Murasaki no Bara no Yume  - Glass no Kamen  * Il Grande Sogno di Maya * Anime, Manga, Drama, World e Fanwork

Il fantasma del Nittei

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Emer Kenobi
view post Posted on 30/12/2012, 22:26




Ok, ero indecisa se postare o meno a pubblicare questa ff (per ora ho scritto solo il seguente capitoletto iniziale), nata da un'improvvisa ispirazione che mi è venuta in questi giorni. Più che altro perchè, come nei mesi precedenti, anche il prossimo periodo sarà per me molto molto pieno di lavoro e impegni, quindi non posso garantire continuità e di poter scrivere regolarmente. ma siccome questa idea che mi è venuta mi stuzzica molto, e se devo aspettare di avere tempo non scriverò mai, ho pensato di "obbligarmi" a scrivere pubblicando subito, così sarò costretta, seppur a rilento, a continuarla. Non credo comunque che sarà lunghissima e più o meno ho già in mente tutta la trama.

Questa storia, come si evince dal titolo, è molto liberamente ispirata al "Fantasma dell'Opera".



CAPITOLO 1


Tokyo, primi del Novecento

Maya alzò lo sguardo allo stesso tempo affascinata e intimorita dalla maestosità della facciata del grande teatro. Nonostante recitasse fin dall’età di tredici anni, era la prima volta che faceva il suo ingresso, da attrice, in una struttura tanto grande, importante e antica.
Il Nittei infatti aveva già all’epoca quasi un secolo di storia alle sue spalle: era stato il primo teatro della capitale giapponese ad essere edificato in stile occidentale, sul modello dei grandi teatri d’opera europei, quando, agli inizi dell’Ottocento, accanto ai spettacoli tradizionali No, kabuki e Bunraku, cominciarono a diffondersi anche le rappresentazioni di opere dell'occidente.
Per decenni il Nittei era stato il punto di riferimento per la raffinata alta società nipponica, che lì aveva potuto assistere a tutti i più importanti spettacoli della tradizione europea, ma anche a opere contemporanee di nuovi autori giapponesi.
In realtà la gloriosa storia del teatro aveva rischiato, appena due anni prima, di venire bruscamente e interrotta da un evento drammatico: un incendio aveva seriamente danneggiato gran parte dell’edificio. Fortunatamente, grazie all’intervento di un ricchissimo mecenate, il Nittei era stato restaurato e salvato dalla rovina.
Dopo aver risalito la gradinata, Maya passò sotto il pronao che schermava la facciata neoclassica dell’edificio, attraverso le imponenti colonne corinzie, e fece il suo ingresso nel teatro: quella era la sua grande occasione, era infatti stata scelta per interpretare la leggendaria opera del maestro Ichiren Ozachi, “La Dea Scarlatta”, dopo quasi quaranta anni dalla sua ultima messa in scena.

 
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Emer Kenobi
view post Posted on 29/6/2014, 18:40




Ok, ero combattuta se continuare questa storia, visto che l'ho abbandonata più di un anno e mezzo fa, quando sono entrata in "sciopero" contro la Miuchi.
Ma devo dire che leggere le nuove storie pubblicate da Laura e Fabiola in questi giorni mi ha convinto a riprovare a rimettere mano a questa storia. Pubblico però per ora solo il capitolo che avevo da parte, ma non posso garantire la continuazione sicura, per via degli impegni lavorativi. spererei di riuscire a scrivere qualcosa questa estate perchè lavoro ne ho , ma meno pressante che negli ultimi mesi.
per ora dunque il capitolo 2.


