| No, no, hai voglia a leggere!!! Per ora dovrebe finire a quota 19 o 20... non ho ancora deciso!!! ecco il seguito....
V
Premette la bocca sulla sua con forza, schiacciandola ancora di più contro la parete. Maya avvertiva il profumo maschile, amaro ed elegante, mescolato all'odore della pelle di Masumi... ne ebbe una leggera vertigine. Le sembrava che ogni centimetro della sua pelle aderisse al quel corpo solido, duro come l'acciaio, e la beatitudine di quel contatto l'attraversò come una scarica elettrica, eccitandola. I muscoli di lui, tesi ed elastici, guizzavano tendendo la camicia, ma dietro i gesti irruenti intuiva un freno inconscio, come se si stesse trattenendo per non spaventarla. Le sue labbra erano calde ed esigenti mentre si muovevano su quelle tremanti di Maya... Le dischiuse e il bacio divenne più intimo, più profondo. La mente di lei iniziò ad annebbiarsi a quel contatto rovente: la testa le girava, si sentiva debolissima e si trovò a pensare che, se lui non l'avesse sostenuta, sarebbe certamente caduta a terra. Incoraggiato dal suo abbandono, Masumi le lasciò andare i polsi e, mentre le cingeva la vita con braccio, insinuava l'altra mano sotto la sua gonna risalendo con lente carezze lungo la coscia. La bocca dell'uomo si era spostata sul collo, accarezzandone con la lingua la linea elegante e sussurrandole infuocate parole. -"Tu sei mia, ragazzina, mia, lo capisci? Non potrai mai appartenere a lui. Solo io ti avrò... nessun altro potrà sfiorare il tuo corpo...ucciderò chiunque tenti di portarti via da me!!!!" Maya percepiva quelle parole come se provenissero da luogo lontano. La mano di lui continuava a salire leggera, fino ad impossessarsi della dolce rotondità della natica. Maya sussultò quando la spinse contro di sé e percepì il desiderio furioso dell'uomo. La bocca di Masumi era di nuovo tornata ad impadronirsi della sua e la eccitava deliberatamente. Con fare sapiente, sempre continuando a baciarla, si stava sedendo per terra e l'attirava sul suo grembo. Maya si strinse a lui, cingendogli la vita con le gambe, e affondò le dita nei capelli biondi, ai lati del viso, avvicinandolo al suo. Rispondeva al suo bacio intensamente, scoprendosi smaniosa di qualcosa di più. Sentiva le mani di lui sulle spalle, sui fianchi, sulla schiena... dalle profondità del suo essere emerse il desiderio. Il suo corpo rispondeva a Masumi come se non fosse la prima volta che la toccava, ma come se, da sempre, non avesse fatto altro che ricevere le mani di lui su di sé. Un lieve rumore e la stoffa della camicetta si lacerò. Le mani di lui, frenetiche sulla schiena, che sganciavano il reggiseno scoprendole i seni... Masumi vi affondò il viso, aspirando il dolce profumo di lei. Con entrambe le mani li afferrò lambendone la punta rosea eretta. Maya gettò la testa all'indietro, invasa da un piacere mai provato. Ogni remora, ogni dubbio era svanito, non desiderava, non voleva altro che accoglierlo dentro di sé. Con Yu non era stato così... il pensiero di lui le attraversò la mente in una frazione di secondo. Non credeva di essere questo tipo di donna! Non credeva che avrebbe mai potuto tradire l'uomo che doveva sposare per le carezze di un altro. Ma adesso era impossibile anche solo pensare di fermarsi. Forse era una sgualdrina, ma non le importava... Lui smise di baciarla per sfilarsi la cravatta fissandola negli occhi, senza parlare... Scrutava le emozioni, i sentimenti di lei. Lei fronteggiò quello sguardo serio con emozione, poi, sempre con gli occhi incatenati ai suoi, cominciò a sbottonargli la camicia. Masumi le afferrò una mano baciandone il palmo come aveva fatto poco prima in strada. Lasciò che le mani di lei aprissero la camicia sul petto e la togliessero. Poi il fuoco divampò incontenibile. Rotolò su un fianco tirandola sotto di se. Si liberò in fretta dei pantaloni e quasi strappò anche i vestiti di lei per l'impazienza. Non resisteva più e la generosa quantità di alcool che aveva bevuto non contribuiva a frenarlo. Maya, stretta lui, si agitava chiedendo che non aspettasse ancora. Masumi allora scivolò in lei. I suoi movimenti erano languidi e Maya li assecondava venendogli incontro, gemendo. Le spinte si fecero sempre più rapide e profonde. Maya guardava il volto di lui, i tratti affilati dall'eccitazione... gli parve splendido, ancora più bello di quanto ricordava. Sopraffatta da quelle sensazioni si lasciò andare tra le sue braccia e chiuse gli occhi in un abbandono selvaggio, privo di inibizioni. In breve entrambi furono consumati dalla passione. Mille lampi esplosero nella loro mente mentre, tremanti e madidi di sudore, raggiungevano l'estasi. Masumi le baciò la fronte con dolcezza prima di staccarsi da lei. -"Ti amo! Sposa me!" le ripeté ancora una volta, ansante. Gli occhi di lei si riempirono di lacrime di gioia.
