Murasaki no Bara no Yume  - Glass no Kamen  * Il Grande Sogno di Maya * Anime, Manga, Drama, World e Fanwork

Il matrimonio

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view post Posted on 10/11/2011, 20:29
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Questa la pubblico qui, perchè non ho scritto ancora la fine!!!

Il matrimonio



I

Il giornale attraversò come un proiettile la stanza, sbattendo violentemente contro la parete opposta. Masumi seduto alla sua scrivania si prese la testa tra le mani affondando le lunghe dita tra i capelli biondi; teneva gli occhi serrati, per impedire alle lacrime che gli pungevano la gola di uscire, stringeva i denti. Una rabbia sorda cresceva dentro di lui
-"Non è possibile...non è possibile!". Lo ripeteva ossessivamente dentro di sé, come una litania.
Mizuki entrò nella stanza e vide il giornale per terra. Non fece commenti comprendendo bene quello che si agitava nella mente e nel cuore dell'uomo, si limitò a raccoglierlo e a depositare con delicatezza la tazza del caffè sul piano.
Un trafiletto nella pagina degli spettacoli, un articolo breve e conciso. D'altronde, sebbene il riallestimento della Dea Scarlatta fosse un argomento di grande interesse, i due attori candidati ad interpretarla non erano ancora tanto famosi da meritare una prima pagina. E inoltre, la notizia non era poi così straordinaria... ci si sposa tutti i giorni, no? Da mesi si parlava della relazione tra i due, perciò ai giornalisti non doveva sembrare che la logica conclusione di una storia d'amore consolidata.
Si voltò verso il giovane presidente della Daito. Sembrava davvero annientato, non si preoccupava neppure di nascondere la propria disperazione dietro la consueta maschera del freddo uomo d'affari.
Lei non se lo aspettava, anzi, credeva che avrebbe accolto la novità mascherando il dolore col suo solito sorriso sarcastico e commentando che sarebbe stata una buona pubblicità per lo spettacolo. Cercò parole adatte da dirgli, ma non ne trovò. Provava una sorta di risentimento verso di lui, che si era arreso prima ancora di combattere... era stato lui a volere tutto questo, prima celandosi dietro l'ammiratore delle rose, poi acconsentendo a fidanzarsi con Shiori Takamiya. Ma non si rendeva conto che quella che era in gioco era la sua felicità, la sua vita? Davvero poteva accontentarsi di trascorrerla accanto a una donna che non amava, solo per interesse? Non si rendeva conto che la sua irresolutezza avrebbe causato l'infelicità di tutti?
Guardò il bel volto contratto del suo principale, e non ne provò pena. Dopotutto aveva giocato col fuoco e si era bruciato. Soprattutto il suo comportamento nei confronti di Maya era, per lei, ignobile. L'amava e la allontanava da sé, la seguiva con dedizione nei panni dell'ammiratore e poi la deludeva crudelmente non mostrandosi mai. Eppure sapeva quanto Maya avrebbe desiderato incontrare il suo benefattore e ringraziarlo... quel tira e molla era una tortura...la teneva legata a se con uno stratagemma, ma non rischiava niente in prima persona. Era un vigliacco.
Non era capace di lottare per lei, ma voleva impedire a chiunque altro di farlo. E poi, l'aveva scoperto di recente, aveva iniziato anche a farla seguire, a spiarla. Stava davvero scendendo tutti i gradini! Almeno se l'avesse fatto lui... forse l'avrebbe giustificato in qualche modo... ma no, aveva incaricato quell'Hijiri di farlo al posto suo! D'altronde il grande presidente Hayami non avrebbe mai potuto abbassarsi a seguire una donna!
Era davvero patetico. Un piccolo uomo ottuso e patetico.
L'amava, questo era indubitabile, ma forse non abbastanza da mettere in gioco se stesso e la sua vita. In quel caso Maya sarebbe stata più felice senza di lui.
Un sorrisetto sarcastico le piegò le labbra... "Chi è causa del suo mal...." Pensò crudelmente.
Lesse in quel volto solo disorientamento e sofferenza....Forse se avesse trovato il coraggio...
Sospirando lasciò l'ufficio e si chiuse silenziosamente la porta alle spalle. Si sedette alla sua scrivania, disdisse tutti gli appuntamenti della giornata e non gli passò nessuna telefonata.
Il signor Masumi non doveva essere disturbato.


continua....
 
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albalau
view post Posted on 10/11/2011, 20:58




uhaaaaaahhhhuhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!
che bello rileggerla!!!!!!!!!!
devo dirti che mi ha colpita subito questa ff!!!
e poi.....voglio sapere come finisce.........

comunque, a parte questo, ti faccio i complimenti!
scrivi davvero bene!
 
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view post Posted on 10/11/2011, 23:33
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Bebaluna stupendo questo primo capitolo! Come alba ha postato anch'io sono d'accordo con lei, scrivi davvero bene! Hai descritto alla perfezione il personaggio di masumi, la sua disperazione, anche se silenziosa, si poteva toccare con mano!
Non vedo l'ora di leggere il prosieguo! :pollice: :pollice: :pollice: :pollice:
 
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view post Posted on 11/11/2011, 09:49
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Grazie davvero!!! :imbarazzo: Io mi diverto un sacco a scrivere fanfics quindi sono arci-contenta se a qualcuno piacciono!!


II
Masumi non si era accorto neppure che Mizuki fosse entrata nella stanza. Perso nei suoi pensieri, indifferente a tutto il resto si chiedeva angosciosamente come le cose potessero essere arrivate a quel punto. Nella sua mente passavano le immagini di Sakurakoji che la baciava, di Maya che si stringeva a lui... ora era quietamente inginocchiata davanti all'altare e pronunciava i voti...ora gli sorrideva con una luce d'amore negli occhi. La vide splendida e raggiante nel suo abito da sposa e la gelosia lacerò ogni fibra del suo essere. Si passò una mano sul viso cercando di scacciare quei pensieri che lo torturavano, ma nuove immagini si riaffacciavano, si sovrapponevano a quelle... lei che si voltava con un sorriso, lui che la conduceva nella loro camera, lui che la spogliava e la carezzava, corpi nudi stretti l'uno all'altra....
-"BASTA!" urlò al silenzio di quella stanza. Con un gesto furioso del braccio sgombrò il piano della scrivania. Il caffè si rovesciò macchiando gli importanti documenti e la tazza andò in mille pezzi sul pavimento. Si aggrappò al legno con entrambe le mani e lo strinse fino a far sbiancare le nocche. Era inutile che reagisse così, si disse. Era uno stupido. Aveva sottovalutato quel bamboccio, chissà con quali trucchi l'aveva convinta a sposarlo! L'aveva certo incantata coi suoi begli occhi e affascinata con la sua gentilezza... "Credi davvero che lei avrebbe accattato di diventare sua moglie per gentilezza?" Lo contraddisse una voce dentro di lui. "Lei non è quel tipo di ragazza, è troppo onesta e sincera, se lo sposa deve amarlo" Amarlo! Quella parola gli rimbombò nella testa e prese a ronzare come un'ape impazzita....amarlo! Amarlo! AMARLO! No, non era possibile!
Rimase tutto il giorno abbandonato su quella poltrona con lo sguardo perso nel vuoto, incapace di distogliere la mente dal quel pensiero fisso, quasi senza accorgersi del tempo che passava. Era troppo tardi! L'aveva perduta!
Solo a tarda sera si decise ad alzarsi e ad uscire da quella stanza buia. Forse un bicchiere di qualcosa di forte gli avrebbe fatto bene.

-"Basta signor Hayami ne ha bevuti troppi."
-"Mi lasci in pace!" biascicò con voce impastata visibilmente ubriaco... Si passò una mano sugli occhi, per nascondere le lacrime che gli brillavano sulle ciglia... Bere non serviva a nulla, lo sapeva, solo a sentirsi peggio... Ma non era quello che voleva? Soffrire ancora di più, torturarsi... punire se stesso della propria indecisione, della propria codardia.
Si allentò la cravatta.
Se l'era cercata ed era furioso con se stesso. Ma ormai era troppo tardi, era tutto finito: Maya si sarebbe sposata col poppante e lui l'avrebbe persa per sempre. Persa... che idiozia... si perde qualcosa che si ha, ma Maya, lei... lei no, non l'aveva persa perché semplicemente non l'aveva mai avuta... Neanche quando era vincolata a lui da un contratto, come aveva insinuato la Mizuki era stata sua...si era sempre ribellata a lui con una tale caparbietà! Quella ragazzina era l'unica che mai gli avesse tenuto testa, gli avesse messo i bastoni tra le ruote...Solitamente tutti facevano a gara per blandirlo e compiacerlo, soprattutto le donne. In quante lo avevano corteggiato più o meno esplicitamente, in quante si erano infilate nel suo letto? Ma erano state il passatempo di poche ore, amanti consenzienti che sapevano esattamente a cosa andavano incontro e che non si aspettavano nulla di più....
Ma Maya... per lei era un'altra cosa! Lei era l'unica che avesse messo a nudo la sua anima, che lo avesse reso diverso...migliore. Aveva aspettato che crescesse e poi...A che era servito?
-" Si tratta di una donna, vero?" Più che una domanda, una constatazione, quella del barista.
Ne aveva visti tanti, troppi, di uomini innamorati che si stordivano d'alcool cercando di sopravvivere al dolore per non riconoscerne i segni sul volto dell'uomo. Lo meravigliava vederlo ridotto in quello stato, lui, solitamente così misurato e sicuro di sé. Certo doveva amarla molto...
Masumi non rispose continuando a fissare a testa bassa il liquido nel suo bicchiere.
-"Secondo me, dovreste dirglielo..."
-"No, è troppo tardi...Lei... lei si sposerà molto presto..." riuscì a dire Masumi con voce rotta.
Già si sposerà con un altro... di nuovo la sua immaginazione aveva preso il sopravvento e la vedeva gemere e contorcersi sotto Sakurakoji, nel suo letto.... L'ira gli infiammò la mente. No, non doveva essere così... lui non l'avrebbe permesso!
Si alzò barcollando; la vista annebbiata gli fece indovinare, più che vedere quello che aveva intorno. Uscì dal locale.


continua...
 