CAPITOLO 2

“Benvenuta mademoiselle Kitajima, il mio nome è Genzo e sono il custode del teatro e degli annessi ”, disse l'uomo in completo scuro che aveva accolto la giovane al suo ingresso nel grande foyer teatro. Maya si stava ancora guardando intorno intimorita dalla maestosità dell'architettura, dai grandi specchi che si alternavano a pilastri scolpiti sulle pareti. I maestosi lampadari di cristallo erano in quel momento spenti e solo qualche candela accesa sulle appliques laterali illuminava l'ambiente con una luce fioca, ma i cui riverberi sugli specchi e sui cristalli formava delle ombre un po' sinistre sul pavimento e sulle figure scolpite nei marmi. Maya aveva sussultato quando aveva avvertito la presenza dell'uomo alle sue spalle, ma si era ripresa subito notando lo sguardo gentile dell'uomo.
“Annessi?” chiese Maya alle parole del signor Genzo.
“Si, questo teatro come sa, oltre ad essere antico, è anche molto grande e non comprende solo il teatro con la sua platea e i numerosi palchi, il ridotto e i camerini, ma anche dei locali per le prove, una cucina e soprattutto degli alloggi! Furono creati per gli attori e gli artisti forestieri che si fermavano per breve tempo in città. Col tempo erano caduti in disuso, ma dopo la ristrutturazione del teatro, in seguito all'incendio, sono stati ripristinati anch'essi. Vedrete che vi ci troverete bene mademoiselle!”
Maya lo guardò sbalordita: “Ma come... dovrò rimanere a dormire qui in teatro?” chiese stupita guardandosi nuovamente intorno intimorita. “Mi avevano detto che mi avrebbero assegnato un alloggio, ma credevo fosse nei pressi, non dentro il teatro stesso!”. Genzo le sorrise benevolo capendo il timore della ragazza: lui, in quanto custode della struttura, già da qualche anno abitava lì, e oramai si era abituato all'atmosfera che si respirava tra quelle vecchie e maestose mura, ma per una giovane fanciulla la prospettiva non era delle più allegre...Avrebbe evitato accuratamente di dirle delle strane cose che accadevano in quel luogo, e non solo di notte... anche se presto se ne sarebbe resa conto ugualmente, suo malgrado, ma non voleva spaventarla prima del tempo.” L'uomo prese due candele dalla parete e la mise su un candelabro poggiato su un tavolino e la invitò a seguirlo.
Stavano percorrendo un lungo e stretto corridoio e non si udiva altro rumore che quello delle loro scarpe sul pavimento di marmo e il fruscio della lunga gonna dell'abito di mussolina della ragazza.
Il buio era totale, e solo la luce proveniente dal candelabro creava un cono di luce in movimento.
Giunsero di fronte ad una grande porta di scuro legno d'ebano e Genzo, presa una chiave dalla tasca della sua giacca, la inserì nella serratura e l'aprì. Chiese alla giovane di aspettare un attimo mentre lui cercava l'interruttore della luce elettrica, novità di quegli anni, che era stata installata appositamente per quei locali dopo la ristrutturazione. Poco dopo Maya entrò nella stanza, ora illuminata grazie alla luce di un lampadario di cristallo e si guardò attorno stupita: la camera era molto ampia e l'arredamento comprendeva un grande letto a baldacchino in legno d'ebano intarsiato, un armadio a più ante, un angolo adibito a spogliatoio e dotato di una grande tinozza, diviso dal resto della stanza grazie ad un separè decorato con stoffa a motivi floreali, e una ampia toletta, sormontata da un grande specchio. Il mobilio era scuro e austero, nello stesso stile del teatro, ma Genzo aveva avuto cura di ingentilire l'ambiente mettendo dei tendaggi, sia alle pareti che sul baldacchino, e delle coperte dai tenui colori pastello e leggere fantasie a fiorellini. Maya era comunque intimidita sia per il fatto di dover alloggiare nel teatro, ma anche perchè non era abituata ad avere tanto spazio per sé e soprattutto essere circondata da tanto lusso, per quanto austero fosse.
“Le piace? Questa è la stanza più bella di tutte!” Disse Genzo.
“Oh, ma non è troppo per me?” obiettò la ragazza. “Non dovrebbero assegnarla a qualcuno di più importante?”.
“Ma mademoiselle, voi ora siete la prima attrice di questo teatro! Per quanto siate molto giovane e alla prima grande esperienza, ora come ora avete qui un ruolo importante... In ogni caso... ehm..” L'uomo parve esitare e Maya lo incalzò a continuare.
“Ecco, in ogni caso voi siete la sola ad alloggiare qui...” Confessò infine Genzo.
“Cosa?! No non posso rimanere sola qui dentro!” Disse allarmata la giovane.
“Beh non sarete completamente sola, anche io abito qui, anche se l'alloggio del custode è sull'ala opposta dell'edificio. Comunque non preoccupatevi, non c'è nulla da temere e io chiuderò bene tutte le porte del teatro, ma se vi fa stare più tranquilla chiudete a chiave anche la porta della vostra stanza. Ora vi lascio e vi auguro buon riposo mademoiselle...” Disse Genzo facendo un breve inchino, uscendo dalla stanza e lasciando una Maya tremante, la quale, subito dopo che la porta si fu chiusa alle spalle dell'uomo, corse a chiudere con la chiave che lui aveva lasciato sul tavolino al centro della camera.
Dopo aver riposto i suoi abiti, presi dalla valigia che aveva portato con sé, Maya si svestì, slacciò il bustino che portava sotto l'abito, secondo la moda dell'epoca, e si infilò la una lunga e candida camicia da notte di cotone. Dopo essersi rinfrescata il viso, essersi sciolta l'austero chignon con cui era solita acconciarsi i capelli ed essersi spazzolata la lunga chioma castana, si avvicinò al letto, ma solo in quel momento si accorse di una porticina situata su una delle pareti che prima non aveva notato: provò ad aprirla ma si accorse che era chiusa a chiave. Alzò le spalle pensando che forse era una porta cieca, chiusa dopo la ristrutturazione e si mise a letto; pensava che non sarebbe riuscita a dormire quella prima notte in quel luogo, invece, vinta dalla stanchezza per il viaggio, si addormentò poco dopo.
Non si accorse di nulla così, quando la porticina si aprì un poco con un lieve scricchiolio, per poi richiudersi dopo qualche minuto.
 
