Murasaki no Bara no Yume  - Glass no Kamen  * Il Grande Sogno di Maya * Anime, Manga, Drama, World e Fanwork

Thief of love

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view post Posted on 9/7/2010, 18:12
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Senti Nadeshiko,poni il caso che ciò in cui una persona ha sempre creduto a un certo punto, a causa di uno stimolo esterno,cambi...in tal frangente,se il nuovo modo di essere la rendesse più felice di quanto fosse prima non sarebbe qualcosa di magnifico?

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che mondo sarebbe senza nutella? IL MIO!!!

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nota dell'autrice(cioè io ^^): ecco qui finalmente il primo capitolo di quella che vuole essere una lunga fanfic in due tempi che avevo appena cominciato nel momento in cui.. bè prima che ricostruissimo il forum.Fa strano postarla adesso che il forum sta di uvo per cambiare indirizzo, ma forse è anche il preludio a un nuovo ciclo.Coem vi ho già detto è una ff in due tempi, o meglio, in due parti. La prima parte è ambientata a partire dal capitolo spoiler che termina con shiori che accusa Maya davanti a Masumi di aver rubato l'anello, l'altra... bè lo scoprirete in seguito.
Mi auguro che possa piacervi :imbarazzo: :imbarazzo:
bè! non mi resta che agurarvi una buona lettura!!! :ok:



Thief of love.



Parte prima



Capitolo 1



Il cigolio dei cardini spezzava il silenzio della notte.
Maya non ricordava bene come era giunta sino a lì, come mai si fosse seduta proprio su quell’altalena a lei così familiare.
Ciò che ricordava per bene invece era quella corsa improvvisa, la corsa folle che aveva seguito quelle accuse e per la quale sentiva ancora il cuore picchiare freneticamente dentro il petto, la corsa alla quale l’avevano spinta proprio quelle due parole.

“Và! Presto!”

Due parole sussurrate sottovoce in quel disastro, due parole che l’avevano scossa dalla stasi forzata alla quale il suo corpo si era costretto in quell’istante, a seguito di quell’accusa così improvvisa, così inaspettata.

Non riusciva a capirlo.
Dondolando accidentalmente mentre rifiatava non faceva altro che pensarci.
Non riusciva proprio a capirlo, non riusciva a spiegarsi nulla.

Non era in grado di comprendere come mai la signorina Shiori l’avesse accusata di averle gettato addosso il calice di vino, non era in grado di spiegarsi la presenza di quell’anello proprio lì, dentro la sua borsa, e, men che meno, era capace di giustificare quelle parole, quelle parole sottovoce e quello sguardo, quello sguardo… preoccupato, così le era parso, che le aveva suggerito l’uscita.

Solo allora si era mossa.
Lo stupore che le aveva pietrificato le gambe si era sciolto lasciando il posto alla paura. Era scappata, correndo come una forsennata per fermarsi solamente lì in quel parco in prossimità di casa. Casa… Non che potesse recarvisi… di certo avevano già denunciato quello che era accaduto.

Un furto.
Ecco cosa sarebbe stata agli occhi di tutti: una piccola ladruncola invidiosa che si era data alla fuga non appena scoperta.

A pensarci bene, scappare era stata una pessima idea: era stato come ammettere la propria colpevolezza.
No, non poteva affatto tornare a casa.
E ascoltare quel suggerimento forse era stata la cosa più sciocca che avesse potuto fare.

Che cosa sarebbe stato di lei adesso? Una delle “candidate alla Dea Scarlatta” colpevole di furto.
Di sicuro la notizia si sarebbe diffusa rapidamente e per Ayumi, per Sakurakoji, per il signor Kuronuma e tutto lo staff, per la signora Tsukikage, sarebbe stata un’enorme, enorme delusione.
Non avrebbe più potuto recitare, non le sarebbe più stata data la possibilità di diventare Akoya, di diventare la Dea Scarlatta.

Forse si era sbagliata, forse aveva interpretato male quello sguardo, forse le sue orecchie erano rimaste vittima un’allucinazione uditiva, forse quelle parole nascondevano una consapevolezza degli eventi successivi che lei fino a quel momento aveva ignorato, forse erano state pronunciate volutamente allo scopo di indurla a scappare dando così la prova della propria colpevolezza, forse era tutto un inganno, si, forse l’avevano incastrata.
Però…
Aveva percepito qualcosa in quello sguardo, qualcosa nella luce di quegli splendidi occhi, qualcosa nel leggero tremolio di quelle due parole, alla quale aveva voluto affidarsi.

