Capitolo 5.
Io ti voglio, quanto ti voglio
e non me ne importa niente
di ciò che hai fatto
se ci sei stata a letto
tanto il tempo aggiusta tutto...
(Quanto ti voglio, C. Baglioni)Sakurakoji stava passando la notte a rigirarsi fra le lenzuola. Era torturato dal pensiero di Maya e quell’uomo insieme a rotolarsi in qualche letto.
Com’era potuto accadere che lei si fosse messa con quell’uomo insensibile e cinico, che aveva odiato per tanto tempo? Lei che era così dolce e spontanea! Non riusciva a capacitarsene. Si premette i pugni sugli occhi per cercare di scacciare la visione di lei che gemeva e si contorceva di piacere sotto lo spietato affarista della Daito.
Eppure lei doveva amarlo, altrimenti non si sarebbe abbassata a diventarne l’amante. Solo per amore si giunge a certi compromessi con la propria indole.
L’amante di un uomo sposato! Dapprima quando Maya glielo aveva detto si era infuriato e l’aveva disprezzata apertamente. La delusione di averla persa e la consapevolezza di averla vanamente idealizzata l’avevano sconvolto. Dunque anche lei era una come tante, forse peggiore di tante, visto che si era gettata tra le braccia di un uomo così.
Poi, col passare dei giorni, la rabbia era stata rimpiazzata dal dolore della perdita e dal rimpianto di quello che avrebbe potuto essere... Si era convinto che quell’uomo l’avesse circuita e che approfittasse del suo ingenuo amore per soddisfare le proprie voglie. O, ancor peggio, che avesse escogitato quello strattagemma per portare dalla sua parte la candidata più probabile alla Dea Scarlatta. Se Maya avesse vinto la sfida contro Ayumi e fosse divenuta la proprietaria dei diritti dello spettacolo non avrebbe mai acconsentito a cederli spontaneamente alla Daito, dunque quell’uomo senza scrupoli doveva aver deciso di farla innamorare di sé per riuscire ad impossessarsene ugualmente! Era degno di Masumi Hayami usare qualsiasi mezzo per ottenere i propri scopi!
A lungo Sakurakoiji si era dato questa spiegazione per il comportamento del Presidente della Daito e l’aveva odiato ancora di più. Per questo motivo non aveva smesso di corteggiare Maya. Per questo motivo e perché lui, a differenza dell’altro, l’amava intensamente. Avrebbe fatto le umane e divine cose perché lei aprisse gli occhi e capisse che quell’uomo la stava soltanto usando, che si stava prendendo gioco di lei.
Ma dopo quello che era successo la sera precedente non era più tanto sicuro che le sue supposizioni fossero esatte. All’inizio, quando si era trovato Hayami di fronte a quel tavolo importante, aveva pensato che era un’ottima occasione per dargli una lezione e far comprendere finalmente a Maya quanto poco contasse per quell’uomo senza cuore, ma il comportamento del Presidente l’aveva completamente disorientato.
Era geloso! E molto infuriato! Non aveva sopportato con condiscendenza le sue provocazioni, come si sarebbe aspettato, ma si era subito adombrato, rivelando un fuoco che non gli conosceva. Col cipiglio dei momenti peggiori lo aveva rimesso continuamente al suo posto ribattendo colpo su colpo. Poi, quando lui e Maya si erano alzati per andare a ballare, i suoi occhi avevano lampeggiato tempesta e si era precipitato a dividerli, infischiandosene delle apparenze e del luogo in cui si trovavano. Dunque Hayami teneva a Maya più di quanto lui avesse immaginato.
Sembrava molto preso da lei, forse innamorato. Ma non aveva già una moglie bellissima e raffinata? Una moglie, per di più, decorativa e ricca, che aveva portato conoscenze e denaro alle imprese Hayami.
Sentì un rancore profondo verso di Masumi Hayami. Quell’uomo aveva già tutto quello che si potesse desiderare, perché aveva voluto portargli via il suo amore, l’unico suo bene? Lo incolpava di essersi conquistato un amore di cui non era degno e per di più senza aver fatto nessuna fatica! Lui, al contrario, amava Maya da sempre. Anche quando si limitava a seguire i suoi successi da lontano, anche quando aveva provato a rifarsi una vita con un’altra. Ovviamente non aveva funzionato e quando se ne era reso conto aveva lasciato Mai. L’aveva lasciata per onestà, perché non è giusto abbracciare e baciare una donna quando ogni pensiero, ogni sentimento è dedicato interamente a un’altra.
È evidente che Hayami non si pone questi scrupoli morali! Pensò irritato.
Ma con che faccia tosta quell’uomo poteva tornare da sua moglie ogni sera come se niente fosse, magari dopo aver fatto l’amore con Maya? Anche ammesso e non concesso che lui amasse Maya, come poteva tollerare questa situazione? Certamente era molto comodo tenere il piede in due staffe... avere l’amore di una ragazza meravigliosa come Maya senza dover rinunciare ai privilegi che gli portava la bella moglie.
Mi fa schifo! Quell’uomo è un essere rivoltante!Però era certo un bell’uomo ed era ricco e influente. Erano bastate queste cose perché Maya si innamorasse di lui? Ma non era innamorata dell’ammiratore delle rose scarlatte?
Yuu incrociò le braccia dietro la testa cercando di riordinare le idee, poi all’improvviso la verità lo colpì come un fulmine.
E se... e se l’ammiratore in realtà fosse proprio Hayami? No, impossibile... però.... Però da qualsiasi punto la guardasse era la spiegazione più logica. Come aveva fatto a non capirlo, prima?