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view post Posted on 29/6/2014, 20:18
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Grande, Emer! Sono contenta di leggere una versione così alternativa del nostro manga preferito. Adoro l'atmosfera che hai creato e, adesso, non vedo l'ora di sapere cosa si cela dietro la porta ritenuta erroneamente "cieca". Ho già i brividi, ma spero che il fantasma sia biondo e che abbia gli occhi azzurri di qualcuno... Posta presto!
 
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Emer Kenobi
view post Posted on 29/6/2014, 22:29




grazia Laura. spero di avere il tempo di scrivere il resto (la storia l'ho già tutta in testa, anche se ovviamente ricalcherà molto il "fantasma dell'opera" (mi ha ispirata molto anche il film con Gerard Butler ovviamente).
 
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view post Posted on 30/6/2014, 19:06
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Wow! Mi immagino già i personaggi, allora! Lui è azzeccatissimo per la parte di un Masumi tormentato.
 
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view post Posted on 30/6/2014, 20:23
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:sbrill: :sbrill: :sbrill: Masumi nella parte di Erik :sbrill: non vedo l'ora di leggere questa storia Emer!!! Di sicuro dalle tue mani ne uscirà una meraviglia :sbrill:
maaaaa... Maya amerà mica Yu qui???? Ti pregoooooo deve amare solo Masumiiiiii e non per pietà ma per ammorreeeeeee :wowhot:
 
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Emer Kenobi
view post Posted on 30/6/2014, 20:56




ehm non posso anticipare troppo ma si Yu ci sarà a fare da terzo incomodo, ma la mia storia non ricalcherà alla lettera l'originale^^
 
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Emer Kenobi
view post Posted on 30/6/2014, 22:05




Ecco il terzo capitolo: abbiate pazienza, sto andando molto per gradi.