Bé! In fondo era così che si faceva, no?
Si dava fiducia alle persone che si amavano.
E, per quanto fosse stato difficile e lento comprenderlo e ammetterlo, per quanto nessuno, forse anche lei stessa, avrebbe mai potuto ritenerlo possibile, lei amava quell’uomo.
Per questo doveva fidarsi, doveva credere di aver udito quelle parole, doveva credere che almeno lui fosse stato in grado di comprendere, doveva credere che quelle due parole fossero state dette per lei e non contro di lei, doveva credere in lui, fidarsi di lui.

Anche adesso, soprattutto adesso.

Dopotutto lui era sempre stato in grado di trovarla, era sempre stato in grado di difenderla, era sempre stato in grado di salvarla.

Lo avrebbe atteso, avrebbe atteso che la trovasse anche questa volta, specialmente questa volta, perché in realtà lei non aveva altra soluzione, perché lui, perché la fiducia che riponeva in lui era l’unica cosa che adesso per lei contava davvero.

Si, lui l’avrebbe trovata.



Si strinse le braccia al petto e cominciò a sfregare le mani su di esse per riscaldarsi.
Le luci della sera erano ormai accese e un leggero venticello le sfiorava il corpo, facendole dondolare i capelli.

“Signor Hayami…” pensò, guardando in basso il terreno sotto i suoi piedi.

Mise a fuoco all’improvviso l’ombra che si proiettava su quel terreno. Alzò lo sguardo, con il cuore in gola.

La figura che le stava innanzi la fissava immobile.

- Finalmente! – le esclamò.

continua...





allora? che ve ne pare?
 
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~*Floriana*~
view post Posted on 9/7/2010, 18:39




me ne sembra tutto il bene del mondo, e ti ingiungo di postare altro senza indugio!!

Ganbatte! :ok:
 
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Astrifiammante7
view post Posted on 9/7/2010, 19:01




Che bello Simply,una nuova ff!! Complimenti, una partenza a razzo!! Visto che sarà lunga e divisa in due parti, ho l'impressione che ci saranno tanti intrighi e diversi colpi di scena!!! ::emoheart:
Continua così!! :ok:
 
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Principe Kaoru
view post Posted on 10/7/2010, 09:22




Ciao Simooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!! La ricordo perfettamente questa ff e mi è dispiaciuto tanto che si fosse perssa ma niente è mai persdo x sempre ,giusto? Be almeno io voglio credere che sia cosi , deve essere cosi .....
comunque sai bene che amo perdutamente tutto cio che scrivi e gia avevo amamto questa ff xcio l'augurio che ti faccio è di poterla portare avantoi senza intoppi .
ciao a presto allora
baciotto grande
 
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Emer Kenobi
view post Posted on 10/7/2010, 13:15




Che bello!! hai ricominciato a postare anche la tua nuova ff!!!! non sto più nella pelle!!!!
coma sai adoro come scrivi e non vedevo l'ora di leggere un altro tuo capolavoro^^
 
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view post Posted on 12/7/2010, 18:22
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Simply che bello leggere questa tua nuova ff. sei bravissima a descrivere ciò che prova Maya , chi sarà mai l'ombra che Maya vede :domanda:
:domanda: sperò che posterai presto sarà interessante leggere come prosegue .............
 
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~ Teru ~
view post Posted on 19/7/2010, 21:27




please post soon... the beginning sounds really interesting :)
 
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view post Posted on 19/7/2010, 21:28
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Senti Nadeshiko,poni il caso che ciò in cui una persona ha sempre creduto a un certo punto, a causa di uno stimolo esterno,cambi...in tal frangente,se il nuovo modo di essere la rendesse più felice di quanto fosse prima non sarebbe qualcosa di magnifico?

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ringrazo di cuore tutte quante per il nuovo incoraggiamento... ehehe si! Astri, ce ne saranno "un paio" i colpi di scena.... continuate a segurmi mi raccomando...




Capitolo 2


- No, mio caro, non sono d’accordo. –

Quelle parole, come pugnali squarciarono le orecchie di Masumi insinuandosi affilate dentro il suo petto.
Era confuso, sconvolto, preoccupato.

Nel sentire le urla della sua fidanzata, alla vista di quell’anello cadere dalla borsetta di colei ch’ egli avrebbe voluto essere la “sua” ragazzina, non era stato capace di fare molto.
Non era stato capace di fare nulla.