VI Lo svegliò il raggio di sole che lo colpiva direttamente sul viso. Masumi borbottò fra sè qualcosa di sgradevole, poi, di malavoglia, aprì lentamente gli occhi. Fece fatica a mettere a fuoco la stanza in cui si trovava. La testa gli faceva male in un modo intollerabile. Rimase immobile godendo della sensazione del giovane, caldo corpo di Maya contro il suo: dormiva con la testa appoggiata al suo petto e una gamba di traverso alle sue. Stette a guardarla per un tempo interminabile, imprimendo nella memoria ogni singolo, minuto dettaglio: la linea della sopracciglia, la curva tenera delle guance, la leggera, invitante carnosità del labbro inferiore. Il desiderio di mordicchiarlo era irresistibile. Dopo l'orribile giornata precedente gli sembrava un miracolo essere lì, con lei. Aveva avuto una dannata paura averla persa per sempre e la disperazione quasi lo aveva fatto impazzire. Era sicuro di essersi ormai rassegnato a rinunciare a Maya... non avrebbe mai creduto di poter soffrire più di quanto non avesse già fatto in tutti quegli anni; eppure il dolore che provava nel pensarla di un altro gli faceva mancare l'aria. Per fortuna se n'era accorto in tempo. Si rendeva conto di essere stato terribilmente impulsivo a precipitarsi da lei, dichiarandole il suo amore in maniera così irruente. "Meno male che ero ubriaco, altrimenti non avrei mai trovato il coraggio!". Ma adesso andava tutto bene. Aveva rischiato grosso e aveva vinto. Era assolutamente incredibile che anche lei lo amasse... e lo amava come Masumi Hayami, non come ammiratore delle rose scarlatte. Sorrise dei suoi pensieri. "Chissà cosa dirà quando glielo dirò". Per quale motivo aveva cambiato idea su di lui? Da quanto tempo? E soprattutto, perché aveva accettato di sposare Sakurakoji? Mille domande gli affollavano la mente. Sospirò piano. Non c'era fretta, avevano tutta la vita per chiarire ogni dubbio... l'unica cosa che contava davvero era che finalmente fossero insieme. E lui non sarebbe stato tanto stupido da rischiare di perderla un'altra volta. Le accarezzò il viso. -"Buongiorno amore mio... Farai tardi alla prove." Le sussurrò all'orecchio. -"Mhhh!" Maya si girò dall'altra parte, liberando così il braccio di lui che le circondava la schiena. Masumi rise, ma, mentre si muoveva dalla scomoda posizione, una smorfia di dolore contrasse il suo bel viso. Il braccio era completamente intorpidito e dovette massaggiarlo a lungo prima di poterlo muovere di nuovo. Con gesti cauti, perché qualsiasi movimento gli causava dolore, si alzò per cercare i vestiti, notando con allegra soddisfazione quanto fossero spiegazzati. Si rivestì e si avvicinò di nuovo a Maya dandole un colpetto sul fondoschiena: -"Forza dormigliona, Kuronuma ti sgriderà!" Maya aprì gli occhi, trovandosi a pochi centimetri dal viso di lui. Masumi le posò un dolce bacio sulle labbra, poi tornò ad annodarsi la cravatta davanti allo specchio. Lei sospirò con un misto di felicità e ansia. Si prese le ginocchia tra le braccia e vi appoggiò sopra una guancia, guardando l'ampia schiena dell'uomo. -"Che succederà adesso?" L'angoscia nella sua voce intenerì Masumi, che le venne subito vicino, inginocchiandosi accanto a lei. Con una mano le scansò i capelli dalla fronte e vi posò delicatamente le labbra. -"Credo che dovrai cambiare le partecipazioni!" -"Sto parlando seriamente!" si spazientì lei. -"Anch'io. Parlerò oggi stesso con Shiori e romperò il fidanzamento. E' naturale che anche tu lascerai Sakurakoji... poi staremo insieme per sempre! E' chiaro adesso?" Un altro bacio sulle labbra. -"Maya sono tor..." La porta si era spalancata all'improvviso e la voce di Rei li fece sobbalzare. Non finì la frase e rimase a fissarli con gli occhi e la bocca spalancati dallo stupore. In effetti la scena che si presentava ai suoi occhi era quanto meno sconvolgente: il giovane e spietato affarista della Daito, spettinato e in camicia, inginocchiato a terra baciava Maya, che si stringeva a lui, nuda sotto al lenzuolo. Rei fischiò piano. -"Se fossi un giornalista adesso sarei ricco!! Torno più tardi." Fece un rapido dietro-front, chiudendosi la porta alla spalle. Maya e Masumi restarono a fissarla inebetiti, rossi dall'imbarazzo.
