| Ragazze non so che dire. non pensavo davvero che potesse interessare così tanto!!! spero di continuare a tenere alta la vostra curiosità! Grazieeeee!!!!!!!!!!!!
Capitolo 3
Il silenzio più totale regnava nella grande sala. La gran sacerdotessa era rimasta immobile con le braccia alzate. All’improvviso un suono melodioso si sprigionò nell’aria. Le due sacerdotesse, poste ai lati della grande Dea, avevano cominciato il loro canto. A quelle note, la gran sacerdotessa iniziò a danzare. I movimenti delicati delle braccia, la sensualità che trasmetteva con il corpo, lasciò senza fiato i due principi. Sembrava realmente una figura divina, leggiadra, eterea. Man mano che il canto diventava più forte, anche il ballo aumentava di intensità. Alla fine cessò, lasciando la giovane donna ansante, inginocchiata con il capo chino, di fronte a Iside. Tornò il silenzio, rotto solo dal respiro della fanciulla. Di colpo sollevò il capo e, alzando nuovamente le braccia, iniziò la sua preghiera alla Dea.
“ Io sono la genitrice dell’universo, la sovrana di tutti gli elementi, l’origine prima dei secoli, la totalità dei poteri divini, la regina degli spiriti, la prima dei celesti; l’immagine unica di tutte le divinità maschili e femminili. Sono io che governo Col cenno del capo Le vette luminose della volta celeste, i salutiferi venti del mare, i desolati silenzi degli inferi…..”
La sua voce risuonava chiara, limpida, appassionata. Yuu la osservava con desiderio crescente, dentro di se. Non gli importava delle regole, delle possibili conseguenze. Aveva deciso che quella donna sarebbe stata sua. Tutto di lei doveva appartenergli. Ma al momento era meglio celare questo desiderio. Avrebbe avuto tutto il tempo in seguito. Neanche Masumi riusciva a distogliere lo sguardo da quella figura minuta. Il suo corpo, se pur immobile, riusciva a sprigionare forza e regalità. Si scosse solo quando la vide alzarsi e voltarsi. Finalmente poté vedere il suo viso. Era bella, ma non era solo quello. A colpirlo furono i suoi occhi. Marroni, grandi, profondi. Gli sembrò che lo stesse fissando e lui sprofondò in essi, verso un mondo senza fine. Poi la donna allungò le mani davanti a se, sembrava volerlo invitare, toccare. E accadde. Si sentì sollevare in aria. Guardò la figura alata venirgli incontro, abbracciarlo. Chiuse gli occhi, abbandonandosi a quel dolce tepore. Caldo, avvolgente. Lentamente alzò le braccia, portandole intorno a quel corpo e stringendolo a se, con forza. Sembrava quasi che volessero fondersi l’uno dentro l’altra. Si separarono giusto lo spazio per guardarsi. Masumi era completamente nelle sue mani. Sentì quello sguardo penetrargli dentro, cercandolo, attirandolo. Impercettibilmente avvicinarono i loro visi, sfiorando leggermente l’uno le labbra dell’altro. Ma nello stesso istante, le fusero. Un bacio profondo, appassionato. Le mani percorrevano i corpi scossi dai tremiti. Si insinuarono nei posti più intimi e segreti, facendoli desiderare un’unione più profonda. Unione che non tardò ad arrivare. Avvolti da candide piume, si donarono. Si completarono. Si fusero. Raggiunsero l’estasi in maniera completa. Mai l’uomo aveva provato simili sensazioni. Un lampo di luce accecante lo riportò alla realtà. La cerimonia era terminata e in quel momento si accorse di non essersi mai mosso. Era sconvolto da quello che aveva appena vissuto e si chiese se non fosse stato frutto di un’illusione. Vide la gran sacerdotessa abbandonare l’altare. Possibile che….. Una gomitata lo fece voltare. -Capisco che tu sia rimasto affascinato da quella fanciulla, chi non lo sarebbe, ma è meglio muoversi se vogliamo accogliere come si deve la nostra ospite. Non vorrai farla aspettare.- Masumi scosse la testa per riprendere il controllo di se. Non doveva più pensarci. Se l’era solo immaginato. Quella giovane donna aveva doti fuori dal comune, doveva essere così. Altrimenti non avrebbe potuto essere designata gran sacerdotessa. Si avviò all’esterno del tempio con il fratello, ma, nonostante la sua convinzione, il suo cuore non la smetteva di battere velocemente all’idea di potersi nuovamente specchiare in quegli occhi caldi e immensi.