Aveva assistito inerte al triste spettacolo che gli si parava innanzi, fino a che non aveva notato per bene Maya: era pietrificata, sconvolta al pari di lui, terrorizzata.

Se solo la lucidità che lo caratterizzava negli affari fosse stata lì in quel momento avrebbe evitato tutto ciò che adesso gli si presentava, ma non c’era stata.
Una amara costatazione della quale avrebbe voluto ridere volentieri in quel momento: quando si trattava di Maya Kitajima, lui era tutto fuorché lucido da anni ormai.

Poteva credere a ciò che i suoi occhi avevano visto?
Poteva credere che davvero quella ragazzina avesse rubato l’anello della sua fidanzata?
Non sapeva ancora cosa fare.

Quello che sapeva per bene, ciò che lo agitava da quando Maya Kitajima era corsa via, era che lui, solamente lui, era stato fautore di quella fuga.
Si, erano state le sue parole, quelle due parole appena sussurrate tra gli strepiti della fidanzata alle sue spalle, le uniche due parole che Maya aveva sentito, ecepito.
Era stato lui, lui a farla fuggire.

E adesso, proprio in quel momento, si rendeva conto dell’errore madornale che aveva commesso.

Nel momento in cui Maya era scappata, quando Shiori aveva gridato al ladro con tutte le sue forze, lui l’aveva condannata alla colpevolezza. L’aveva condannata agli occhi della sua fidanzata, l’aveva condannata agli occhi di tutti i presenti in quell’atelier.
Facendola allontanare a quel modo non si era reso conto di non averle permesso di difendersi, di spiegarsi.

E neppure lui poteva farlo, lui che non sapeva la verità.
Lui che per primo non sapeva il perché.
Per quale motivo l’anello si Shiori era caduto dalla sua borsa?

Forse… no!
Per quanto Maya potesse detestarlo non se la sarebbe mai presa con una persona che non c’entrava nulla, non avrebbe mai colpito Shiori

Maya Kitajima era una ragazzina leale.
Di questo Masumi era ben certo. Un così basso motivo non sarebbe stato mai il movente di un gesto simile.

E allora… perché?
Si trovava forse in ristrettezze ancor più gravi?
Forse era così, forse era stato talmente cieco, accecato dalla gelosia e dalla frustrazione, da essersi dimenticato, come ammiratore, delle condizioni economiche nelle quali versava la ragazzina.

Oh! Ma lui era ben più dell’ammiratore!
Ne era innamorato, oltre ogni logica.

E, per quanto lei lo odiasse, per quanto quella ragazzina si stesse allontanando sempre più, la figura dell’ammiratore era divenuta per Masumi la sua ancora di salvezza: grazie ad essa egli aveva la consapevolezza di poter far parte della sua vita, relegandosi almeno a quel ruolo che gli stava ormai stretto da anni.

Se solo avesse smesso di detestarlo...
Un desiderio folle, così come folle era distrarsi in questo momento.
Doveva trovare una soluzione al momento, doveva trovarla e in fretta.
Ma, prima di ogni altra cosa, doveva trovare lei, doveva trovarla e parlarle. Doveva ascoltare la sua voce.

Sciocco! Sciocco Masumi! Dirle di andare è stata la cosa più stupida che potessi fare! Devi trovarla… e in fretta!

Era questo il suo pensiero più ricorrente, quello che aveva sovrastato tutti gli altri sin da allora, più pressante del momentaneo svenimento della fidanzata, più dei bisbigli sottovoce che li circondavano da parecchie ore.

Forse era proprio a causa di questo che non c’era riuscito.
Forse era proprio questa la ragione per la quale tutte le parole e i gesti spesi sino a quel momento per tranquillizzare Shiori e mettere a tacere quei bisbigli si stavano rivelando inefficaci.

- No, Masumi, non sono affatto d’accordo – Shiori ripeté la sentenza con assoluto distacco – Denunciare l’accaduto è importante! Io non so perché quella ragazza, Maya Kitajima, mi abbia rubato l’anello, – riprese – ma è un dato di fatto che il mio anello era nella sua borsetta. E, benché adesso il mio anello sia proprio qui al mio dito, – continuò sfiorandosi il dito – è un dato di atto che non c’era.. e se non le fosse “accidentalmente” caduto dalla borsa, non l’avremmo mai scoperto. – una breve pausa – Maya Kitajima merita di essere punita: – aggiunse poi sopprimendo a stento il suo rancore – Stava per rovinare il nostro matrimonio. –

Riusciva a percepire la sua rabbia in ogni singola parola di quell’ultima frase.
Non riusciva a biasimarla: per quanto il loro matrimonio fosse per lui ben poca cosa, per la sua fidanzata aveva tutt’altra importanza.