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view post Posted on 11/11/2011, 10:48
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Ooooohhhh ma è meravigliosa!
Con che emozione si legge del dolore di Masumi.
E Mitsuki sempre così schietta e realista!!
 
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view post Posted on 11/11/2011, 10:52
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III

"Finalmente a casa!" disse fra sé. Maya era stanchissima: quella giornata di prove era stata interminabile. Kurunoma continuava a ripeterle che non andava, che quello non era lo sguardo di una donna innamorata. Avevano provato quelle scene centinaia di volte, ma non sembrava mai soddisfatto. Del resto neppure lei lo era. Si rendeva conto che la sua recitazione lasciava molto a desiderare, ma, per quanto si sforzasse, non riusciva a porvi rimedio. E la data della selezione si avvicinava sempre di più.
Era molto tardi e la strada era deserta. Si pentì di non aver accettato che Sakurakoji l'accompagnasse a casa. Cercò di affrettarsi verso il portone, frugando nella borsa alla ricerca delle chiavi. Le restava solo da percorrere lo stretto vicolo che separava il palazzo dalla strada principale; superò rapidamente il piccolo cerchio di luce che il lampione proiettava sull'asfalto e si fermò davanti alla porta per infilare le chiavi nella serratura. Era arrivata. Sorrise di sé e della sua paura immotivata. Certo doveva essere stata la tensione accumulata durante la giornata a renderla tanto nervosa. Non c'era nulla di cui preoccuparsi, quell'inquietudine che le pervadeva era del tutto ingiustificata...
All'improvviso una mano le si posò sopra la bocca e un braccio forte le strinse, da dietro, alla vita. Paralizzata dall'orrore gridò, ma il suono fu facilmente coperto dalla grande mano maschile che le premeva sulle labbra. Si senti schiacciare contro un ampio petto muscoloso e l'alito caldo di un respiro le lambì l'orecchio: -Shhhhhhh!!!!!!
Si divincolò forsennatamente cercando di liberarsi dalla stretta e conficcò le unghie nel braccio dell'uomo. Lui non allentò la presa, come insensibile al dolore, limitandosi a stringerla più saldamente e a posarle un bacio sul collo. Maya avvertì un forte odore di liquore. Il cuore le batteva all'impazzata e una morsa gelida le strinse lo stomaco... Era stata aggredita da un ubriaco!
La paura raddoppiò le sue energie e si agitò ancora più disperatamente. Lui rise sommessamente dei suoi tentativi inutili, continuando a posarle febbrili baci sulla nuca e sulla spalla. La superava di tutta la testa e le spalle e, per quanto Maya si dibattesse, non riusciva a spostarsi di un millimetro. La stretta era forte come l'acciaio, ma non brutale, né dolorosa.
Le lacrime le salirono agli occhi. Terrorizzata sentì che le braccia dell'uomo la facevano girare contro di lui. Ora un braccio le premeva la schiena contro il corpo dell'assalitore e la mano sulla sua bocca la costringeva a piegare la testa all'indietro e a sollevare lo sguardo verso il viso di lui.

La prima cosa che vide furono due occhi azzurri che scintillavano nella penombra. Lo riconobbe e la paura defluì da lei all'istante. La mano le lasciò libera la bocca e le si posò dietro la nuca.
-"Signor Hayami cos..." Non ebbe tempo di concludere la frase perché la bocca di lui si posò sulla sua. Sentiva l'urgenza di quel bacio, le labbra calde dell'uomo che si muovevano sulle sue con decisione e impazienza. Delicatamente le dischiuse e la lingua sfiorò quella di lei, carezzandola, assaporandone la dolcezza. Il sapore forte del liquore la inebriò solleticando i suoi sensi. Le mani si posarono sul quel petto solido, mentre quasi inconsapevolmente Maya si sollevava sulla punta dei piedi per aderire di più a lui. Bruscamente l'uomo si staccò da lei, lasciandola stordita e delusa.
-"Sposa me!" le sussurrò con voce roca.
-"Come?" boccheggiò lei. Una miriade di domande le turbinavano nella mente... Cosa voleva da lei? Perché l'aveva baciata? Le aveva detto qualcosa... Cosa? Si sforzò di tornare presente a se stessa...Sposami! Oh, Dio, non era possibile, doveva aver capito male! Anzi più probabilmente si trattava di un sogno... un sogno molto, molto realistico!
Lui la fissava interdetto -"Sposa me, non lui!" le ripeté paziente a voce un poco più alta.
-"Perché?" Di certo non era la cosa più intelligente da dire, ma era stato tutto quello che era riuscita ad articolare.
La domanda spiazzò Masumi, la cui mente ottenebrata dall'alcool cominciava a tradirlo.
-"Cosa diavolo significa perché? Perché ti amo, dannazione!!"Gridò.
Non era la dichiarazione d'amore più bella che si potesse fare, doveva ammetterlo... ma, al momento, non ne aveva pronte di migliori.
Le gambe di Maya cedettero all'improvviso e Masumi fu pronto a sostenerla. Scoppiò in una risata isterica e subito dopo in un pianto dirotto.
Confuso da quella reazione, la scosse leggermente, come se volesse farla tornare in sé... poi mentre con un braccio continuava a tenerla premuta contro di se, si mise a cercare in tasca un fazzoletto. Le asciugò goffamente le lacrime -"Significa no?" chiese stupidamente. Era ovvio che significava no, le era fidanzata con un altro... e poi doveva averla terrorizzata. "Stupido bestione idiota!" pensò dentro di sé, "che ti è saltato in testa! E ubriaco per di più!"
Maya continuava a piangere forte. I singhiozzi la scuotevano impedendole di pronunciare frasi di senso compiuto... -" Io... lei...non... è ...davvero non si...lei è fidanzato!" riuscì a buttare fuori alla fine.
-"Ami Sakurakoji?" la interruppe Masumi. Era quella l'unica domanda di cui voleva conoscere la risposta.
Maya fece cenno di sì, poi di no con la testa.
-"Sì o no?"
Maya scosse la testa con decisione -"No!"
-"E allora sposa me!" Fu l'illogica conclusione di Masumi.

Continua...
 
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view post Posted on 11/11/2011, 11:20
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Grande grande grande!!
Temevo una notte d'amore seguita dai sensi di colpa di Masumi che si sarebbe scusato prima di sentire ragioni, invece è andata benissimo!!!
Aspetto il seguito!
 
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view post Posted on 11/11/2011, 11:35
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Grazie infinite!!! :sorrisone:

Finalmente il nostro bradipuccio, anche se aiutato da una genersa dose di alcool, si sbilancia...ihihihih
Il fatto è che, secondo me, è questo il vero Masumi, sincero, spontaneo, anche buffo, perchè no? Così ho pensato che, una volta chiaritosi con Maya, il suo vero io sarebbe uscito allo scoperto!
Ora arriva la parte divertente....

