| Capitolo 3
Pochi minuti dopo, e senza quasi rendersene conto, Maya si ritrova davanti alla casa dell'insegnante. Genzo, intravedendola in lontananza, si affretta ad avvisare la signora Tsukikage che, sorpresa per l'inaspettata visita, si precipita sulla soglia della porta. - Cosa ti è successo, Maya? - domanda tradendo una certa ansia nella voce non appena la giovane giunge al suo cospetto. I segni lasciati dal lungo pianto risultano, infatti, subito palesi al suo sguardo indagatore. “ Non l'ho mai vista in queste condizioni! Deve esserle successo senz'altro qualcosa di grave... ” pensa tra sé mentre le si avvicina e le pone una mano sulla spalla. - Cosa ti è successo, Maya? - ripete ancora la donna, non avendo ottenuto alcuna risposta alla propria domanda... Questa volta la sua voce è più pacata e carica di tenerezza. - Non vuoi dirmelo? - insiste fissando il proprio sguardo in quello smarrito dell'allieva. - Signora... - prorompe infine Maya gettandosi fra le braccia della donna e scoppiando in lacrime. - Signora Tsukikage, io... io ho bisogno di lei! - riesce appena a dire fra un singhiozzo e l'altro. - Ho smarrito l'amore della DEA SCARLATTA... Non riesco più a comprenderne i sentimenti. Cosa provava Akoya per Isshin? Cosa sono veramente le anime gemelle? - chiede con voce accorata. Per qualche istante, la donna rimane in silenzio, come assorta, stringendo la giovane in un materno abbraccio e carezzandole i capelli arruffati. Poi, con un sospiro, la scosta delicatamente da se e con una mano le solleva il mento per poterla guardare negli occhi ancora pieni di pianto. - Basta piangere, adesso... - le dice rivolgendole un sorriso pieno d'affetto mentre istintivamente le asciuga alcune lacrime. - Dunque, Maya... se l'intuito non mi inganna, devo dedurre che il tuo stato d'animo sia dovuto al fatto che ti sei innamorata... e che l'uomo che ami ti ha ferito a tal punto da indurti a non comprendere più i suoi sentimenti né i tuoi... - Gli occhi della giovane si dilatano inverosimilmente per la sorpresa... Aveva deciso di recarsi dall'insegnante certa di ottenerne il conforto e la comprensione ma non si aspettava certo che lei intuisse tutto in modo così repentino e senza conoscere alcun dettaglio della storia. - Dal tuo sguardo devo intuire che ho centrato la questione... - riprende con tono pacato la signora Tsukikage prendendola sottobraccio e conducendola nel giardino antistante la casa. - Vieni, cara. Facciamo una passeggiata... e mentre camminiamo potrai raccontarmi esattamente cosa è successo. - Maya la segue docilmente e in modo altrettanto obbediente le racconta le ragioni del suo turbamento senza però menzionare il nome dell'uomo che è ne è origine. Durante il racconto dell'allieva la donna resta in silenzio, di tanto in tanto sospirando mestamente, forse il suo pensiero ricorrendo a colui che fu e considera ancora la sua anima gemella. - Capisco... - considera al termine della narrazione di Maya. - L'uomo che pensavi fosse la tua anima gemella, proprio come Isshin per Akoya, ti ha detto cose crudeli mostrandosi improvvisamente freddo con te... perciò non riesci più a capire cosa c'è nel suo cuore... - La giovane annuisce semplicemente, non riuscendo a proferire altro tanto grande è il senso di vuoto che la pervade. - E tu, tu l'ami veramente, Maya? - chiede dopo un attimo di silenzio. - Lo consideri la tua anima gemella? - Maya si limita di nuovo ad assentire con un lieve movimento del capo ma questo è sufficiente per spingere la sua interlocutrice a rivelare, senza ulteriori esitazioni, il frutto della propria riflessione. - Se è così, ricordati bene una cosa... - prorompe dunque con voce decisa. - Se lui è veramente la tua anima gemella, prova il tuo stesso sentimento. Quindi il suo atteggiamento ostile deve avere una qualche giustificazione! … Maya, se lui è veramente la tua anima gemella sicuramente sta soffrendo molto in questo momento... probabilmente più di te... -
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