Il primo a riscuotersi fu Masumi. Fissò il visetto spaventato di lei. Maya aveva la voce incrinata dal pianto. -Masumi...avremo tutti contro, te ne rendi conto? Tuo padre, i Takamiya, la signora Tsukikage... Feriremo Yu a morte e lui non lo merita! Io... io mi sento così... crudele! Per la mia felicità ho calpestato i sentimenti di tutti..." Le prese la mani tra le sue: -"Sei pentita?" la sua voce, ora, era incerta. Se Maya lo avesse respinto adesso che avrebbe fatto? Non aveva preso in considerazione quella possibilità. Maya si morse il labbro inferiore, poi scosse il capo con convinzione. -"No." Masumi si accorse di aver trattenuto il fiato nell'attesa della risposta. -"Amore non preoccuparti andrà tutto bene. Noi insieme siamo più forti di tutto. Io ti amo tanto. E tu?" -"Io di più." Si scambiarono un lunghissimo sguardo che valeva più di tante parole. Masumi si sentiva pronto a lottare per difendere il loro amore, poteva lei tirarsi indietro? -"Adesso vado. Ho molte cose da sistemare." Prese la giacca. reggendola con una mano dietro le spalle, e le scoccò l'ennesimo bacio sulle labbra -"Ti amo ragazzina!" sorrise. "Ti chiamo più tardi." Uscito in strada alzò gli occhi verso il cielo. La giornata era limpida e tersa, il sole lo scaldò. Nonostante la notte insonne e i postumi della sbronza si sentì pieno di energie.
VII
Maya sedeva al tavolino del bar tormentandosi nervosamente le mani. Aveva pensato a cento modi diversi per spiegare la situazione a Yu, ma poi li aveva scartati uno per uno. Non riusciva a darsi pace. Come aveva fatto ad arrivare a quel punto? Quando aveva accettato di sposarlo, si era detta che, in fondo, l'affetto che provava per lui sarebbe bastato a costruire un'unione serena. Col tempo avrebbe dimenticato quella sciocca infatuazione per Masumi Hayami e avrebbe finito per innamorarsi di lui. Yu era dolce, gentile, premuroso... e che era un gran bel ragazzo, affascinante non si poteva negare. Allora perché si era innamorata di quell'altro? Sakurakoji la vide da lontano e gli bastò uno sguardo per capire che c'era qualcosa che non andava. Quando, quella mattina, Maya aveva chiesto di vederlo al più presto possibile, la sua voce era tesa le parole sembravano uscire con sforzo. Si erano incontrati dopo neanche un'ora: Yu era ansioso di sapere di cosa volesse parlargli così urgentemente, ma, adesso che era ad un passo dalla rivelazione, non ne era più tanto sicuro. Intuiva che sarebbero state brutte notizie. Tuttavia non poteva rimandare. Si fece coraggio e si avvicinò.