CAPITOLO 3

Un filo di luce filtrava appena tra i pesanti tendaggi di velluto che schermavano la grande finestra della stanza, ma finiva direttamente sul volto della ragazza addormentata, la quale poco dopo si destò schermandosi il volto. Maya si mise a sedere di scattò sul letto disorientata e per un attimo non riconobbe il luogo in cui si trovava. Poi ricordò gli avvenimenti della sera precedente e di trovarsi in uno degli alloggi all''interno del Nittei.
Scese dal letto e si avvicinò alla bacinella posta sul suo supporto accanto alla specchiera: l'acqua doveva averla preparata Genzo la sera prima e la fanciulla ne raccolse un po' con le mani gettandosela sul viso. L'acqua fredda le fece correre un brivido lungo la schiena, ma , dopo essersi asciugata con panno, si sentì rigenerata e desta, pronta ad iniziare la prima giornata della sua nuova esperienza come attrice del Nittei.
Maya era orfana: il padre lo aveva perso ancora molto piccola e la madre era morta di tisi quando lei aveva solo 8 anni; il destino della ragazza sarebbe stato probabilmente quello di andare a servizio presso qualche famiglia, una volta uscita dal collegio gestito da delle monache cristiane, fondato a Yokohama da un ordine religioso straniero, se un giorno una strana signora vestita di nero non l'avesse notata, osservando attraverso la cancellata che dava sul cortile dell'istituto, mentre raccontava, animandola con la propria innata gestualità, una fiaba alle allieve più piccole.
Il giorno seguente Maya era stata convocata dalla madre superiora, la quale le aveva annunciato che
una donna, che diceva di essere una sua lontana parente, era venuta a prenderla per portarla a vivere con sé. Fu così che la giovane conobbe la signora Tsukikage, ma il suo vero nome lo seppe solo una volta che furono fuori dai cancelli del collegio e la donna le rivelò la verità: lei non era affatto una sua parente, ma un'ex attrice, un tempo assai famosa, che aveva dovuto lasciare le scene per via di un incidente che le aveva deturpato il viso. Maya, sconcertata, chiese alla signora il perchè del suo interesse per lei e perchè l'avesse condotta via da quella che negli ultimi 5 anni era stata la sua casa e la donna le rispose: “Sia ben chiaro, ragazza, non sono una persona caritatevole, il mio interesse per te è prettamente egoistico... Io sto cercando la mia erede, non di una fortuna economica, ma di qualcosa di più prezioso, un ruolo teatrale diverso da tutti e che finora solo io ho saputo interpretare.
Ho cercato invano per tutto il Giappone una giovane da istruire e preparare, ma ora credo di averla trovata... sei tu Maya, la ragazza dalle mille maschere!”. “Mille maschere? Io? Lei vuole fare di me un'attrice? Non è possibile! Ma mi ha vista' io sono così banale, comune e priva di qualità speciali...” Disse la ragazza. La signora Tsukikage le si era parata davanti e le aveva detto “Decidi tu quello che vuoi fare: puoi tornare la dentro e dire che ho mentito, ritornare alla tua vita incolore, ma facile e senza scosse, oppure puoi seguirmi, lasciare che io faccia brillare il diamante grezzo che sei ora: ho visto in te un grande talento, che tu ancora non sai di possedere. Ma sappi fin da adesso che non sarà facile! Non ti farò sconti e se mi deluderai ti lascerò al tuo destino.”
Fu così che Maya, appena tredicenne, divenne l'allieva della grande Chigusa Tsukikage. Ora di anni ne aveva venti, e negli ultimi sette anni aveva imparato molto, attraverso i duri metodi della sua insegnante, ma anche affrontando il duro e spesso insidioso mondo del teatro. Ora aveva la sua grande occasione di recitare in quel grande e antico teatro e soprattutto avrebbe presto potuto intepretare il ruolo per cui Chigusa l'aveva preparata in tutti quegli anni, la Dea Scarlatta! Il dramma leggendario scritto proprio dal grande amore di gioventù della sua insegnante: Ichiren Ozachi.
Maya si riscosse dai suoi ricordi e finì di prepararsi: indossò uno dei suoi semplici abiti, legò i capelli nel suo solito chignon e girata la chiave nella toppa, uscì dalla sua stanza, richiudendola alle proprie spalle e mettendosi la chiave nella tasca. Si avviò lungo il corridoio percorso la sera prima, ma si bloccò quando udì una leggera risata dietro di sé, e si voltò di scatto credendo di vedere una figura che si era mossa alla fine del lungo andito, ancora buio per la mancanza di finestre. “Signor Genzo? Siete voi?” disse la ragazza, tornando sui suoi passi e dirigendosi da quella parte, ma, una volta svoltato l'angolo non vide nessuno. Alzò le spalle e si diresse nuovamente verso il ridotto del teatro, che, alla luce del giorno appariva meno minaccioso, anche se continuava a metterle soggezione per la sua maestosa eleganza. Con sua somma sorpresa vide Genzo giungere dall'ala opposta dell'edificio; l'uomo le si avvicinò sorridente e le fece un breve inchino.
“Buongiorno Mademoiselle, avete riposato bene?”Le disse con il suo solito garbo.
“Benissimo grazie... ma, non eravate lungo il corridoio vicino agli alloggi degli attori poco fa? Come siete giunto qui?” Chiese incuriosita Maya, ma l'uomo rispose: “Io non sono passato di lì mademoiselle Maya, vi sbagliate...”. “Oh, ma allora chi c'era? Mi è parso di sentire una breve risata...” disse la ragazza un po' disorientata e per un attimo le parve di scorgere un lampo di timore negli occhi dell'uomo, che però subito dopo le disse che probabilmente si era sbagliata.In quel teatro in quel momento c'erano solo loro due... “In questo antico edificio ci sono correnti d'aria, pertugi e muri che creano suoni per via delle vibrazioni, e spesso le ombre creano delle illusioni ottiche...Non dovete farvi suggestionare” Le spiegò l'uomo, anche se a Maya, come la sera precedente, parve che l'uomo sfuggisse il suo sguardo e che si affrettasse a cambiare discorso quando la invitò a seguirlo verso la scena del teatro, dove, di lì a poco, sarebbero arrivati i membri della compagnia Ondine e sarebbe venuto anche il ricco proprietario del teatro per conoscerla.
 