IV

Maya fissava i suoi occhi azzurri colmi di calore, e ogni pensiero logico le sfuggì dalla mente. In quel momento non le importava che la situazione fosse a dir poco incomprensibile, non le importava di capire se fosse realtà o fantasia. Quello che non era mai riuscita neanche a sperare stava accadendo davvero? Il suo Masumi l'amava? Se era vero... al diavolo tutto il resto! Ma poteva essere vero? Alzò una mano per accarezzare quei biondi capelli spettinati.
Masumi catturò la mano di lei nella sua e se la portò alle labbra, baciando lievemente il palmo... La sua mente a tratti si schiariva. Si rendeva conto di quello che le aveva chiesto, ma non ne era spaventato: per la prima volta nella sua vita aveva fatto esattamente quello che il suo cuore desiderava. Magari chiederle di sposarlo, così su due piedi era stato un po' avventato, ma si sentiva stranamente leggero... Aspettava con ansia una risposta da lei. Chiese con voce sommessa. -"Mi odi ancora?"
-"All'inizio, forse, credevo di odiarla, ma poi..."
Lui le prese il viso tra le mani -"Maya", sussurrò, "lo so che... non mi ami, ma, per adesso... mi accontento che tu non provi più risentimento verso di me. Io ti amo così tanto!...Così tanto che... basterà... basterà per entrambi. Sposami, Maya, e ti farò felice ogni giorno della mia vita!" farfugliò.
Maya era arrossita, adesso, e aveva abbassato lo sguardo. Non riusciva a credere che lui l'amasse e le stesse chiedendo di sposarla. Lui le pose l'indice sotto il mento sollevandole il viso con dolcezza. -"Se non ami lui e neanche me...allora perché vuoi sposare lui e non me?" Il ragionamento gli parve meravigliosamente limpido. Se ne stupì. La fissò a lungo studiando la sua reazione.
-"Allora che mi dici?"
Di colpo gli occhi le si riempirono di lacrime -"Come posso fare questo a Sakurakoji?" Pur non essendo nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, Masumi intuì che quella era una risposta positiva e il volto gli s'illuminò di un largo sorriso. Era stupito della reazione della ragazza, ma adesso non aveva tempo per pensare al suo cambiamento. C'erano cose più urgenti da fare. La strinse a sé e si chinò di nuovo a sfiorarle le labbra. La baciò a lungo con trasporto e Maya rispose a quel bacio con tutta se stessa, intrecciando le mani dietro la sua testa.
Masumi la lasciò andare e ridacchiò. -"Scommetto che il poppante non ti ha mai baciata così!" poi si rese conto di quello che aveva detto. La gelosia gli infiammò la mente: non aveva mai pensato a quest'aspetto delle questione. Prese Maya per le spalle con entrambe le mani e le trafisse con occhi inquisitori: -"Ti ha mai baciata? Voglio saperlo!"
Un lieve rossore comparve sul viso di lei.
-"Dimmelo!"
-"S... sì!"
-"E poi?"
-"E poi cosa?"
-"Cos'altro ti ha fatto, quel bastardo? Sei andata a letto con lui?" L'enorme quantità d'alcool che aveva ingurgitato unita alla gelosia furiosa che l'aveva tormentato per tutto il giorno aveva creato una miscela esplosiva. Non si era neppure reso conto della volgarità della frase che gli era sfuggita. Anche quando lo schiaffo arrivò, fulmineo e fortissimo, non capì di averla offesa, ma fu sicuro di aver indovinato. -"Allora è vero! L'ammazzo quel maledetto!"
Masumi aveva di nuovo perso ogni razionalità: nella sua mente obnubilata ripresero a passare le immagini di Maya e Sakurakoji insieme... L'ira cedette il posto alla commiserazione. - "Oh, Maya... perché, perché mi hai fatto questo? Come hai potuto? Che ti ho fatto? Perché lui e non io?" disse con voce lamentosa.
Un secondo schiaffo lo raggiunse e lui si coprì la guancia con la mano. Maya lo guardava con occhi fiammeggianti di collera. Con che diritto piombava lì, praticamente l'aggrediva e poi le faceva domande tanto personali?
-"Perché, " chiese inviperita, "lei non se la porta a letto la sua fidanzata?"
Masumi la guardò con occhi vacui. Sembrava sorpreso dalla reazione di lei, così dolce e cedevole fino ad un momento prima. Si chiese perché ora fosse tanto arrabbiata.
-"Ma certo che no!" sbottò, come se fosse una cosa del tutto ovvia. Gli scappò una risatina. Lui e Shiori... Ma non era assolutamente possibile!
Maya lo fissava con gli occhi sgranati per la sorpresa. Stava scherzando o parlava sul serio? Le riusciva difficile credere che con una fidanzata così bella lui non avesse mai desiderato...
Beh, comunque adesso non aveva importanza. Lei era furiosa con lui per quello che le aveva chiesto. Gli voltò le spalle e, raccolte le chiavi di casa, aprì il portone. Per fortuna Rei era andata a trovare i suoi genitori, altrimenti avrebbe certamente dovuto assistere a quella scena patetica.
Masumi era rimasto in piedi immobile. Si riscosse quando sentì la chiave che girava nella serratura e corse da lei. L'abbracciò da dietro e mormorò affondando il viso nei suoi capelli -"Non posso pensare che lui ti abbia avuta!
-"Mi lasci! Non sono affari suoi!"
-"Sì, invece..." L'abbracciò con maggiore furia sospingendola dentro casa e chiuse la porta sbattendola con violenza alle loro spalle.
Spinse la ragazza con la schiena contro la parete imprigionandole con entrambe le mani i polsi, poi la baciò a lungo, con passione. Maya si sentiva sempre più debole sotto quel bacio impetuoso e la percezione del corpo di lui premuto contro il suo le dava un brivido mai provato. Con Yu non era stato così. Tuttavia era restia ad arrendersi a quelle sensazioni nuove ed eccitanti, perché era ancora arrabbiata con lui. Masumi si staccò da lei con uno sguardo beffardo -"Allora che mi dici, ragazzina? Non mi sembri insensibile ai miei baci..."
Maya voltò la testa di lato avvampando, ma non rinunciò ad una stoccata: voleva infrangere quell'ostentata sicurezza che le dava sui nervi. Cercò il punto debole nella difesa di lui e colpì duramente: -"Lui almeno è stato gentile!"
Masumi accusò il colpo, ma non seppe incassare. Allora era stata davvero a letto con lui! Se avesse avuto Sakurakoji tra le mani gli avrebbe volentieri torto il collo! Bramava sentire le sue ossa scricchiolare sotto le proprie mani.
-"Ah, sì? Lo sposavi per la sua gentilezza? " Gridò fuori di sé.
Lei lo fulminò con uno sguardo.
-"Adesso vediamo se sono abbastanza gentile quanto il tuo Sakurakoji!"


continua...
 
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view post Posted on 11/11/2011, 12:27
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Ma non mi puoi lasciare in questo modo!!!
Hai detto che manca la fine... non è che ti interrompi qui, vero???
 
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view post Posted on 11/11/2011, 12:41
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No, no, hai voglia a leggere!!! Per ora dovrebe finire a quota 19 o 20... non ho ancora deciso!!!
ecco il seguito....

V

Premette la bocca sulla sua con forza, schiacciandola ancora di più contro la parete. Maya avvertiva il profumo maschile, amaro ed elegante, mescolato all'odore della pelle di Masumi... ne ebbe una leggera vertigine. Le sembrava che ogni centimetro della sua pelle aderisse al quel corpo solido, duro come l'acciaio, e la beatitudine di quel contatto l'attraversò come una scarica elettrica, eccitandola. I muscoli di lui, tesi ed elastici, guizzavano tendendo la camicia, ma dietro i gesti irruenti intuiva un freno inconscio, come se si stesse trattenendo per non spaventarla.
Le sue labbra erano calde ed esigenti mentre si muovevano su quelle tremanti di Maya... Le dischiuse e il bacio divenne più intimo, più profondo. La mente di lei iniziò ad annebbiarsi a quel contatto rovente: la testa le girava, si sentiva debolissima e si trovò a pensare che, se lui non l'avesse sostenuta, sarebbe certamente caduta a terra. Incoraggiato dal suo abbandono, Masumi le lasciò andare i polsi e, mentre le cingeva la vita con braccio, insinuava l'altra mano sotto la sua gonna risalendo con lente carezze lungo la coscia. La bocca dell'uomo si era spostata sul collo, accarezzandone con la lingua la linea elegante e sussurrandole infuocate parole.
-"Tu sei mia, ragazzina, mia, lo capisci? Non potrai mai appartenere a lui. Solo io ti avrò... nessun altro potrà sfiorare il tuo corpo...ucciderò chiunque tenti di portarti via da me!!!!"
Maya percepiva quelle parole come se provenissero da luogo lontano. La mano di lui continuava a salire leggera, fino ad impossessarsi della dolce rotondità della natica. Maya sussultò quando la spinse contro di sé e percepì il desiderio furioso dell'uomo.
La bocca di Masumi era di nuovo tornata ad impadronirsi della sua e la eccitava deliberatamente. Con fare sapiente, sempre continuando a baciarla, si stava sedendo per terra e l'attirava sul suo grembo. Maya si strinse a lui, cingendogli la vita con le gambe, e affondò le dita nei capelli biondi, ai lati del viso, avvicinandolo al suo. Rispondeva al suo bacio intensamente, scoprendosi smaniosa di qualcosa di più. Sentiva le mani di lui sulle spalle, sui fianchi, sulla schiena... dalle profondità del suo essere emerse il desiderio. Il suo corpo rispondeva a Masumi come se non fosse la prima volta che la toccava, ma come se, da sempre, non avesse fatto altro che ricevere le mani di lui su di sé. Un lieve rumore e la stoffa della camicetta si lacerò. Le mani di lui, frenetiche sulla schiena, che sganciavano il reggiseno scoprendole i seni... Masumi vi affondò il viso, aspirando il dolce profumo di lei. Con entrambe le mani li afferrò lambendone la punta rosea eretta. Maya gettò la testa all'indietro, invasa da un piacere mai provato. Ogni remora, ogni dubbio era svanito, non desiderava, non voleva altro che accoglierlo dentro di sé. Con Yu non era stato così... il pensiero di lui le attraversò la mente in una frazione di secondo. Non credeva di essere questo tipo di donna! Non credeva che avrebbe mai potuto tradire l'uomo che doveva sposare per le carezze di un altro. Ma adesso era impossibile anche solo pensare di fermarsi. Forse era una sgualdrina, ma non le importava...
Lui smise di baciarla per sfilarsi la cravatta fissandola negli occhi, senza parlare... Scrutava le emozioni, i sentimenti di lei. Lei fronteggiò quello sguardo serio con emozione, poi, sempre con gli occhi incatenati ai suoi, cominciò a sbottonargli la camicia. Masumi le afferrò una mano baciandone il palmo come aveva fatto poco prima in strada. Lasciò che le mani di lei aprissero la camicia sul petto e la togliessero. Poi il fuoco divampò incontenibile. Rotolò su un fianco tirandola sotto di se. Si liberò in fretta dei pantaloni e quasi strappò anche i vestiti di lei per l'impazienza. Non resisteva più e la generosa quantità di alcool che aveva bevuto non contribuiva a frenarlo. Maya, stretta lui, si agitava chiedendo che non aspettasse ancora. Masumi allora scivolò in lei. I suoi movimenti erano languidi e Maya li assecondava venendogli incontro, gemendo. Le spinte si fecero sempre più rapide e profonde. Maya guardava il volto di lui, i tratti affilati dall'eccitazione... gli parve splendido, ancora più bello di quanto ricordava. Sopraffatta da quelle sensazioni si lasciò andare tra le sue braccia e chiuse gli occhi in un abbandono selvaggio, privo di inibizioni. In breve entrambi furono consumati dalla passione. Mille lampi esplosero nella loro mente mentre, tremanti e madidi di sudore, raggiungevano l'estasi.
Masumi le baciò la fronte con dolcezza prima di staccarsi da lei. -"Ti amo! Sposa me!" le ripeté ancora una volta, ansante.
Gli occhi di lei si riempirono di lacrime di gioia.