- Non sarebbe stata la mancanza di quell’anello a impedirmi di sposarti. – cercò di calmarla – Ti sposerei comunque anche senza l’anello, Shiori, e questo tu lo sai – le sorrise – La ritengo piuttosto una scusa ideale per regalartene uno adeguato alla tua bellezza, alla tua virtù, anche se dubito che al mondo ne esista uno del genere. –
- Mio caro… - gli sorrideva adesso dolcemente.

Si faceva ribrezzo.
Lusinghiero e svenevole oltre ogni modo. Menzognero, con chi non se lo meritava affatto.
Ecco cosa era, ecco cosa era sempre stato.
Con l’unica differenza che finora si era sempre trattato di affari, adesso la sua vittima era una donna innocente, una donna così buona e onesta da farlo sentire in colpa. Stava per sposare una donna che stimava, che apprezzava, una donna così dolce, una donna meritevole di ogni sua premura, ma che non era quella che amava.

- Shiori, - proseguì concentrandosi – se tu denunciassi l’accaduto alle autorità son certo che la notizia farebbe ben presto il giro di tutti i giornali, anche dei peggiori, e non è mio desidero che il tuo nome venga associato a un evento del genere in riviste di bassa lega. –
- Ma… se i giornali ne parlassero… non pensi che tutto questo possa tornare a tuo favore? –

Per un istante Masumi rimase come inebetito: che cosa intendeva?

- Se la notizia che Maya Kitajima, - riprese a parlare Shiori – l’altra candidata al ruolo della “Dea Scarlatta” è sospettata di furto apparisse sui giornali, magari questo potrebbe rendere la strada di Ayumi Himekawa più semplice. Magari potrebbe influenzare il giudizio degli spettatori e magari… anche della signora Tsukikage! – esclamò – Si! Forse in quel caso la signora potrebbe convincersi ad ascoltare i tuoi consigli e magari tu potresti ottenere l’allestim… -
- Shiori, - la interruppe severo, incapace do credere alle proprie orecchie.

Possibile che un’idea del genere venisse fuori dalla mente della signorina elegante e di buona famiglia che aveva scelto come fidanzata?
La osservò dritto in svolto, aggrottando leggermente le sopracciglia. Per un solo istante vide gli occhi della fidanzata spalancarsi, poi le sue palpebre si abbassarono, concentrandosi su un punto imprecisato del pavimento.

- Per quanto abbia più volte dichiarato che avrei fatto qualunque cosa per avere la “Dea Scarlatta” pensi davvero che voglia ottenerne i diritti di allestimento in questo modo? Credi che Ayumi Himekawa sarebbe soddisfatta di ottenere i diritti solo perché la giuria e la signora potrebbero farsi una pessima opinione di Maya Kitajima? Pensi che la signora Tsukikage accetterebbe di concedermi l’allestimento dello spettacolo Finale per il solo fatto che quella ragazzina possa rivelarsi una ladra? – la incalzò senza rendersene conto.
- Ha-hai ragione caro. – rispose lei con voce tremula. – Scusami. I- io… non so che mi è preso. - aggiunse incrociando le braccia leggermente tremanti al petto come a volerle fermare.

Masumi sospirò, ritenendo di aver esagerato e di aver messo a dura prova i deboli nervi della fidanzata.

- Scusami tu, Shiori. Non era mia intenzione essere sgarbato. – le disse posandole la mano destra sulle braccia ancora tremanti – So che per te è stata una giornata molto dura e devi essere molto stanca. –
- S-si! È così! Deve essere stata la stanchezza! Oh!- esclamò portandosi le mani alle guancie – Come è possibile che abbia detto una tale assurdità?! Perdonami, perdonami caro – aggiunse aggrappandosi al suo braccio.
- Non ha più importanza, sul serio. – le sorrise – Adesso però è meglio che ti riposi per bene. Vieni, – aggiunse offrendole il braccio come sostegno – ti accompagno a casa.

Shiori accettò il suo braccio con naturalezza e procedette aggrappata al fidanzato verso l’uscita, dove l’auto di quest’ultimo li attendeva.

Doveva sbrigarsi, doveva trovarla e in fretta.


continua...