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view post Posted on 1/7/2014, 10:09
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Wow,Emer.Voglio conoscere anche io il ricco proprietàrio...Non vedo l'ora. Il tuo riadattamento è molto convincente.Bravissima!
 
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Emer Kenobi
view post Posted on 1/7/2014, 15:12




Grazie Laura! penso ti stupirà sapere chi è il proprietario .... ecco un altro capitolo (finchè ho tempo scrivo , per caso poi dovessi fermarmi), dove si spiegano alcune cosette, ma c'è ancora un po' di suspance^^

CAPITOLO 4

Quando salì sul palco, entrando attraverso le quinte, Maya rimase incantata dalla visione che le si presentò davanti: il teatro era ancora più grande e bello di come si era immaginata! L'enorme platea che poteva ospitare centinaia di spettatori su poltroncine di velluto rosso dai poggioli di legno dorato e intarsiato, i cinque registri su cui erano disposti i palchi, a loro volta decorati con intarsi di legno dorato e delimitati da colonne lignee in stile corinzio. Il Nittei era un teatro all'italiana che poteva tranquillamente rivaleggiare con i modelli europei al quale si rifaceva. La ristrutturazione dopo l'incendio era stata assolutamente accurata in ogni dettaglio, ma molti elementi erano originali, in quanto, fortunatamente, il fuoco, per quanto devastante, aveva interessato maggiormente la scena , le quinte e i camerini, bruciando solo parzialmente la platea e limitandosi ad annerire, a causa del fumo, tutte le preziose parti lignee così finemente decorate. La ragazza era persa nei suoi pensieri immaginando cosa avrebbe provato nel recitare in un logo simile, quando dei rumori provenienti dall'ingresso principale della platea non attrasse la sua attenzione: un nutrito gruppo di persone si stava avvicinando al palco. Maya riconobbe alcune di loro e scendendo la scaletta che dal palcoscenico portava alla platea, corse incontro alle amiche Rei, Sayaka e Mina. Le amiche e colleghe si abbracciarono felici, contente di ritrovarsi tutte insieme in quel luogo: le quattro attrici erano infatti ciò che restava della scomparsa compagnia Tsukikage, che sfortunatamente qualche mese prima aveva dovuto chiudere i battenti, ma che ora erano entrante a far parte della più prestigiosa compagnia Ondine. In realtà soltanto Maya era stata invitata, o forse sarebbe meglio dire quasi costretta a entrarvi, quando la signora Tsukikage, che notoriamente non aveva buoni rapporti con la Ondine e il suo dirttore, il signor Onodera, inaspettatamente l'aveva “ceduta” sotto le pressanti richieste di Onodera stesso. Chigusa aveva posto solo due condizioni: oltre a Maya, anche le altre sue tre attrici rimaste fedeli alla signora, avrebbero dovuto essere assunte, inoltre, anche se aveva acconsentito a rappresentare la Dea Scarlatta al Nittei, aveva ottenuto di poter sovrintendere personalmente alla messa in scena della sua amata opera.
Gli altri attori della compagnia diedero un benvenuto più blando alla nuova prima attrice: ancora non si capacitavano che quella ragazza così comune fosse diventata la prima attrice del Nittei, al posto della splendida e geniale Ayumi Himekawa oltretutto!
Come fosse stata evocata, Ayumi stessa fece il suo ingresso in platea, avvicinandosi a Maya : era come sempre meravigliosa e altera nel portamento, mentre avanzava avvolta del suo abito di velluto cremisi, i boccoli biondi raccolti sulla nuca con un fiocco dello stesso tessuto e colore dell'abito. Se non fosse stata una cosa risaputa, nessuno si sarebbe reso conto che la ragazza era ormai cieca da molto tempo.
“Maya Kitajima, è un piacere incontrarti di nuovo” disse la giovane Himekawa, stupendo i suoi colleghi con l'affabilità e la gentilezza con cui si rivolgeva alla sua antica rivale. “Grazie Ayumi!” disse Maya abbracciando l'amica, che si limitò a sorridere: l'educazione aristocratica e fin troppo rigida che aveva ricevuto, le aveva sempre impedito di mostrarsi espansiva e spontanea quanto Maya, ma proprio per questo, con il tempo aveva imparato ad apprezzare, se non addirittura a voler bene alla collega... anche se questa aveva a suo tempo distrutto il suo sogno più grande: interpretare la Dea Scarlatta! I pettegoli nel mondo del teatro ancora malignavano che la Kitajima avesse ottenuto quel ruolo solo perchè la cecità di Ayumi, dovuta ad una malattia congenita che si era manifestata solo quando la ragazza aveva 17 anni, le aveva impedito di ambire al ruolo che le sarebbe spettato di diritto. In realtà Ayumi, seppur orgogliosa e caparbia, sapeva che le cose non stavano così: poco prima che la sua cecità divenisse totale, la signora Tsukikage, che pure aveva istruito per anni Maya per quel ruolo, le aveva dato una possibilità di misurarsi con la rivale, perchè aveva visto in lei un'altra potenziale Akoya, senza farsi influenzare dalla bellezza e dalla maggiore capacità tecnica di Ayumi. Ma alla fine, dopo aver sottoposto, circa un anno prima, segretamente le due ad alcune prove, la signora le aveva detto sinceramente che, se non ci fosse stata Maya sicuramente la sua scelta sarebbe ricaduta su di lei, ma Maya aveva un qualcosa in più che la rendeva la più adatta (anche se, a detta di Chigusa, ad entrambe mancava qualcosa che invece aveva reso a suo tempo la sua Dea incomparabile: il fuoco d'amore che in lei era divampato per il suo amato Ichiren!). Poco dopo questi eventi, di cui pochi erano a conoscenza, Ayumi era diventata cieca: recitava ancora, ma non più come prima attrice, e purtroppo questa coincidenza aveva alimentato tra le gente l'opinione errata che Maya fosse solo un ripiego! Tant'è vero che alla prima occasione, ovvero quando la compagnia Tsukikage era fallita per i troppi debiti accumulati dalla signora, qualcuno era riuscito l'anno precedente, con il ricatto, ad ottenere i diritti della Dea Scarlatta, e a togliere così anche a Maya la possibilità di interpretarla... quel qualcuno fece il suo ingresso proprio in quel momento e tutti i presenti si girarono nella sua direzione.
Maya osservava, cercando, come le aveva imposto di fare la sua insegnante, di reprimere l'astio che provava alla vista dell'uomo senza scrupoli che si stava avvicinando, ma nelle cu mani, sfortunatamente, vi era tutto il suo futuro.
Eisuke Hayami, avanzava seduto sulla sua carrozzina, sulla quale era costretto per via dei problemi alle gambe di cui soffriva da molti anni, spinta da un suo servitore e accompagnato dal signor Onodera, che aveva dipinto in volto il suo solito sorriso beffardo. Il proprietario del Nittei era proprio lui, lo squalo del mondo della finanza che aveva comprato il teatro e in seguito lo aveva fatto ristrutturare dopo l'incendio, scoppiato qualche mese dopo, ma era anche l'uomo che, ossessionato da anni sia da La Dea Scarlatta che da Chigusa stessa, che però lo aveva sempre rifiutato, era riuscito a strapparle gran parte dei diritti di rappresentazione, ricattandola grazie ai debiti della donna che lui aveva segretamente saldato. In realtà, dietro a quelle acquisizioni non c'era stato direttamente lui, ma il suo figlio adottivo, Masumi. L'uomo aveva allevato il figlio spietato come lui negli affari, e non solo, strappandolo ancora bambino, dalle braccia della madre indigente, Aia, che poi era morta di crepacuore. Peccato per il magnate che poi lo stesso Masumi fosse morto a sua volta e, si diceva, proprio per colpa dell'ossessione del padre.