VI
Lo svegliò il raggio di sole che lo colpiva direttamente sul viso. Masumi borbottò fra sè qualcosa di sgradevole, poi, di malavoglia, aprì lentamente gli occhi. Fece fatica a mettere a fuoco la stanza in cui si trovava. La testa gli faceva male in un modo intollerabile. Rimase immobile godendo della sensazione del giovane, caldo corpo di Maya contro il suo: dormiva con la testa appoggiata al suo petto e una gamba di traverso alle sue. Stette a guardarla per un tempo interminabile, imprimendo nella memoria ogni singolo, minuto dettaglio: la linea della sopracciglia, la curva tenera delle guance, la leggera, invitante carnosità del labbro inferiore. Il desiderio di mordicchiarlo era irresistibile.
Dopo l'orribile giornata precedente gli sembrava un miracolo essere lì, con lei. Aveva avuto una dannata paura averla persa per sempre e la disperazione quasi lo aveva fatto impazzire. Era sicuro di essersi ormai rassegnato a rinunciare a Maya... non avrebbe mai creduto di poter soffrire più di quanto non avesse già fatto in tutti quegli anni; eppure il dolore che provava nel pensarla di un altro gli faceva mancare l'aria. Per fortuna se n'era accorto in tempo. Si rendeva conto di essere stato terribilmente impulsivo a precipitarsi da lei, dichiarandole il suo amore in maniera così irruente. "Meno male che ero ubriaco, altrimenti non avrei mai trovato il coraggio!". Ma adesso andava tutto bene. Aveva rischiato grosso e aveva vinto. Era assolutamente incredibile che anche lei lo amasse... e lo amava come Masumi Hayami, non come ammiratore delle rose scarlatte. Sorrise dei suoi pensieri. "Chissà cosa dirà quando glielo dirò".
Per quale motivo aveva cambiato idea su di lui? Da quanto tempo? E soprattutto, perché aveva accettato di sposare Sakurakoji? Mille domande gli affollavano la mente. Sospirò piano. Non c'era fretta, avevano tutta la vita per chiarire ogni dubbio... l'unica cosa che contava davvero era che finalmente fossero insieme. E lui non sarebbe stato tanto stupido da rischiare di perderla un'altra volta.
Le accarezzò il viso. -"Buongiorno amore mio... Farai tardi alla prove." Le sussurrò all'orecchio.
-"Mhhh!" Maya si girò dall'altra parte, liberando così il braccio di lui che le circondava la schiena. Masumi rise, ma, mentre si muoveva dalla scomoda posizione, una smorfia di dolore contrasse il suo bel viso. Il braccio era completamente intorpidito e dovette massaggiarlo a lungo prima di poterlo muovere di nuovo. Con gesti cauti, perché qualsiasi movimento gli causava dolore, si alzò per cercare i vestiti, notando con allegra soddisfazione quanto fossero spiegazzati. Si rivestì e si avvicinò di nuovo a Maya dandole un colpetto sul fondoschiena: -"Forza dormigliona, Kuronuma ti sgriderà!"
Maya aprì gli occhi, trovandosi a pochi centimetri dal viso di lui. Masumi le posò un dolce bacio sulle labbra, poi tornò ad annodarsi la cravatta davanti allo specchio. Lei sospirò con un misto di felicità e ansia. Si prese le ginocchia tra le braccia e vi appoggiò sopra una guancia, guardando l'ampia schiena dell'uomo. -"Che succederà adesso?" L'angoscia nella sua voce intenerì Masumi, che le venne subito vicino, inginocchiandosi accanto a lei. Con una mano le scansò i capelli dalla fronte e vi posò delicatamente le labbra.
-"Credo che dovrai cambiare le partecipazioni!"
-"Sto parlando seriamente!" si spazientì lei.
-"Anch'io. Parlerò oggi stesso con Shiori e romperò il fidanzamento. E' naturale che anche tu lascerai Sakurakoji... poi staremo insieme per sempre! E' chiaro adesso?" Un altro bacio sulle labbra.
-"Maya sono tor..." La porta si era spalancata all'improvviso e la voce di Rei li fece sobbalzare.
Non finì la frase e rimase a fissarli con gli occhi e la bocca spalancati dallo stupore. In effetti la scena che si presentava ai suoi occhi era quanto meno sconvolgente: il giovane e spietato affarista della Daito, spettinato e in camicia, inginocchiato a terra baciava Maya, che si stringeva a lui, nuda sotto al lenzuolo. Rei fischiò piano. -"Se fossi un giornalista adesso sarei ricco!! Torno più tardi." Fece un rapido dietro-front, chiudendosi la porta alla spalle.
Maya e Masumi restarono a fissarla inebetiti, rossi dall'imbarazzo.

Il primo a riscuotersi fu Masumi. Fissò il visetto spaventato di lei.
Maya aveva la voce incrinata dal pianto. -Masumi...avremo tutti contro, te ne rendi conto? Tuo padre, i Takamiya, la signora Tsukikage... Feriremo Yu a morte e lui non lo merita! Io... io mi sento così... crudele! Per la mia felicità ho calpestato i sentimenti di tutti..."
Le prese la mani tra le sue: -"Sei pentita?" la sua voce, ora, era incerta. Se Maya lo avesse respinto adesso che avrebbe fatto? Non aveva preso in considerazione quella possibilità.
Maya si morse il labbro inferiore, poi scosse il capo con convinzione. -"No."
Masumi si accorse di aver trattenuto il fiato nell'attesa della risposta. -"Amore non preoccuparti andrà tutto bene. Noi insieme siamo più forti di tutto. Io ti amo tanto. E tu?"
-"Io di più." Si scambiarono un lunghissimo sguardo che valeva più di tante parole.
Masumi si sentiva pronto a lottare per difendere il loro amore, poteva lei tirarsi indietro?
-"Adesso vado. Ho molte cose da sistemare." Prese la giacca. reggendola con una mano dietro le spalle, e le scoccò l'ennesimo bacio sulle labbra -"Ti amo ragazzina!" sorrise. "Ti chiamo più tardi."
Uscito in strada alzò gli occhi verso il cielo. La giornata era limpida e tersa, il sole lo scaldò. Nonostante la notte insonne e i postumi della sbronza si sentì pieno di energie.

VII

Maya sedeva al tavolino del bar tormentandosi nervosamente le mani. Aveva pensato a cento modi diversi per spiegare la situazione a Yu, ma poi li aveva scartati uno per uno. Non riusciva a darsi pace. Come aveva fatto ad arrivare a quel punto? Quando aveva accettato di sposarlo, si era detta che, in fondo, l'affetto che provava per lui sarebbe bastato a costruire un'unione serena. Col tempo avrebbe dimenticato quella sciocca infatuazione per Masumi Hayami e avrebbe finito per innamorarsi di lui. Yu era dolce, gentile, premuroso... e che era un gran bel ragazzo, affascinante non si poteva negare. Allora perché si era innamorata di quell'altro?
Sakurakoji la vide da lontano e gli bastò uno sguardo per capire che c'era qualcosa che non andava. Quando, quella mattina, Maya aveva chiesto di vederlo al più presto possibile, la sua voce era tesa le parole sembravano uscire con sforzo. Si erano incontrati dopo neanche un'ora: Yu era ansioso di sapere di cosa volesse parlargli così urgentemente, ma, adesso che era ad un passo dalla rivelazione, non ne era più tanto sicuro. Intuiva che sarebbero state brutte notizie. Tuttavia non poteva rimandare. Si fece coraggio e si avvicinò.

Masumi era tornato direttamente in ufficio. Aveva deciso di cambiarsi lì, tanto aveva a disposizione dei vestiti puliti e una stanza da bagno dove rinfrescarsi. Mizuki, quando lo vide arrivare, quasi cadde dalla sedia. La barba lunga, i capelli spettinati e i vestiti spiegazzati...Cosa era successo a quell'uomo sempre così impeccabile per presentarsi in ufficio in quelle condizioni? Lui si avvicinò alla scrivania salutandola con un ampio sorriso. Mizuki ripensò al giorno precedente ed ebbe la certezza matematica che nel suo cambiamento c'entrasse Maya Kitajima. Dopotutto forse aveva trovato il coraggio... Augurandoselo per lui, nascose la sua sorpresa dietro un tono distaccato.
-"Buongiorno, signor Masumi! Dormito bene?" chiese maliziosamente.
Masumi arrossì violentemente, poi il suo sorriso si allargò. -"La notte più bella della mia vita!"
Esitò un secondo, poi continuò in tono più professionale -"Mi chiami mio padre: ho bisogno di vederlo al più presto e poi convochi, no, cioè, volevo dire, chieda alla signorina Shiori se può raggiungermi questo pomeriggio. Annulli tutte le riunioni di oggi e non mi passi nessuna chiamata. Ho affari importantissimi da sbrigare e non voglio essere disturbato". Detto questo, girò sui tacchi ed entrò deciso nel suo ufficio. La donna rimase interdetta a fissare la porta chiusa, poi si affrettò a fare quello che le aveva chiesto. Stava per succedere qualcosa di grosso.