 
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view post Posted on 19/7/2010, 21:54
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Simply questo capitolo e beutiful ..........Maya che si dispera per le parole di masumi , lui che si sente morire dentro per il dubbio che maya abbia rubato l'anello della santa (cozza) shiori...Ma dico io ma i suoi occhi sono coperti dal prosciutto di Parma??? non vede che razza di cozza sta per sposare??? speriamo che questi due riescano a chiarirsi ............incrocio le ditaaaa....ansiosa di leggere il seguito.........posta presto Simply...
 
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~*Floriana*~
view post Posted on 19/7/2010, 22:06




" La ritengo piuttosto una scusa ideale per regalartene uno adeguato alla tua bellezza, alla tua virtù, anche se dubito che al mondo ne esista uno del genere"

E blablablablabla....
Alla fine è un uomo anche lui, a quanto vedo :fufu:

Brava Simply...tensione e suspence...ma ora vai avanti!! ;)
 
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luna74
view post Posted on 19/7/2010, 22:45




Che bella! Stai sviluppando la ff con i due punti di vista dei protagonisti... posta presto, simply... sono in attesa dell'incontro!
 
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effimera75
view post Posted on 20/7/2010, 10:22




Che bella ff simply aspetto di vedere cosa si diranno !!!!
E poi hai reso perfettamente l'animo della cozza!
 
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evis75
view post Posted on 27/7/2010, 15:17




ah queste colpi di scena che mi fanno veramente impazzire!!!quella cozza....


posta simo postaaaa!!!
 
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Yayoi
view post Posted on 27/7/2010, 17:44




Bellissima la tua ff, Simply.

Questa situazione (quella del furto) lasciata in sospeso mi agita molto... cosa accadrà.... Sarà lui a trovarla sulla solita altalena???

Però questa frasi:
Non sarebbe stata la mancanza di quell’anello a impedirmi di sposarti. – cercò di calmarla – Ti sposerei comunque anche senza l’anello, Shiori, e questo tu lo sai
:vomito:

Ti prego, non fargliele più dire!!!! :tiprego: :tiprego:

Un besito.
Baby
 
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view post Posted on 17/9/2010, 09:16
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Senti Nadeshiko,poni il caso che ciò in cui una persona ha sempre creduto a un certo punto, a causa di uno stimolo esterno,cambi...in tal frangente,se il nuovo modo di essere la rendesse più felice di quanto fosse prima non sarebbe qualcosa di magnifico?

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mi c'è voluto un po'... troppo a dire il vero comunque... eccolo qua!!!



Capitolo 3


Era come starsene seduti su un divano troppo duro a guardare le immagini scorrere sullo schermo del televisore. Guardare la città attraverso quel finestrino era proprio come portare avanti le immagini di un film su un lettore.
Le luci dei lampioni, ormai accese, proiettavano il loro riflesso sul vetro allungandosi sul finestrino e gli edifici le scorrevano rapidamente a fianco.

Chissà perché, guardandoli, le sembravano deformarsi, distorcersi, proprio come in una pellicola portata avanti rapidamente.

Oh! Razionalmente era ben consapevole che non era esattamente così. Sapeva che le immagini proiettate dal un televisore, in quel caso, erano più veloci e più... deformi, ma le sembravano identiche in quel momento.

Forse era solo la sua immaginazione.
Forse il suo corpo era stanco e questa stanchezza si riversava inesorabile sui suoi occhi a scapito della vista, o forse la sua mente era distorta esattamente come lo scenario che osservava dal finestrino.

Chiuse gli occhi un istante: le girava la testa, le veniva da vomitare.
Forse era il caso di voltarsi, di smetterla di guardare il riflesso dei lampioni scorrere lungo il vetro, forse era il caso di calmarsi.

Inconsciamente prese a giocherellare con le dita della mano destra, accarezzando l'anulare della sinistra, o meglio, l'anello che indossava, quell'anello che mai sino a pochi minuti prima le era parso così...pesante.
Di sottecchi lanciò un'occhiata al fidanzato, intento anch'egli a guardare il panorama dal finestrino opposto.

Chissà! Forse anche lui vedeva lo stesso paesaggio distorto.
O forse no.

Volse lo sguardo e tornò a guardare fuori.

Stava esagerando. Doveva calmarsi.
C'era mancato poco, aveva rischiato grosso. Stava rischiando grosso.
Nell'incontrollabile euforia che l'aveva assalita a vedere il suo piano concretizzarsi così facilmente, si era lasciata andare a un commento di troppo e, per poco, molto poco, non aveva rischiato di fare insospettire Masumi.
Screditare Maya Kitajima gli occhi del suo bellissimo fidanzato non era poi così difficile. Instillare in lui il seme del dubbio, in attesa che esso germogliasse a suo favore, però, era un compito ben più delicato.
Doveva fare attenzione; non doveva scoprirsi così facilmente.