 
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view post Posted on 1/7/2014, 15:36
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Ahhhhhhhhhhhhhh! Spettacolare! E abbiamo già capito chi è il fantasma! Emer, così è intrigantissimo! Questa sceneggiatura, ripeto, è perfetta per il nostro manga. Molto verosimile anche l'arrivo di Ayumi (sono contenta tu abbia eliminato la parte relativa allo scontro tra le due eterne rivali. La dèa scarlatta, quindi, è già di Maya! Che sollievo! Potrai così concentrarti solo sull'amore tormentato!). Stai andando come un treno: adoro questo racconto. A presto!
 
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Emer Kenobi
view post Posted on 1/7/2014, 19:24




Mi fa piacere che apprezzi!^^ anche il fatto che abbia saltato a piè pari la sfida con Ayumi: ci ho riflettuto e in effetti non c'entrava molto con lo spirito che volevo dare alla storia. dove il protagonista è appunto il fantasma (che hai già capito chi è) e il rapporto che avrà con la protagonista.
Ci sarà spazio anche per altri personaggi del manga che introdurrò nei prossimi capitoli^^
Sto andando abbastanza veloce a scrivere per approfittere di qualche ritaglio di tempo in questi giorni, perchè non so se poi mi dovrò fermare e vorrei arrivare presto alla parte più succosa della storia.
 