VIII

Yu piombò come una furia davanti a Mizuki. Sbatté i palmi sulla scrivania facendola sobbalzare.
-"Dov'è?" ringhiò senza tanti preamboli. Lei lo fissò sbalordita: allora aveva indovinato riguardo alla notte precedente! Ecco un fidanzato decisamente fuori di sé. Ma che diavolo aveva combinato il signor Hayami?
-"Il signor Hayami in questo momento non..." non riuscì a finire la frase perché già Yu aveva spalancato la porta dell'ufficio di Masumi e si era precipitato dentro. Non fece neppure caso al fatto che lui non fosse solo. Si avventò contro di lui tirando indietro la mano stretta a pugno. Il colpo arrivò a segno, subito seguito da una grandinata di altri. Masumi, immobile, incassava senza neppure tentare di schivarli. Sapeva di meritare quei pugni, anzi, se i ruoli si fossero invertiti, Sakurakoji non se la sarebbe cavata altrettanto a buon mercato. Yu continuava a colpirlo, anche se la mano gli faceva maledettamente male. L'ultimo pugno lo piazzò alla bocca dello stomaco e Masumi si inginocchiò a terra, piegato in due dal dolore. Sakurakoji stava in piedi di fronte a lui, ansimando. La mano destra gli sanguinava copiosamente.
-"Bastardo!"
Masumi si rialzò, asciugandosi col dorso della mano il rivoletto di sangue che gli usciva dal labbro spaccato. Un violenta ecchimosi bluastra si andava gonfiando sulla mascella e un'altra su uno zigomo.
-"Ti chiedo scusa."
Eisuke assisteva alla scena inorridito. Masumi l'aveva convocato in fretta e furia nel suo ufficio e, non aveva fatto in tempo ad iniziare il suo discorso, che quel ragazzo era piombato su di lui come un invasato pestandolo a sangue. Aveva preso il telefono per chiamare la sorveglianza, ma uno sguardo del figlio l'aveva gelato. Masumi gli aveva fatto capire di non muoversi e di restare in silenzio.
-"Sa che me ne faccio delle sue scuse? Crede davvero, perché è ricco e potente, di potersi permettere tutto? Di potersi prendere quello che appartiene ad un altro?" esclamò.
-"L'amo." Ammise sinceramente.
Yu ne rimase colpito. Non credeva che lui la ricambiasse, anzi pensava che fosse un capriccio passeggero... che l'avrebbe usata finché ne avesse avuto voglia e poi l'avrebbe gettata via... Mai si sarebbe aspettato un'affermazione del genere da un uomo freddo e calcolatore come Hayami.

Eisuke ascoltava ogni sillaba a bocca aperta. Masumi era innamorato... e di chi? Che c'entrava questo ragazzo? Lo conosceva, era l'attore che avrebbe interpretato Isshin... ma, allora... Ad un tratto tutti i pezzi del mosaico combaciarono perfettamente. Quella ragazza! L'allieva di Chigusa!
-"Anch'io l'amo, dannazione!" gridò Yu con le lacrime agli occhi, "Ero così felice che avesse accettato di sposarmi!"
Masumi non rispose.
-"Cosa succederà adesso? Ne farà la sua amante?Io non glielo permetterò... Maya non merita questo!" Disse con forza.
-"Voglio sposarla!"
-"Che cosa??????" li interruppe una voce adirata. "E' per questo che mi hai fatto precipitare qui? Scordatelo! Tu non la sposerai... faresti meglio a lasciarla a questo ragazzo. Se non è stupido, la riprenderà volentieri anche se è già stata con te!" Due paia d'occhi si voltarono verso il vecchio Hayami fissandolo con rabbia. Yu aprì la bocca per dare voce a tutto il suo risentimento, ma fu preceduto da Masumi che, con voce di ghiaccio, chiarì la situazione: -"Padre non ti permetto di parlare così di lei. Se lei mi vorrà, la sposerò... con o senza il tuo consenso... se lo desiderasse sarei disposto a farlo anche in questo momento."

Yu aveva sentito abbastanza. Il signor Hayami faceva sul serio e, se da un lato questo lo intristiva, dall'altro si sentiva sollevato, perché Maya non sarebbe andata incontro ad una delusione. Quell'uomo meritava del rispetto... stava mettendo tutto in gioco per la donna che amava. Maya sarebbe stata molto felice di ascoltare quelle parole. Non poteva fare altro che prendere atto della realtà. Da parte sua avrebbe continuato ad amarla, non c'era dubbio, vegliando su di lei e sulla sua felicità...
Sakurakoji si avviò alla porta, lanciando uno sguardo freddo a Masumi. -"Dovrà starle molto vicino, allora. I giornalisti e tutti gli squali che popolano il mondo dello spettacolo la faranno a pezzi. Ma dato che lei è lo squalo più spietato di tutti... forse avranno paura di lei! Buongiorno, signor Hayami."

Uscito Yu dalla stanza, i due Hayami rimasero a fronteggiarsi in silenzio. Eisuke era in preda ad una collera violenta... Quello stupido! Voleva mandare tutto all'aria per amore! Per quale motivo credeva che l'avesse accolto in casa sua, mandato nelle migliori scuole, offerto ogni lusso? Perché la Dea Scarlatta fosse della Daito, fosse sua... era quella l'unica cosa che contasse, l'unica cosa per cui viveva! Non gli avrebbe dato la possibilità di rovinare i suoi piani! Doveva liberarsi di quella ragazza e lo avrebbe fatto immediatamente... Se prima aveva rappresentato un ostacolo per impadronirsi della Dea Scarlatta, ora era diventata un pericolo mortale. I Takamiya non avrebbero ingoiato il rospo facilmente... del resto anche lui non era propenso al perdono... sarebbero stati degli alleati formidabili! L'avrebbero liquidata in fretta e senza scalpore... una volta uscita di scena Maya, Masumi sarebbe rientrato nei ranghi sposando Shiori...
Ma Masumi non era un ingenuo... doveva stare attento a non fargli capire le sue vere intenzioni...
-"Stai commettendo un errore. Ricorda quanto il tuo matrimonio è importante per la Daito..."
-"La Daito è arrivata dov'è senza i Takamiya. Potrà andare avanti come ha fatto finora, anche se loro non ci daranno il loro appoggio."
-"Quella ragazza ti mente! Non può amarti davvero! Hai ucciso sua madre!"
Il volto di Masumi si oscurò di colpo e sentì come una mano gelida che gli serrava il cuore. Picchiava duro suo padre, molto più di Sakurakoji! Sapeva bene come ferirlo e affondava il colpo senza pietà. I suoi occhi furono attraversati in un lampo da un dolore incontenibile: quel rimorso non l'avrebbe abbandonato per tutta la vita.
-"Ama i tuoi soldi e il tuo potere. Vuol fare carriera grazie al tuo favore!"rincarò Eisuke.
I lineamenti di Masumi si indurirono, la voce si fece metallica. -"Fuori." Disse.
-"Eh?"
-"FUORI!" gridò.
Eisuke fu soddisfatto della propria interpretazione. Se avesse accondisceso troppo facilmente ai desideri di Masumi, questi avrebbe capito che gli stava mentendo; in questo modo invece lo credeva contrario, ma non ostile... poteva cominciare a tessere le sue trame in tutta tranquillità.
Senza aggiungere altro spinse fuori la sedia a rotelle.



continua...
 
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albalau
view post Posted on 11/11/2011, 15:57




fanfiction travolgente e piena di emozioni!!!!
sarò ripetitiva, ma l'adorooooooooooooooooo!!!!!!!!!!
e il tuo Masumi è semplicemente da urlo!!!!!!!
 
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view post Posted on 11/11/2011, 23:49
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Mamma mia sei stata velocissima! Li ho divorati tutti e sono già in astinenza per questa meravigliosa storia! Bellissima la parte in cui i due si amano appassionatamente.
Sono però un po' preoccupata! Cosa vorrà fare Eysuke?
Posta, posta! ::emoheart: ::emoheart: ::emoheart: ::emoheart:
 
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view post Posted on 12/11/2011, 08:31
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Sono molto felice che vi piaccia!!!! :sbrill: :sbrill: :sbrill:
Grazie, per tutti questi bei complimenti, però non è che io sia veloce, Savira, é che questa ff era scritta da tanto tempo!!!! Però mancava il finale così, pochi giorni fa mi è venuta voglia di completarla e... sono ricaduta nel tunnel!!! :fufu: Ora ho un po' di idee che mi ronzano in testa e spero di metterle per scritto al più presto.... però nello stesso tempo non vorrei essere frettolosa e scrivere cose tirate via!