La giovane si stava cambiando, aiutata dalle sue due più care amiche, se non anche sacerdotesse del rito. Era ancora scossa da quello che aveva avvertito durante la cerimonia. -Maya.- l’amica attirò la sua attenzione.- Ti senti bene?- -Certo Rei. Ma perché mi fai questa domanda?- chiese cercando di nascondere il suo turbamento. - Abbiamo notato qualcosa di strano durante la celebrazione.- rispose Ayumi, porgendole il candido abito.- Eri strana, quasi…….diversa.- Maya guardò entrambe le ragazze. Possibile che quell’esperienza fosse stata così visibile agli altri? Intuendo i suoi pensieri, Rei le sorrise. -Non temere, non credo se ne sia accorto nessuno. In fondo non è successo niente di insolito, solo che noi, conoscendoti a fondo, ce ne siamo accorte.- Maya sospirò. Neanche lei riusciva a darsi chiaramente una risposta a quello accaduto durante il rito. Chiuse gli occhi. Rivisse l’intera scena. Lei che si alzava in volo, con enormi ali bianche. Andare di fronte ad un altro essere. Non ne distinse i contorni del volto, ma i suoi occhi così azzurri, così limpidi. Le erano penetrati dentro, illuminando il suo intero essere. Sentiva ancora le sensazioni del loro amplesso. Sembrava irreale, ma il suo corpo le ricordava che ciò che aveva vissuto non era solo frutto di un’illusione. Troppo intense le emozioni provate. Scuotendo il capo, decise che non ci avrebbe pensato. Non le era concesso. Terminò di vestirsi ed insieme ad Ayumi e Rei uscì all’aperto, per andare incontro ai due principi che erano venuti a scortarla alla dimora del grande Faraone. Le accolse Kuronuma. Le portò al lucente laghetto dove erano attese. -Permettetemi, mie signori, di presentarvi la grande sacerdotessa Maya.- la annunciò. La ragazza si inchinò al loro cospetto. -Mia sacerdotessa, permettetemi di stringervi la mano.- con un cenno della testa acconsentì.- Sono il principe Yuu, secondogenito del grande sovrano.- Maya lo guardò attentamente. Le era capitato di vedere parecchi uomini durante i vari pellegrinaggi al tempio, ma doveva ammettere che costui era davvero affascinante. -Ho l’onore di presentarvi anche il mio fratello maggiore, futuro Faraone. Il principe Masumi.- Maya voltò lo sguardo e le parole le morirono in gola. Quegli occhi. Li stessi della sua allcinazione. Per un’attimo, che sembrò eterno, si fissarono, incantati. Nessuno dei due riusciva a distogliere lo sguardo. Il nitrito del cavallo di Masumi spezzò l’incantesimo. -È un’onore fare la vostra conoscenza.- le disse il principe biondo. - Sono io ad essere onorata. Spero di non dover recare troppo disturbo.- rispose con garbo. - Non lo sarete. Volevo informarvi che partiremo domani mattina presto. Spero che abbiate il tempo di prepararvi.- informò le tre donne. - Non abbiamo molti bagagli con noi. Appena lo deciderete saremo pronte.- Masumi le sorrise. Con un leggero inchino si allontanò, comunicando che avrebbe sistemato il tutto per la partenza. Maya continuò ad osservarlo. Possibile che fosse lui? Ma in cuor suo sapeva di non sbagliare. Era lui, il suo spirito l’aveva riconosciuto. Ma sapeva che non avrebbe potuto esserci di più. Il solo pensiero la fece star male. Lei, ormai, gli apparteneva.
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