Come le era venuto in mente di prospettargli quell'ipotesi sulla Dea Scarlatta?
Certo, conosceva anche lei la fama che seguiva il suo fidanzato, l'affarista senza scrupoli, ma sapeva bene che la Dea Scarlatta era un argomento... diverso, delicato.
Era forse a causa di quella ragazza?
La sua attenzione particolare per la rappresentazione della Dea Scarlatta era forse legata alla possibilità che fosse proprio Maya Kitajima a succedere alla grandiosa signora Tsukikage?

Tornò a fissarlo, senza rendersene conto.
Masumi continuava a guardare fuori, lo sguardo perso nel vuoto.

No, non voleva crederci, non poteva essere.
Qualunque fosse l'interesse di Masumi per quella ragazzetta, la Dea Scarlatta era un'ambizione ben più grande, un desiderio ben più radicato.
Glielo aveva già sentito dire: fin da ragazzo, come suo padre, aveva nutrito il desiderio di impossessarsi dell'opera di Ichiren Ozaki; il suo desiderio era sorto molto prima.
Maya Kitajima, nella Dea Scarlatta, era solo una figura marginale.
E per quanto avesse scoperto in Masumi la figura dell'ammiratore fedele e appassionato di quella ragazzetta, la Dea Scarlatta nulla aveva a che fare con lei se non nella possibilità che ne ereditasse i diritti.

Ma, allora, perché le dava così fastidio?

Concentrò il suo sguardo su quello di lui, volto altrove.
Se solo avesse potuto capire cosa stesse pensando!

L’automobile avanzò oltre la cancellata principale di casa Takamiya, arrestandosi all’ingresso dove in nonno l’attendeva con aria preoccupata.
- Spero tu spossa perdonarmi, Shiori – le disse Masumi porgendole il braccio. – Ho ritenuto fosse giusto avvisare i tuoi familiari che tu non stai tanto bene. –

Lo guardò in istante, ma poi chinò il capo, preferendo non commentare, preferendo non rischiare di sbagliare.
Si limitò a accettare il braccio offertole e rintrare in casa.

Sulla soglia, Masumi fu invitato dal nonno a restare per la cena, invito che egli accettò, nonostante alcune riserve per via del lavoro.
A cena finita e dopo una mezz’ora trascorsa insieme in soggiorno a parlare di affari con suo nonno, si alzò, apprestandosi ad andarsene.

Non poteva permetterglielo. Non adesso.

Non le era mai capitato, ma aveva dentro come un campanellino d’allarme.
Temeva che se se ne fosse andato, qualcosa di quanto stava programmato sarebbe anadato storto. Forse lui sarebbe andato a cercarla.
No, no poteva affatto permetterglielo.
Forse era solo paura, o forse era follia.

- Ti prego, Masumi, - intervenne repentina alzandosi anche lei – resta. – aggiunse afferrandogli il braccio.
- Ma Shiori, si è fatto ormai tardi. È il caso che io vi lasci andare a risposare. Non… -
- Non credo che tu abbia capito, Masumi, intendevo chiederti di restare qui per la notte. – fece una leggera pausa e poi si voltò verso il nonno – In fondo stiamo per sposarci, no, nonno? Non ci sarebbe nulla di male se Masumi restasse come nostro ospite per la notte. Diglielo anche tu! –
- … Mia nipote ha ragione, Masumi. – commentò il vecchio dopo un minuto di riflessione – Manca ormai poco al vostro matrimonio, meno di un mese. E sarebbe un onore per i tuoi futuri suoceri ospitarti per la notte. –
- Oh! Grazie nonno! – commentò la donna abbracciandolo in uno slancio di euforia, poi tornando da Masumi – Visto? Anche mio nonno ha acconsentito. –
- Ma… -
- Farò preparare la camera degli ospiti e contatterò tuo padre immediatamente. – poi incrociandone lo sguardo – Con tutto quello che è successo oggi, mi sentirei più al sicuro se tu restassi qui. Te ne prego, Masumi, resta. –

Shiori!” pensò.

continua...






allora? che ve ne pare?... sabri, son stata di parola?
 
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28 replies since 9/7/2010, 18:12   1593 views
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