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view post Posted on 1/7/2014, 20:34
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Eh sì...Masumi morto ihihihihiihihih preparati vecchiaccio malefico perchè mi sa ti toccherà roderti il fegato presto o tardi ....o almeno lo spero ^_^
Emerrrrr.....non finirei mai di leggere quello che scrivi :sbrill: mi tieni legata allo schermo e il cap non basta mai :nono:
spero tu riesca ad aggiornare ^_^ mi metterò nell'angolino aspettando impaziente :sbrill:
 
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view post Posted on 2/7/2014, 16:47
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Dopo un periodo stressante per i troppi impegni ora che ho un momento libero mi sono precipitata a veder cosa mi sono persa!
Ho iniziato con questa tua intrigante e originale fanfiction. Mi ha conquistato fin da subito e credo anch'io di aver capito chi è il fantasma... perché Masumi non può esser davvero morto, morirei anch'io.
Bellissima davvero, adoro il tuo stile.
Spero posti presto 1145534789-Cartelli1 1145534789-Cartelli1 1145534789-Cartelli1
 
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Emer Kenobi
view post Posted on 7/7/2014, 19:31




Grazie mille Savira! mi fa piacere che apprezzi... eh si conoscendo già la trama originale è facile capire chi sarà chi (anche perchè fondamentalmente la storia segue sia il fantasma dell'opera che il background iniziale di GNK), ma spero che continuerà a piacervi come ho "adattato" l'opera di Lloyd Webber a GNK.^^
ecco un altro capitolo (entrano in scena un bel po' di altri personaggi noti).

