volo su per le scale.
Torno di nuovo sul ponte in cui ho atteso che Maya si cambiasse d’abito e tiro fuori il pacchetto di sigarette smezzato.
“Bene.” dico “Sto per terminare anche il veleno portatile.”
Faccio cenno ad un cameriere vagante, che, con prontezza, mi allunga brandy e fumo.
Sono un pazzo.
Ci mancava poco che la ragazzina capisse le mie reali intenzioni: intenzioni carnali, ovviamente. Ho fatto bene a scappare in tempo.
Penso con ironia a Shiori:
“Chissà, forse ha avuto un provvidenziale attacco di anemia. Quando ci sposeremo, spero ne abbia a volontà…”
Come ha potuto chiedere a Maya di starmi lontano?
Cosa sa di me e di Maya?
Ed eccola di nuovo, busta in mano. Si avvicina al mio letto di fortuna con aria afflitta.
Che altro c’è adesso?
Lascio cadere il fumo sul tappeto, spiazzato.
“Chibichan…” sussurro con un fil di voce “che cosa ti sta succedendo?”
“Mi perdoni…” risponde “non riesco a dormire in quella stanza…io…”
Una grossa lacrima scivola lungo la sua guancia sinistra, mentre depone la chiave della cabina sul divano.
Trasecolo davvero, stavolta. E, stupidamente, sento il bisogno di rassicurarla, di abbracciarla - se non fisicamente - almeno utilizzando le parole.
Vorrei dirle che va tutto bene, che non è come pensa.
“La suite matrimoniale” affermo perentorio “è una trovata di Shiori.”
Ella annuisce e un’altra lacrima cade giù.
“Non è stata una idea mia, Maya.” confesso. Ma, se le avessi detto che non avevo alcuna intenzione di usarla con la mia fidanzata ufficiale, avrei fatto meglio.
“Non…” ripete ella al culmine dell’imbarazzo.
Faccio segno di no col capo.
Cazzo, Maya, quando ti accorgerai di quel che provo per te?
“Mi sembra di essere così inopportuna…” mormora “Non sarei dovuta venire. Se io non fossi salita, voi due, forse…”
Sorrido un poco:
“Siamo adulti, è vero. Ma, stavolta, credo che sbagli, chibichan.”
Afferro la chiave con due dita e, come se avessi tra le mani qualcosa di fetido e ripugnante, apro il finestrino e la lancio in mare.
“Hayami-san!” esclama illuminandosi tutta l’attrice.
“Va bene, come risposta?” le dico soltanto.
Ella si siede accanto a me.
Nella concitazione del momento, fa cadere la busta con gli abiti. Ne esce una scarpa col tacco, ma non fa nulla per raccoglierla. Appoggia semplicemente il capo alla mia spalla.
“E, come da copione, adesso dormiremo il sonno degli angeli, vero, chibichan?” le domando divertito, mentre ella si perde nel mio abbraccio rassicurante.
I suoi umori son tornati nei ranghi. Solo i miei continuano ad andare impazziti.
“Ti stava bene, quell’abito scarlatto. Perché diamine te lo sei tolto?” le chiedo, ma senza ottenere risposta.
“In effetti, quella suite avremmo potuto utilizzarla io e te…” mormoro quand’ella ha già chiuso gli occhi.
E rido piano, perché non si svegli.
Masumi Hayami, il tuo futuro è nell’industria della camomilla! Decisamente, su Maya Kitajima sortisci un effetto quasi soporifero!

Dormo un sonno senza sogni.
Del resto, il mio sogno sto stringendolo tra le braccia. Che senso ha auspicare qualcosa di più, oltre a questo? Amarla, certo. Amarla con passione, ma per quello c’è tempo.
È il mio corpo a comunicarmi questa certezza.
Nella inconsapevolezza dei dormienti, capisco che qualcosa, stanotte, è cambiata davvero.
Ed era ora.
È una mano piccola e calda a risvegliarmi.
“Hayami-san!” urla Maya scuotendomi.
“Che succede?…” chiedo con un occhio mezzo schiuso. Mi metto in allarme per un attimo, ma il suo volto felice ed ilare, mi rassicura all’istante.
“E’ l’alba!” soggiunge lei mentre mi prende per un braccio. Vuole che mi alzi.
“Venga sul ponte, ho qualcosa da mostrarle!”
Non ho il tempo di replicare e già siamo sulle scale.
“Piano, chibichan…” dico ancora mezzo assonnato “…non so proprio cosa meriti tanto entusiasmo…”
Ed eccolo.
Davanti a me.
Sfavillante e chiaro come la verità che, nel nostro cuore, abbiamo scorto stanotte.
Il sole, maestosamente, si alza sul mare azzurro. La nave, già nei pressi di Yokohama, sembra andargli incontro.
“E’ stupendo…” sussurro rapito.
Poi la guardo e penso: “Perché? Perché stai facendomi vedere tutto questo?”
Maya mi tiene ancora a braccetto ed io mi sento perfettamente felice. Poggio la mano libera sulla sua, mentre i nostri sguardi si incontrano.
Ti amo, chibichan.
Vorrei urlarlo al mondo. Vorrei dirlo anche a te e baciarti, anche.

Continua!


Se riesco a scaricare le immagini di Simona, concludo la storia domani. Ho bisogno di vedere la faccia di Masumi di cui parla Cramen per trovare ispirazione!


 
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view post Posted on 27/12/2010, 17:50
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cramen

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Ispirati bene così noi godremo del bel finale....che emozioni e' come se tutte le sensazioni che ho avuto vedendo le immagini siano nel tuo scritto
 
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albalau
view post Posted on 27/12/2010, 18:43




Anche a me pareva di vedere tutte le scene e di percepirne sentimenti ed emozioni.

Complimentissimi Laura!
 
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view post Posted on 27/12/2010, 20:11
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Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

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Ne sono lieta! Ho passato la notte in bianco (praticamente, a vomitare) e stamane ero ispiratissima. Volevo finirla così, ma, poi, mi sono ricordata delle battute sul fazzoletto e ho pensato meritassero un minimo di attenzione. Ora vado a vedermi le immagini...
 
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view post Posted on 27/12/2010, 20:50
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lauretta che bella :languo: :languo: :languo:

io quando leggo le tue storie sono sicura di provare emozioni bellisssime, ma questa ultima scena mi pè piaciuta immensamente.

complimentissimi cara, adoro le tue storie e non vedo l'ora di leggere il seguito
 
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view post Posted on 27/12/2010, 20:58
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Pensavo di non dovermi inventare niente, ma c'è tutto un mondo dietro le immagini che Simo ha indicato! Il lavoro che mi attende si presenta arduo (per fortuna, è l'ultima parte!). Stupenda la scena in cui Masu è in attesa di vedere l'interpretazione di Maya. Spero di renderla bene...
 
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46 replies since 26/12/2010, 17:50   4587 views
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