Gli tornò in mente il comportamento del giovane Presidente della Daito alla prima di Isadora. Possibile che avesse recitato quella commedia, provocando l’ira di Maya solo per metterla in evidenza davanti ai giudici e ai giornalisti? Per far pubblicità al loro spettacolo e dare a Maya l’opportunità di essere candidata un premio?
E quando era venuto a vederli la sera della prima, sfidando perfino un tifone... per lei? Solo perché l’ammiratore aveva promesso che sarebbe venuto quella sera! L’aveva seguita e sostenuta nell’ombra per anni, aveva pagato i suoi studi, fatto curare la signora Tzukikage, aveva addirittura ristrutturato il teatro in cui recitava... Ogni suo gesto raccontava il suo amore per Maya sia come Masumi Hayami che come ammiratore delle rose scarlatte. Ma allora perché si era dichiarato solo quand’era già sposato? Forse non si era affatto dichiarato e Maya l’aveva scoperto casualmente. Sì, doveva essere andata così.
Si alzò dal letto e accese la luce. Sul comodino una semplice cornice in legno custodiva la foto di una Maya dal sorriso luminoso e gli occhi accesi di gioia. La prese tra le mani e la contemplò a lungo.
Non gli importava quali fossero i sentimenti di quell’uomo. Yuu era più che mai deciso ad avere Maya per sé. Quanto poteva durare quella storia, a conti fatti? Prima o poi Maya si sarebbe stancata di vivere nell’ombra e avrebbe cercato un altro amore da vivere alla luce del sole. Avrebbe desiderato una famiglia, dei bambini e Hayami certo non poteva offrirgli queste cose. Hayami no, ma lui sì. Avrebbe saputo aspettare.
Mancava mezz’ora all’inizio dello spettacolo. Maya, in camerino, si stava finendo di sistemare la parrucca di Akoya, quando sentì il lieve bussare alla porta.
– Maya, posso entrare?– la voce era quella di Sakurakoji.
– Entra pure Yuu.
Il giovane, con indosso già il costume di Isshin, entrò nel camerino e si appoggiò con le spalle alla porta chiusa. Reggeva in mano un piccolo mazzolino di viole.
– Scusami per ieri. – disse sinceramente dispiaciuto.
Maya si voltò verso di lui. – Ti sei comportato in modo inqualificabile! – gli disse piantandogli addosso due occhi accusatori.
– Lo so. Ti ho creato qualche problema? Problemi con quello là?
Maya sorrise dentro di sé ripensando alla notte d’amore che Masumi, divorato dalla gelosia, le aveva regalato. Inconsapevolmente Sakurakoji le aveva fatto un favore, ma non era giusto che lui lo sapesse. L’espressione del viso dell’attrice non lasciò trapelare altri sentimenti che la disapprovazione per il ragazzo.
– Non chiamarlo a quel modo. Smettila di fare il bambino!
Yuu si avvicinò a lei lentamente, fissandola con occhi adoranti.
– Non trattarmi come un ragazzino, non me lo merito. Io sono un uomo e da uomo ti amo profondamente. Allora, mi perdoni?– Lo disse con dolcezza, porgendole il mazzetto di viole.
Maya accettò quel dono di pace. Voleva bene a Yuu. Che colpa ne aveva lui se lei si era innamorata di un altro? Chi poteva biasimarlo se ne era geloso?
– D’accordo. Tu però non provocarlo più in quel modo. Io lo amo ed ho fatto la mia scelta.
– Una scelta che ti fa soffrire. – Era un’amara constatazione, quella di lui.
– Non è vero! – protestò la ragazza.
– Sì, che è vero. Non mentire con me. – La contraddisse lui, piano.
Maya abbassò gli occhi mentre le lacrime cominciavano a fare capolino tra le sue ciglia. Yuu aveva capito quanto male le facesse essere costretta a dividere l’uomo che amava con un'altra donna. Poche ore d’amore non riuscivano a compensare i lunghi giorni di solitudine che si trovava ad affrontare. Aveva dovuto imparare ad accontentarsi delle briciole di tempo che lui riusciva a trovare per loro, ma pensare che ogni sera Masumi dormiva con Shiori la uccideva.
Si fece forza, sollevando lo sguardo da terra. – In ogni caso l’ho deciso io. – Rispose asciugandosi gli occhi con la punta delle dita – Devi fartene un ragione e dimenticarmi. –
Yuu vide quel gesto pieno di sofferenza e dignità e strinse i pugni. Non sopportava di saperla infelice. Si avvicinò di più, la fissò dritto negli occhi e parlò con tutto l’amore che gli urgeva dentro. – Maya, tu hai fatto la tua scelta ed io la mia. Non chiedermi una cosa del genere è impossibile. Non potrei mai dimenticarti. Ti aspetterò, invece. Aspetterò che tu ti renda conto di quanto sia irrealizzabile questa storia. Allora, se lo vorrai, io sarò ancora accanto a te e ti proporrò nuovamente di dividere la mia vita con te.
Maya fu colpita dal tono fermo e sincero del giovane. Arrossì e fu pervasa da come da un senso di eccitazione al pensiero di essere la destinataria di due amori così grandi e così diversi tra loro.
Quello di Masumi appassionato, tenace, bruciante.
Quello di Sakurakoji dolce, comprensivo, paziente.
– No, Yuu, non devi. Non sprecare la tua vita per me. –
– Se sia sprecata o meno lascialo decidere a me! – Replicò il giovane con calore e d’impeto posò delicatamente le labbra sulle sue. Poi fuggì a precipizio dal camerino.
Maya, turbata, restò in piedi in mezzo alla stanza sfiorando con le dita il punto dove le labbra del ragazzo l’avevano sfiorata con tanta tenerezza.
continua...Edited by Bebaluna - 11/12/2011, 13:46