Intanto vi posto qualche altro capitoletto.... :pucci:




IX
L'interfono gracchiò sulla scrivania della segretaria. -"Signorina Mizuki, venga nel mio ufficio immediatamente... e per favore porti del ghiaccio e qualcosa per medicare!"
Quando lo vide conciato in quella maniera, quasi le scappò una risata, ma si ricompose subito sotto lo sguardo truce del giovane presidente. Non riuscì, però, ad evitargli una frecciata. -"Se queste sono le conseguenze dalla notte più bella della sua vita, non oso pensare a quella più brutta!"
Masumi la incenerì con un occhiataccia, mentre si premeva il ghiaccio sulla mascella indolenzita e Mizuki capì di aver tirato un po' troppo la corda.
-"Mi scusi." Disse accomiatandosi.
-"E' scusata. Adesso mi lasci solo: devo fare delle telefonate urgenti."

Hijiri arrivò all'ora di pranzo. Non era prudente farsi vedere in giro per gli uffici, ma Masumi voleva parlargli urgentemente e, a quell'ora, non c'era nessuno in giro. Fissò basito il viso tumefatto e bluastro del giovane presidente, poi dalla sua gola uscì come un singhiozzo, seguito da un rantolo... Non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridergli in faccia. Masumi, che per la seconda volta doveva subire lo stesso trattamento dai suoi dipendenti, sbottò. -"Non ti ci mettere pure tu, Hijiri!"
-"Mi dispiace... ma..." non riuscì a continuare, ricominciando a ridere forte.
Gli ci volle un notevole sforzo per riacquistare un espressione seria, ma alla fine riuscì a fargli quella domanda -"Chi l'ha conciata così?"
Masumi non avrebbe voluto rispondere. Rimase un bel po' in silenzio, poi a occhi bassi confessò: -"Sakurakoji!"
Hijiri sgranò gli occhi e un'altra risata possente echeggiò nella stanza. -"Ah, signor Masumi, ne deduco che il matrimonio di Maya Kitajima è stato annullato!!"
L'altro non seppe resistere e si unì alla sua ilarità. -"Più che annullato, direi rinviato... dopo aver apportato piccole, ma significative modifiche!"
-"Sono felice per lei." Hijiri sorrise, poi tornò serio "Scommetto che adesso teme per la ragazza..."
-"Esatto." Masumi si fece pensieroso. "Sia mio padre che i Takamiya puntano troppo sul mio matrimonio con la signorina Shiori. Potrebbero vendicarsi su Maya. Nessuno sa che lavori per me perciò posso affidarmi solo a te: ti chiedo di proteggerla e, se necessario, di difenderla... potrebbe essere molto pericoloso, dovrai... cautelarti."
-"Indubbiamente. Maya sarà avvertita?"
-"Sì, credo che sia meglio... servirà a non farla esporre a rischi inutili, anche se temo che la tensione possa ripercuotersi sulla sua interpretazione. E' un periodo molto delicato per lei... perciò non le dirò proprio tutto. Ad esempio non saprà che sei armato."
Accordatisi sui dettagli, Hijiri uscì.
Rimasto solo Masumi allungò le gambe davanti e sé e si stirò lentamente, preparandosi mentalmente al colloquio che l'avrebbe atteso di lì a poco. Era stata una mattinata infernale e il pomeriggio si prospettava assai peggiore. Non c'era stato neanche il tempo per ripensare agli ultimi avvenimenti, a quella notte...
Un leggero bussare lo distolse dai suoi pensieri. Shiori doveva essere arrivata.



X

Finalmente era tutto finito. Masumi offrì il volto all'aria fresca della sera passandosi una mano sugli occhi stanchi. Si sentiva esausto: la discussione era stata lunga e penosa. Shiori si era spaventata a morte vedendo i lividi sul viso e il labbro spaccato e gli aveva fatto una sorta di terzo grado per sapere tutto. Masumi non le aveva spiegato nulla, ma le aveva detto, con il dovuto tatto, che non poteva sposarla perché era innamorato di un'altra donna.
Shiori, all'inizio aveva riso pensando ad uno scherzo di cattivo gusto. Ce n'era voluto per farle capire che parlava sul serio. A quel punto, come temeva, lei aveva dato in escandescenze e tra urla, suppliche e lacrime aveva cercato disperatamente di fargli cambiare idea. Quando aveva capito che lui era irremovibile era passata alle minacce, esigendo di sapere chi fosse la misteriosa donna. Masumi ostinatamente aveva taciuto. Lo avrebbe scoperto anche troppo in fretta da sola.
-"E' quella ragazzetta, vero?" aveva strillato Shiori "quell'insulsa, sciocca bambinetta... come puoi preferire lei a me?" aveva piagnucolato.
Masumi era sbalordito. Come diavolo aveva fatto ad indovinare?
D'un tratto Shiori aveva cambiato tattica. Si era avvicinata a lui posandogli una mano sul petto e strofinando generosamente il seno contro di lui. -"Che cosa ha lei che io non ho? Io posso darti qualunque cosa tu voglia, Masumi." Bamboleggiava. "Qualunque cosa..."
-"Ho già tutto quello che voglio."
-"Non posso credere che tu possa accontentarti di quella bambina... non quando puoi avere una vera donna al tuo fianco... o nel tuo letto".
La scena avrebbe potuto essere comica, se non fosse stata penosa. Anche ripensandoci adesso provava un brivido di repulsione per quelle profferte così volgari. Shiori si atteggiava a seduttrice, a donna di mondo e poi si offriva a lui come una prostituta da quattro soldi in un bar di periferia....
Il confronto con Maya fu inevitabile e schiacciante. Maya... lei no, era così diversa! Un attimo prima dolce e indifesa, un attimo dopo arrabbiata e cocciuta. Adesso conosceva però un'altra Maya, quella appassionata e disinibita della loro notte d'amore. Non riusciva a decidere quale aspetto di lei lo conquistasse di più.
Si diresse alla macchina e mise in moto. Avevano appuntamento in una stradina poco frequentata, accanto ad una delle uscite secondarie del teatro.

Maya era stata tutto il giorno sulle nuvole. Non era riuscita a combinare niente alle prove, sempre distratta dal pensiero della notte precedente... arrossiva improvvisamente, ridacchiava fra sé e subito dopo un'ombra oscurava i suoi occhi. Kurunoma l'aveva richiamata più volte, ma non aveva ottenuto nulla. Era inviperito. Lei sembrava non sentirlo neanche: recitava le sue battute con garbo e precisione, ma non ci metteva l'anima, non diventava Akoya... Alla fine si era arreso anche lui e l'aveva lasciata in pace, dedicandosi agli altri attori. Maya seduta su una sedia ai lati del palco fissava con impazienza l'orologio da parete. Se avesse potuto avrebbe fatto avanzare le lancette col pensiero.
Sakurakoji la osservava, tormentandosi in silenzio. Mai l'aveva vista così distratta e agitata.
"Conta così tanto quell'uomo per te? Tanto da compromettere la Dea Scarlatta?"
Finalmente arrivò l'ora giusta e Maya si precipitò fuori dal teatro; corse verso la macchina di lui parcheggiata in disparte. Masumi se ne stava fuori, in ombra, appoggiato allo sportello a fumare. Quando la vide gettò via la sigaretta e spalancò le braccia. Maya si gettò ridendo in quell'abbraccio festoso, poi cercò con naturalezza le labbra di lui. Sentì la lunga spaccatura, subito dopo il sapore metallico del sangue e si staccò immediatamente. Lo fissò nella penombra e si accorse del gonfiore della mascella, quindi lo spinse delicatamente sotto il lampione per vedere cosa avesse... -"Cosa è successo?" Chiese preoccupata.
-"Sono inciampato". Disse Masumi con noncuranza.
-"Su un pugno?" il tono di lei era ironico.
-"Qualcuno in più!" sorrise lui.
-"Chi ti ha picchiato?"
Masumi l'attirò a sé. -"Vieni qui. Mi sei mancata da morire!"
-"E questi graffi?" continuò imperterrita lei, sfuggendo la suo abbraccio. Masumi si posò la mano a coprire la guancia destra, rigata da quattro solchi paralleli.
-"E' stato il regalo d'addio di Shiori. Sai, non l'ha presa troppo bene."
A Maya salirono le lacrime agli occhi. -"Povero amore mio!" In punta di piedi, posò le labbra delicatamente sulle profonde ferite. "Quella maledetta!" mormorò a mezza voce.
Lui non fece commenti e finalmente riuscì ad attrarla a sé stringendola a lungo. Piegò la testa su quella di Maya e la baciò dolcemente.

-"Sakurakoji!" Maya si era staccata bruscamente da lui.
-"Eh?" Masumi era interdetto.
-"Non è vero che si è chiuso la mano nello sportello... è lui che ti ha picchiato, vero? Però... a parte la mano... lui non aveva altre ferite... perché? Non ti sei difeso?" lei quasi gridava, l'agitazione l'aveva invasa.
Masumi sorrise, ma il suo sguardo era serio. -" Me lo meritavo e lui aveva assolutamente ragione. Tutto qui. Se io fossi stato al suo posto l'avrei fatto a pezzi!"
-"Però..."
Le mise un dito sulle labbra. -" Basta parlare di questo. Ho una sorpresa per te! Andiamo?"


continua...
 
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view post Posted on 12/11/2011, 20:40
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Ahahahahahaha ci lasci così?! :ohoh: :ohoh: :ohoh: :ohoh:
Troppo bella questa storia, mi sta appassionando sempre più!
Sono sicura che il finale che creerai sarà bellissimo! Il tuo stile mi piace moltissimo!
Non vedo l'ora di leggere che sorpresa ha in mente Masumi!
 