Masumi era tornato direttamente in ufficio. Aveva deciso di cambiarsi lì, tanto aveva a disposizione dei vestiti puliti e una stanza da bagno dove rinfrescarsi. Mizuki, quando lo vide arrivare, quasi cadde dalla sedia. La barba lunga, i capelli spettinati e i vestiti spiegazzati...Cosa era successo a quell'uomo sempre così impeccabile per presentarsi in ufficio in quelle condizioni? Lui si avvicinò alla scrivania salutandola con un ampio sorriso. Mizuki ripensò al giorno precedente ed ebbe la certezza matematica che nel suo cambiamento c'entrasse Maya Kitajima. Dopotutto forse aveva trovato il coraggio... Augurandoselo per lui, nascose la sua sorpresa dietro un tono distaccato. -"Buongiorno, signor Masumi! Dormito bene?" chiese maliziosamente. Masumi arrossì violentemente, poi il suo sorriso si allargò. -"La notte più bella della mia vita!" Esitò un secondo, poi continuò in tono più professionale -"Mi chiami mio padre: ho bisogno di vederlo al più presto e poi convochi, no, cioè, volevo dire, chieda alla signorina Shiori se può raggiungermi questo pomeriggio. Annulli tutte le riunioni di oggi e non mi passi nessuna chiamata. Ho affari importantissimi da sbrigare e non voglio essere disturbato". Detto questo, girò sui tacchi ed entrò deciso nel suo ufficio. La donna rimase interdetta a fissare la porta chiusa, poi si affrettò a fare quello che le aveva chiesto. Stava per succedere qualcosa di grosso.
VIII
Yu piombò come una furia davanti a Mizuki. Sbatté i palmi sulla scrivania facendola sobbalzare. -"Dov'è?" ringhiò senza tanti preamboli. Lei lo fissò sbalordita: allora aveva indovinato riguardo alla notte precedente! Ecco un fidanzato decisamente fuori di sé. Ma che diavolo aveva combinato il signor Hayami? -"Il signor Hayami in questo momento non..." non riuscì a finire la frase perché già Yu aveva spalancato la porta dell'ufficio di Masumi e si era precipitato dentro. Non fece neppure caso al fatto che lui non fosse solo. Si avventò contro di lui tirando indietro la mano stretta a pugno. Il colpo arrivò a segno, subito seguito da una grandinata di altri. Masumi, immobile, incassava senza neppure tentare di schivarli. Sapeva di meritare quei pugni, anzi, se i ruoli si fossero invertiti, Sakurakoji non se la sarebbe cavata altrettanto a buon mercato. Yu continuava a colpirlo, anche se la mano gli faceva maledettamente male. L'ultimo pugno lo piazzò alla bocca dello stomaco e Masumi si inginocchiò a terra, piegato in due dal dolore. Sakurakoji stava in piedi di fronte a lui, ansimando. La mano destra gli sanguinava copiosamente. -"Bastardo!" Masumi si rialzò, asciugandosi col dorso della mano il rivoletto di sangue che gli usciva dal labbro spaccato. Un violenta ecchimosi bluastra si andava gonfiando sulla mascella e un'altra su uno zigomo. -"Ti chiedo scusa." Eisuke assisteva alla scena inorridito. Masumi l'aveva convocato in fretta e furia nel suo ufficio e, non aveva fatto in tempo ad iniziare il suo discorso, che quel ragazzo era piombato su di lui come un invasato pestandolo a sangue. Aveva preso il telefono per chiamare la sorveglianza, ma uno sguardo del figlio l'aveva gelato. Masumi gli aveva fatto capire di non muoversi e di restare in silenzio. -"Sa che me ne faccio delle sue scuse? Crede davvero, perché è ricco e potente, di potersi permettere tutto? Di potersi prendere quello che appartiene ad un altro?" esclamò. -"L'amo." Ammise sinceramente. Yu ne rimase colpito. Non credeva che lui la ricambiasse, anzi pensava che fosse un capriccio passeggero... che l'avrebbe usata finché ne avesse avuto voglia e poi l'avrebbe gettata via... Mai si sarebbe aspettato un'affermazione del genere da un uomo freddo e calcolatore come Hayami.