CAPITOLO 5

“Buongiorno signorina Kitajima, come proprietario del Nittei e presidente della Daito industries che finanziano la compagnia Ondine, sono venuto a darvi personalmente il mio benvenuto come nostra prima attrice! Il vostro talento non potrà che accrescere il prestigio di questo glorioso teatro! Spero si trovi bene negli alloggi che le abbiamo riservato qui al Nittei!” disse Eisuke Hayami facendo fermare la sua carrozzina proprio di fronte a Maya e allungando una mano in un chiaro invito a fare altrettanto. Maya dentro di sé fremeva di indignazione e disprezzo per quell'uomo crudele e ipocrita, ma aveva solennemente promesso, pur non comprendendone le ragioni, alla signora Tsukikage, che avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco. Non era nella sua natura essere ipocrita, e così si limitò ad un breve inchino, e si abbassò porgendogli la mano in modo da permettergli di farle il baciamano, come era uso tra i gentiluomini dell'epoca. Onodera, fece altrettanto, adulando anche lui le doti dell'attrice. Ayumi, non riuscì a trattenere un piccolo motto di stizza: un attore della compagnia che aveva notato la cosa, la interpretò erroneamente come un gesto di astio nel vedere il suo posto occupato dalla sua acerrima rivale, ma in realtà quella della ragazza non era che indignazione per la falsità e l'opportunismo che i due uomini stavano mostrando nei confronti della sua amica: con quale coraggio ora ammettevano le grandi doti d'attrice di Maya, quando erano stati proprio loro, a suo tempo, che le avevano quasi distrutto la carriera, avventandosi sulla carcassa della compagnia Tsukikage, e togliendole il ruolo che spettava di diritto alla ragazza?
Facevano finta che non fosse accaduto nulla? Che tempo addietro non avessero scritturato quella sciagurata sanguisuga di Norie Otobe per la parte di Akoya? Al solo pensiero Ayumi ancora ribolliva di rabbia molto più della stessa Maya , come se lei stessa fosse stata defraudata ignobilmente. La Himekawa disprezzava Norie, e la considerava indegna non solo della Dea Scarlatta, ma anche di calcare le scene che contavano, in quanto non era in grado di brillare di luce propria, con il proprio talento, ma “rubava” quello altrui. La Otobe aveva seguito di nascosto, fingendosi un assistente di teatro, le prove che lei e Maya avevano fatto per ottenere il ruolo e aveva memorizzato non solo le battute, ma anche le movenze e le intonazioni di entrambe, e poi aveva avuto la spudoratezza di presentarsi dalla signora Tsukikage per avere il ruolo! Fortunatamente la sensei l'aveva cacciata con disprezzo. Ma poi era accaduta una cosa terribile: la signora aveva dovuto cedere la dea scarlatta proprio ai suoi nemici, gli Hayami; Inizialmente i diritti erano rimasti in un cassetto, soprattutto per via del terribile incendio del Nittei, durante il quale lo stesso Masumi Hayami aveva perso tragicamente la vita. Ma un anno più tardi, quando il teatro era tornato al suo antico splendore, Onodera, che ora aveva una grande influenza sul vecchio Hayami, non potendo dare la parte alla stessa Ayumi, sia a causa della sua cecità, ma anche perchè la giovane non avrebbe mai accettato una parte che spettava a Maya, aveva scritturato proprio Norie Otobe, che si vantava di conoscere la parte a perfezione e di saperla interpretare come avrebbe fatto la Ayumi Himekawa dei tempi d'oro! La Tsukikage per poco non era morta a causa di un attacco cardiaco quando l'aveva saputo, mentre sia lei che Maya, non potendo sopportare un tale scempio, erano entrambe partite per diverse destinazioni. Ayumi era andata in Francia con la madre, dove oltretutto aveva conosciuto l'uomo che presto sarebbe diventato suo marito: il fotografo Peter Hamill, un artista che aveva imparato la sua arte nello studio di Nadar. Mentre Maya, insieme alle sue colleghe della compagnia Tsukikage ad alcuni ragazzi di una compagnia di nome Unicorno, aveva recitato con successo in piccoli teatri di provincia.
Poi Ayumi era tornata e non sapeva cosa fosse accaduto nel frattempo, ma, a quanto pareva, qualcosa era andato storto al teatro Nittei, di cui i membri della compagnia, quelli che erano rimasti perlomeno, non avevano voluto o potuto parlare... fatto stava che Norie Otobe se ne era andata non solo dal Nittei, ma qualcosa l'aveva turbata tanto da lasciare il teatro! Non che la cosa le dispiacesse, ma aveva trovato la cosa molto strana e misteriosa.
E così Eisuke Hayami, per il quale comunque la riuscita dello spettacolo era di primaria importanza, aveva dovuto ammettere che Maya era la sola che poteva salvarlo e , nonostante le obiezioni di Onodera aveva fatto di tutto per rintracciare la ragazza, cercando di blandirla prima e di imporle poi, pena l'esclusione dal mondo del teatro, di entrare nella compagnia Ondine. Maya aveva orgogliosamente rifiutato, ma incredibilmente era stata proprio la signora Tsukikage a convincerla ad accettare! Ponendo però anch'essa delle condizioni e tornando ad occuparsi personalmente della messa in scena.
Il momento di imbarazzo e tensione che si era creato in quel momento fu interrotto dal rumore della porta che si apriva: “Scusate il ritardo!” disse una voce alle loro spalle e finalmente a Maya si illuminò nuovamente lo sguardo quando vide chi era appena entrato.
“Sakurakoji!”Esclamò la giovane, felice di vedere l'amico e collega. Il giovane e aitante attore, si avvicinò al gruppo fece un inchino al signor Hayami , fece il baciamano ad Ayumi, anche lei contenta di reincontrare il collega, e poi fece lo stesso con Maya, tenendo però forse la sua mano tra le sue un momento di più, facendo arrossire la ragazza. I membri della compagnia e le amiche di Maya ridacchiarono e sussurrarono tra loro negli orecchi ammiccando: era risaputo a tutti che il giovane talento della compagnia Ondine, Yu Sakurakoji, era innamorato di Maya Kitajima! Anche se finora tra i due c'era stato solo un rapporto di amicizia, in molti erano convinti che prima o poi lei avrebbe ceduto alla sua corte e lo avrebbe sposato.
“Bene, bene, ora che siamo tutti presenti, devo fare un annuncio!” intervenne Onodera. Come sapete la signora Tsukikage sarà assente per un po' di tempo per delle cure, così posticiperemo l'inizio delle prove della Dea Scarlatta e metteremo in scena uno spettacolo di apertura della nuova stagione teatrale dei Nittei, ovvero l'Otello di Shakespeare! Ovviamente il ruolo del moro di Venezia sarà del nostro Yu Sakurakoji, mentre la nostra nuova ètoile, Maya Kitajima, avrà il ruolo di Desdemona! Non è finita qui: organizzeremo anche un ballo in maschera proprio qui in teatro!”Annunciò Onodera, tra i commenti di approvazione di tutti e lanciando a Maya uno sguardo di sfida.
 
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37 replies since 30/12/2012, 22:26   1670 views
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