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view post Posted on 14/11/2011, 15:50
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XI

La macchina si fermò di fronte ad un lussuoso ristorante. Masumi lanciò le chiavi al parcheggiatore, poi la prese per mano, guidandola all'interno. Maya non credeva ai propri occhi: era lo stesso ristorante, quello sul canale, dove era stata con Sakurakoji tanto tempo prima e dove aveva rischiato di annegare! Poteva essere una coincidenza?
Presero l'ascensore diretti al secondo piano. Masumi aveva prenotato tutta la sala, per evitare occhi indiscreti. Appena le porte si chiusero lui la strinse a se con passione e le sfiorò la bocca con un fuggevole bacio. -"È tutto il giorno che volevo farlo!" Le strizzò un occhio.
L'eleganza dell'ambiente la metteva a disagio. I camerieri parevano invece non notare né il vestito dimesso di lei, né il viso tumefatto del giovane presidente della Daito. Non sembravano stupiti neanche di vederlo con una donna che non fosse la sua fidanzata.
Masumi la fece accomodare sulla sedia, scostandogliela con modi galanti.
-"Questo ristorante è mio" le bisbigliò all'orecchio, mentre si chinava su di lei, "un piccolo investimento della Daito all'insaputa di mio padre. Diciamo che volevo... ehm, allargare il mio giro d'affari. I camerieri sono molto fidati e silenziosi."
La cena fu perfetta. Nella calda e intima atmosfera della stanza, parlarono a lungo, raccontandosi del loro passato e facendo progetti per il futuro... Le due teste erano tanto vicine da sfiorarsi e, spesso, le loro mani s'intrecciavano, mentre si sussurravano le dolci, eterne parole che tutti gli innamorati, da sempre, si ripetono. Ad un tratto Masumi si fece teso ed emozionato. Le strinse una mano.
-"Aspettami qui!"
Ricomparve dopo un attimo, tenendo tra le braccia un enorme fascio di rose scarlatte. Una lacrima scivolò sul viso di lei.
Masumi fu un poco deluso dalla sua reazione -"Allora? Non dici niente?"
-"Masumi... io... io lo sapevo." Gli occhi le brillavano di gioia e un dolce sorriso le incurvava le labbra.
-"Da... davvero?" balbettò lui. "E da quando?"
Maya gli andò incontro e gli tolse dalle braccia il mazzo di rose. Lo strinse al petto con amore, poi, posatolo, abbracciò Masumi -"Da quando ho vinto il premio per Lande Dimenticate. Vedi nel tuo biglietto, mio ammiratore, " rimarcò queste parole, "parlavi del foulard azzurro con cui Jane aveva compreso di essere una persona..."
-"E allora?" Masumi non riusciva davvero a capire come avesse fatto a tradirsi.
-"Quel foulard è stato usato solo per la prima...e alla prima..."
-"...C'era solo Masumi Hayami..." finì la frase al posto di Maya. Il suo disappunto era palpabile.
-"Esatto. E non solo..."
Masumi si passò una mano tra i capelli, come faceva sempre quando era imbarazzato.
-"Cos'altro ho fatto?"
-"Hai fatto cadere la tua penna vicino alla tomba di mia madre... il giorno dell'anniversario della sua morte..."
Masumi arrossì violentemente, poi si fece scuro in volto, abbassando gli occhi. Era la prima volta che parlavano di sua madre, da quel terribile giorno... sentiva tutto il peso del rimorso gravargli sul cuore come un macigno. Eppure era un argomento che doveva affrontare.
Maya si accorse della sofferenza di lui. Gli accarezzò la guancia, desiderosa di consolarlo. -"So a che cosa stai pensando, ma devi smetterla di colpevolizzarti... Purtroppo non si può cambiare il passato." Gli sollevò il viso, costringendolo a guardarla negli occhi. "Io ti ho perdonato... e ti amo... conta qualcosa questo?" chiese sottovoce.
-"E' l'unica cosa che conti al mondo!" disse lui con calore.
-"E allora andiamo via, mio ammiratore delle rose scarlatte, dopotutto io non ho più fame..."
Masumi lesse negli occhi di lei una promessa di seduzione, cui gli era impossibile resistere. Non se lo fece ripetere due volte e, in pochi minuti, l'elegante macchina amaranto sfrecciava per le strade di Tokyo. Destinazione, una piccola villetta isolata in riva al mare.

Maya riposava tra le braccia di Masumi, mentre lui le accarezzava pigramente i capelli. La luce della luna piena entrava dall'ampia finestra, tingendo d'argento le lenzuola e disegnando lame di luce sui loro corpi nudi. La villetta, che Masumi aveva acquistato all'insaputa del padre solo di recente, non era ancora arredata e le bianche stanze deserte facevano apparire la loro presenza lì un sogno irreale. Il grande letto matrimoniale era l'unico mobile che Masumi aveva acquistato, scegliendolo personalmente quel pomeriggio. Aveva dovuto insistere molto perché glielo consegnassero immediatamente, ma alla fine la sua ostinazione, accompagnata da una generosa mancia, l'aveva spuntata. Certo non immaginava che l'avrebbe inaugurato tanto presto! Sorrise dentro di se ad occhi chiusi, assaporando quella sensazione di benessere.
-"Masumi?"
-"Mh..."
-"A cosa pensi?"
-"A quanto sei bella... senza vestiti addosso"
-"Scherzi sempre tu..."
-"Ma no, è vero..." le posò le labbra sulla fronte.
Maya era troppo felice per riuscire a stare ferma. Si inginocchiò sul letto voltandosi verso di lui. -"Ma ci pensi? Io e te... insieme! Chi l'avrebbe mai detto!!!" rise. "E pensare che mi trattavi sempre così male! Quando mi sfidasti a interpretare la ragazza lupo davanti a tutte quelle persone... non ho mai provato tanta soddisfazione in vita mia di quando ti ho morso!!!!!!"
Masumi aveva tirato su dei cuscini e, poggiata la schiena alla testata del letto, si era seduto di fronte a lei. Guardava il corpo di Maya che si stagliava nella semioscurità contro la bianca luce lunare, ammirandone la linea sinuosa e perfetta. I capelli le scendevano sulle spalle a coprirle appena i seni palpitanti. Sentì il desiderio rinascere in lui. Tacque per un istante.
-"Davvero?" Commentò con voce morbida e carica di sottintesi. "Non l'avrei detto...anzi avrei giurato che, con me, tu avessi provato molta più soddisfazione, ehm, in altre occasioni..."
Maya rise di nuovo saltandogli al collo. -"Razza di sfacciato! Parlare così ad una ragazzina!"
-"Mmh..." Masumi la strinse a sé, ma la sua voce si fece severa "Dovresti smetterla di provocarmi in questo modo, ragazzina!" disse, calcando sull'ultima parola.
-"La smetterò...quando sarò vecchia!" esclamò allegramente, poi lo baciò con passione. Masumi raccolse l'invito senza esitazioni.
-"Forse dovremmo dormire un po'...domani in ufficio sarai uno straccio!"
-"Forse..." commentò lui continuando a baciarle il viso e il collo.


XII
I giorni si susseguivano veloci, senza che accadesse niente di ciò che Masumi temeva. Hijiri continuava a restare al fianco di Maya con discrezione, ma senza perderla di vista neppure un attimo. Sapeva che era ancora presto per rilassarsi. Masumi invece cominciava ad abbandonarsi all'idea che i suoi timori, per una volta, fossero infondati. Forse suo padre non approvava che avesse scelto Maya, ma almeno non gli aveva messo i bastoni tra le ruote e anche i Takamiya, pur non avendo preso bene lo scioglimento del fidanzamento, avevano accettato la situazione con signorile distacco, senza minacciare ripercussioni. Era tutto molto facile. Troppo. E se fosse stata la quiete prima della tempesta? Di nuovo dubbi e preoccupazioni l'assalirono. Cercò di scacciarli concentrandosi sulle carte che aveva di fronte, ma con scarso risultato. Da molti giorni viveva questa tensione e l'incessante alternarsi di ansia e speranza avevano logorato i suoi nervi. Si rassicurò un poco pensando che c'era Hijiri con lei, ma quel pensiero non lo lasciava...la quiete prima della tempesta... un campanello d'allarme prese a squillare in un angolo della sua testa. Facendo leva sul proprio ferreo autocontrollo, ricacciò l'inquietudine in fondo alla mente. Stava diventando paranoico. Maya era al sicuro, si disse per la centesima volta. Tornò alla sua documentazione.
Maya era esausta, le prove andavano avanti da quella mattina senza soste. Negli ultimi tempi la sua recitazione si era fatta più intima e intensa, adesso riusciva a rendere i sentimenti di Akoya con una pienezza che non avrebbe mai creduto possibile. Lei era Akoya e le parole della dea diventavano le sue, perché erano le stesse che pronunciava al suo amore anche nella realtà.
Kurunoma era incredibilmente soddisfatto dei lei. E lei si sentiva immensamente felice. Sbirciò Hijiri che sedeva a braccia conserte in un angolo della stanza e la sua presenza le diede una grande sicurezza.
-"Va bene così, siete stati tutti molto in gamba! Mezz'ora di pausa."
Maya respirò di sollievo. Si asciugò la fronte con un asciugamano, dirigendosi al buffet. Aveva voglia di un buon caffè. Prese la caraffa servendosene una dose abbondante. Non fece in tempo a tornare indietro, verso il palco, che un leggero senso di nausea la prese... poi un capogiro. Tutto accadde in una frazione di secondo. La fronte si imperlò di sudore freddo... le sembrava di non riuscire a respirare. Si portò una mano alla gola ... un rantolo fuoriuscì sibilando, attirando l'attenzione di Hijiri che corse da lei...Un tremito convulso la scuoteva. Continuando a respirare affannosamente cadde e lui la prese al volo.
Hijiri fissò con occhi dilatati dalla paura il colore terreo del viso della ragazza. Gridò con quanto fiato aveva in corpo: "Chiamate un'ambulanza! PRESTO!! E avvertite il signor Hayami! Immediatamente!"