Eisuke ascoltava ogni sillaba a bocca aperta. Masumi era innamorato... e di chi? Che c'entrava questo ragazzo? Lo conosceva, era l'attore che avrebbe interpretato Isshin... ma, allora... Ad un tratto tutti i pezzi del mosaico combaciarono perfettamente. Quella ragazza! L'allieva di Chigusa! -"Anch'io l'amo, dannazione!" gridò Yu con le lacrime agli occhi, "Ero così felice che avesse accettato di sposarmi!" Masumi non rispose. -"Cosa succederà adesso? Ne farà la sua amante?Io non glielo permetterò... Maya non merita questo!" Disse con forza. -"Voglio sposarla!" -"Che cosa??????" li interruppe una voce adirata. "E' per questo che mi hai fatto precipitare qui? Scordatelo! Tu non la sposerai... faresti meglio a lasciarla a questo ragazzo. Se non è stupido, la riprenderà volentieri anche se è già stata con te!" Due paia d'occhi si voltarono verso il vecchio Hayami fissandolo con rabbia. Yu aprì la bocca per dare voce a tutto il suo risentimento, ma fu preceduto da Masumi che, con voce di ghiaccio, chiarì la situazione: -"Padre non ti permetto di parlare così di lei. Se lei mi vorrà, la sposerò... con o senza il tuo consenso... se lo desiderasse sarei disposto a farlo anche in questo momento."
Yu aveva sentito abbastanza. Il signor Hayami faceva sul serio e, se da un lato questo lo intristiva, dall'altro si sentiva sollevato, perché Maya non sarebbe andata incontro ad una delusione. Quell'uomo meritava del rispetto... stava mettendo tutto in gioco per la donna che amava. Maya sarebbe stata molto felice di ascoltare quelle parole. Non poteva fare altro che prendere atto della realtà. Da parte sua avrebbe continuato ad amarla, non c'era dubbio, vegliando su di lei e sulla sua felicità... Sakurakoji si avviò alla porta, lanciando uno sguardo freddo a Masumi. -"Dovrà starle molto vicino, allora. I giornalisti e tutti gli squali che popolano il mondo dello spettacolo la faranno a pezzi. Ma dato che lei è lo squalo più spietato di tutti... forse avranno paura di lei! Buongiorno, signor Hayami."
Uscito Yu dalla stanza, i due Hayami rimasero a fronteggiarsi in silenzio. Eisuke era in preda ad una collera violenta... Quello stupido! Voleva mandare tutto all'aria per amore! Per quale motivo credeva che l'avesse accolto in casa sua, mandato nelle migliori scuole, offerto ogni lusso? Perché la Dea Scarlatta fosse della Daito, fosse sua... era quella l'unica cosa che contasse, l'unica cosa per cui viveva! Non gli avrebbe dato la possibilità di rovinare i suoi piani! Doveva liberarsi di quella ragazza e lo avrebbe fatto immediatamente... Se prima aveva rappresentato un ostacolo per impadronirsi della Dea Scarlatta, ora era diventata un pericolo mortale. I Takamiya non avrebbero ingoiato il rospo facilmente... del resto anche lui non era propenso al perdono... sarebbero stati degli alleati formidabili! L'avrebbero liquidata in fretta e senza scalpore... una volta uscita di scena Maya, Masumi sarebbe rientrato nei ranghi sposando Shiori... Ma Masumi non era un ingenuo... doveva stare attento a non fargli capire le sue vere intenzioni... -"Stai commettendo un errore. Ricorda quanto il tuo matrimonio è importante per la Daito..." -"La Daito è arrivata dov'è senza i Takamiya. Potrà andare avanti come ha fatto finora, anche se loro non ci daranno il loro appoggio." -"Quella ragazza ti mente! Non può amarti davvero! Hai ucciso sua madre!" Il volto di Masumi si oscurò di colpo e sentì come una mano gelida che gli serrava il cuore. Picchiava duro suo padre, molto più di Sakurakoji! Sapeva bene come ferirlo e affondava il colpo senza pietà. I suoi occhi furono attraversati in un lampo da un dolore incontenibile: quel rimorso non l'avrebbe abbandonato per tutta la vita. -"Ama i tuoi soldi e il tuo potere. Vuol fare carriera grazie al tuo favore!"rincarò Eisuke. I lineamenti di Masumi si indurirono, la voce si fece metallica. -"Fuori." Disse. -"Eh?" -"FUORI!" gridò. Eisuke fu soddisfatto della propria interpretazione. Se avesse accondisceso troppo facilmente ai desideri di Masumi, questi avrebbe capito che gli stava mentendo; in questo modo invece lo credeva contrario, ma non ostile... poteva cominciare a tessere le sue trame in tutta tranquillità. Senza aggiungere altro spinse fuori la sedia a rotelle.
continua...
|