XIII
Masumi sedeva di fianco al letto con la mano di Maya fra le sue. Continuava a scrutare quel viso che tanto amava per trovarvi i segni del miglioramento che pure gli avevano assicurato i dottori. Non si era voluto allontanare dal suo capezzale neanche per un attimo. Sentiva che se l'avesse persa non avrebbe potuto reggere al colpo: sarebbe certamente impazzito dal dolore. Provò a immaginare la sua vita senza di lei e gli apparve solo un infinito tunnel buio, nel quale non sarebbe mai più tornato il calore del sole. Mai più. Il panico l'invase, non si era mai sentito così disperato prima di allora, neanche quando aveva appreso la notizia del suo matrimonio.
Una sola lacrima scese lentamente dai suoi occhi.
Entrò Hijiri silenziosamente.
Senza neppure voltarsi, Masumi gli si rivolse con un tono aspro, carico di biasimo. -"Allora?"
Ce l'aveva con lui... non era forse per evitare situazioni come quella che l'aveva messo al fianco di Maya? Era la prima volta che deludeva le sue aspettative.
-"Il veleno non era nel caffè, come immaginavamo. Lì c'era solo una sostanza, normalmente innocua... se ingerita da sola."
-"Che significa?"
-"Avvelenamento binario. La sostanza dentro il caffè ha reagito con un'altra assimilata da Maya chissà in quale modo, provocando lo shock anafilattico. Un lavoro da professionisti."
-"E tu cosa facevi mentre Maya veniva avvelenata?" Il tono di Masumi era duro e accusatorio.
Hijiri chinò il capo umiliato. Non riusciva a perdonarsi quella leggerezza.
-"Avevo già esaminato il caffè e altri ne avevano bevuto. Non mi sono insospettito. Chi poteva immaginare..."
-"TU!" Masumi si alzò di scatto dalla sedia e gli si mise di fronte, i pugni stretti, gli occhi lampeggianti di collera "TU, DOVEVI IMMAGINARE!!!" gridò furioso.
Un flebile lamento lo richiamò subito accanto alla ragazza. -"Ma...su..."
-"Sono qui, tesoro mio! Va tutto bene."

-"Siete degli incompetenti!" tuonò l'uomo anziano sbattendo i palmi sul tavolo. "La ragazza se l'è cavata! " Carezzandosi il mento, assunse un tono mellifluo, il sorriso tagliente: "Correggetemi se sbaglio, vi avevo detto o no," gli occhi si ridussero a due fessure, "DI UCCIDERLA?" concluse gridando.
I due uomini vestiti di scuro che stavano in piedi in fondo all'ufficio si guardarono incerti. -"La prossima volta..." Provò a dire il più alto dei due.
-"La prossima volta farete bene pensare ad un piano migliore... perché non avrete una terza occasione. Già adesso sarà molto più difficile avvicinarla. Masumi è troppo abile, non si lascerà sorprendere una seconda volta..."
-"Giusto!" Convenne un'altra voce maschile dal buio. "Adesso sarà infuriato! Tiene tantissimo a quella ragazza, più che alla sua stessa vi..."
-"Basta!" Strillò una voce femminile adirata. "Masumi non può realmente amare quella ragazza... forse lo crede, forse ne è infatuato. Ci penserò io a convincerlo che non è così! Dovrete trovare un modo sicuro di eliminarla. Voglio che muoia nel modo più doloroso e soprattutto davanti a lui! Deve soffrire le pene dell'inferno!! Voglio che la guardi morire senza riuscire a fare niente per salvarla, voglio che sia annientato ..."
-"...E che torni strisciando ai nostri piedi!" concluse l'altro.
Una risata femminile leggermente isterica fece eco a quelle parole -"...Ai miei piedi vorrete dire! Povero Masumi, sarai così disperato e solo...io ti starò vicino. La dimenticherai in fretta! "

Masumi era furente. C'era mancato poco. Troppo poco. Un attimo di esitazione in più e Maya sarebbe... non riusciva nemmeno a pensarla quella parola! Maya...
Carezzò il viso del suo amore. Era ancora pallidissima e faceva fatica a parlare, ma era viva. Sapeva che dietro all'incidente c'erano i Takamiya, ma non c'era modo di provarlo... aveva le mani legate. I suoi sospetti non bastavano e Maya si trovava ancora esposta al pericolo. Strinse le labbra, sforzandosi di ragionare con freddezza. Tutte le precauzioni prese si erano rivelate insufficienti. C'era da aspettarselo, il clan Takamiya era potente e arrivava ovunque. Per quanto avesse predisposto misure di sicurezza molto strette alle prove, erano riusciti ad entrare lo stesso... Se solo avesse potuto tenerla d'occhio lui stesso... "Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima?" Il nome degli Hayami doveva pure servire a qualcosa. In un attimo prese la sua decisione.


XIV

Maya aprì gli occhi trovandosi di fronte il sorriso luminoso di Masumi. Aveva gli occhi cerchiati e la barba lunga di due giorni, ma gli occhi azzurri scintillavano di gioia mentre si chinava su di lei a sfiorarle le labbra con un bacio. -"Come ti senti, piccola mia?"
-"Meglio, grazie. Tu piuttosto... come ti senti? Hai una brutta cera..." Masumi sorrise -"Ora che ti sei svegliata sto bene anch'io! Mi hai fatto morire di paura."
Maya gli cinse il collo con le braccia. Lui si sedette sul bordo del letto stringendola delicatamente a sé. -"Ho avuto una dannata paura di perderti!" Maya sentì una lacrima scivolare lungo la guancia dell'uomo. "Non voglio più provare questo dolore lancinante... voglio averti sempre accanto a me..." Si staccò dal suo abbraccio e si frugò nella tasca della giacca. Nel palmo della mano comparve un piccolo astuccio di velluto blu. "Sposami Maya! Ti offrirò tutta la protezione del mio nome, non permetterò a nessuno di farti del male!"
Maya avvicinò la mano tremante al piccolo astuccio e l'aprì. Un meraviglioso solitario brillava incastonato in un anello d'oro bianco. Lacrime di gioia le serrarono la gola per un attimo, poi presero a scendere copiose dai suoi occhi. Masumi prese l'anello e glielo infilò la dito. "Vuoi sposarmi, amore mio? Vuoi sposare quest'uomo talmente pieno di difetti che non riesce neanche ad esprimere i suoi sentimenti nel modo giusto, che ha cominciato a vivere solo da quando tu sei con lui?"
Lo sguardo di lei era incredulo, ma pieno di felicità. Non c'era nulla al mondo che desiderasse di più. -"Sì." Disse in un soffio. Masumi si rilassò e si rese conto di colpo di aver atteso la sua risposta con trepidazione. Le prese il viso tra le mani e la baciò con calore. -"Celebreremo le nozze non appena starai meglio!"

La grande specchiera le rimandava l'immagine di una giovane donna radiosa, avvolta in un elegantissimo abito di satin color avorio, che le lasciava scoperte le spalle. I lunghi capelli scuri erano stati raccolti in ciocche ondulate sulla testa e intrecciati con nastri e boccioli di rose scarlatte. Il bouquet, sempre di rose scarlatte regalatole da Masumi, era appoggiato sulla poltrona.
Maya si strinse nervosamente le mani. Tra pochissimo sarebbe scesa nel salone di casa Hayami, dove si sarebbe legata a lui per sempre. Era tesissima, il cuore le batteva furiosamente.
Scrutò il suo viso nello specchio e vi trovò solo una luminosa felicità. Tutti quegli anni d'incertezze e di dolore erano scomparsi. Anche il recente incidente e la paura che ne era seguita non avevano lasciato tracce sul suo bel viso e sul suo cuore. Non la preoccupava nemmeno la possibilità che potessero riprovarci. Il passato aveva cessato di esistere, ora davanti a lei si apriva solo un meraviglioso presente e un futuro colmo d'amore. Controllò per la centesima volta che tutto fosse a posto. Sapeva che era inutile, dato che Ayumi e Rei non avevano acconsentito a lasciare la stanza finché ogni ricciolo, ogni piega, ogni nastro non era stato sistemato in modo perfetto. Il trucco leggero le dava un'aria più adulta e il corpetto aderente disegnava con grazia il suo corpo. Si portò il velo sul viso, studiando l'effetto finale. Voleva che Masumi restasse a bocca aperta. Già s'immaginava quanto sarebbe stato affascinante nel suo abito scuro. Provò un brivido di piacere nel pensare che quell'uomo magnifico sarebbe stato suo. Suo e di nessun'altra, si disse orgogliosamente.


continua...

Edited by Bebaluna - 14/11/2011, 17:55
 
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